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La crisi ucraina oscura il boom dell’occupazione americana: Piazza Affari sulla parità

Giornata di alta volatilità sui mercati finanziari – Nemmeno il dato impressionante sulla creazione di nuovi posti di lavoro negli Stati Uniti galvanizza le Borse che restano deboli e nervose per gli sviluppi della crisi ucraina – Piazza Affari si attesta sulla parità malgrado le buone performance di Azimut, di Saipem e di Mediolanum – Spread a quota 160.

La crisi ucraina oscura il boom dell’occupazione americana: Piazza Affari sulla parità

LA CRISI UCRAINA OSCURA L’OCCUPAZIONE USA. LE BORSE AZZERANO I GUADAGNI, VOLANO I BTP

Sale l’occupazione negli Usa ma sui listini, specie in Europa, sale soprattutto il rischio Ucraina. La Borsa di Milano ha azzerato i guadagni nel finale: indice Ftse Mib -0,01 a quota 21782. Le Borse di Parigi e Francoforte scendono dello 0,4% e dello 0,6%  Londra +0,1%. S&P –0,06% si sgonfia dopo aver toccato il nuovo record. Il Dow Jones perde lo 0,1% ed il Nasdaq lo 0,2%.

Il dato sull’occupazione diffuso oggi non ha scaldato più di tanto i mercati anche perché la disoccupazione, pur essendo scesa sui minimi degli ultimi cinque anni al 6,3%, si è accompagnata ad un calo del tasso di partecipazione ed a un debolissimo incremento della paga oraria, il segnale che la marcia verso la piena occupazione non è accompagnata da un incremento dei salari.

Anche negli Usa l’effetto Kiev ha ridimensionato i rialzi iniziali legati ai dati sull’occupazione. L’indice S&P500 è invariato a 1880 punti dopo aver toccato quota 1890 punti, massimo storico. Il Dow Jones perde lo 0,1% ed il Nasdaq lo 0,2%. Il dato sull’occupazione, del resto, non è esaltante come appariva ad una prima lettura: il calo della disoccupazione, scesa sui minimi degli ultimi cinque anni al 6,3%, è legato anche alla diminuzione degli iscritti alle liste mentre sale di poco la paga oraria media, il segnale che la marcia verso la piena occupazione non è accompagnata da un incremento dei salari.

E’ stata una seduta ad alta volatilità in tutti i comparti della finanza. Sul fronte dei titoli di Stato si registrano forti acquisti sui titoli di Stato italiani. Il rendimento del Btp a 10 anni è sceso al nuovo minimo storico del 3,03%, lo spread con il Bund tedesco si è ridotto a quota 156.

L’euro ha oscillato per tutta la giornata nei confronti del dollaro fra 1,384 e 1,387. Risale il petrolio con il Brent a 108,4 dollari al barile (+0,6%). L’oro recupera a quota 1.292 dollari l’oncia (+0,6%) dopo quattro sedute consecutive di discesa. Frena nel pomeriggio Bpm -0,07% dopo aver registrato un balzo in matinata del 5%. In evidenza invece Bper +1,3%: martedì il cda potrebbe varere un aumento d capitale.

Poco mosse le altre banche: Unicredit -0,3%, Intesa -0,1%, MontePaschi +0,2%. Nel gestito rimbalza Azimut +2,1%, Telecom Italia +0,9% e partecipa al movimento positivo degli ex monopoli delle tlc: la francese Orange sale del 2,2%, Deutsche Telekom +2%, Telefonica -1,2%. In evidenza Mediaset +1,8% e Saipem +1,9%. Eni è invariata, Tenaris sale dello 0,6% dopo i dati del trimestre.

Fiat si avvia a chiudere in rialzo dello 0,4%, ma nel corso della giornata aveva segnato +2,4% sulla spinta dei buoni dati di vendita di Chrysler in America e nell’attesa del piano industriale che, secondo Automotive News – dovrebbe includere 9 miliardi di euro di investimenti in modelli per Fiat e Alfa. Brembo guadagna il 5% dopo che Mediobanca ha alzato il target price. Safilo sale del 5%.

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