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La crisi Valtur all’attenzione del Senato

Il tour operator internazionale, che ha un indebitamento di 303,6 milioni di euro, ha chiesto l’ammissione alla legge Marzano. La commissione Industria di Palazzo Madama ascolterà i commissari straordinari per decidere quali immobili dismettere e come gestire l’aumento di capitale.

Sbarca in Parlamento la crisi della Valtur. Il tour operator internazionale è gravato da un pesantissimo indebitamento. Domani la commissione Industria del Senato ascolterà i tre commissari straordinari dell’azienda controllata dalla famiglia del cavaliere Carmelo Patti di Trapani. Con 22 strutture recettive in Italia e all’estero, 3 mila dipendenti circa e un fatturato di circa 200 milioni di euro Valtur segna un indebitamento di 303,6 milioni, di cui 62 verso le banche, 85 verso i fornitori e 96 nei confronti di Erario ed istituti di previdenza.

L’azienda ha chiesto l’ammissione alla legge Marzano (dall’ex ministro delle Attività produttive e attuale presidente del Cnel) che regola la ristrutturazione per insolvenza di grandi aziende (minimo 500 dipendendenti e debiti non inferiori ai 300 milioni. I tre commissari Stefano Coen, Daniele Discepolo e Andrea Gemma spiegheranno, in una audizione informale con la presidenza della commissione Industria, gli orientamenti, gli eventuali asset da dismettere o da gestire in maniera diversa con conseguenze sulla attività e sull’occupazione.

Per abbattere l’indebitamento finanziario è prevista la dismissione di immobili “non core” e villaggi che possono essere utilizzati in locazione per oltre 110 milioni di euro ed un aumento di capitale fra i 30 e i 50 milioni di euro. Lunedì prossimo, 12 dicembre, scade il termine per l’invio delle manifestazioni di interesse nei confronti di Valtur. Dopo questa tappa si procederebbe alla seconda fase, con le offerte vincolanti e i business plan.

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