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La Corea spaventa le Borse: ribassi in vista

Dopo l’annuncio della mini-atomica da parte della Corea del Nord, le Borse asiatiche perdono terreno, a partire dal Giappone – Per i trader può diventare l’occasione di una piccola correzione dopo il recente rally – La Bce vigila su Btp e Bonos – Enel oltre i 5 euro dopo 9 anni – Walt Disney divorzia da Netflix

La Corea spaventa le Borse: ribassi in vista

Un’altra sigla irrompe nel panorama della finanza globale. Si tratta dello Jolts, che sta per Job Openings and Labor Turnover Survey, la statistica che meglio segnala la tenuta del mercato del lavoro Usa. Il dato, calcolato per il mese di giugno, si è portato sui massimi del terzo millennio, a 6,163 milioni contro attese di 5,75 milioni. È la conferma che la domanda nel mercato del lavoro rimane robusta e questo potrebbe portare la Fed ad aumentare i tassi per evitare surriscaldamenti dell’economia.

Di riflesso, si è rafforzato il dollaro, invertendo bruscamente la tendenza nei confronti dell’euro: il cross è sceso a 1,1740 da 1,181. Stamane, sotto la pressione della crisi coreana, il dollaro è ulteriormente risalito a 1,1735. In realtà, le opinioni sul dollaro sono divise. James Bullard, governatore della Fed di Saint Louis, ha detto di ritenere “inutile” un rialzo dei tassi vista la situazione sul fronte dell’inflazione. Qualche indizio sugli effetti della forza del mercato del lavoro sull’inflazione, e quindi sulle mosse della Fed, potrebbero arrivare dalle cifre relative ai prezzi alla produzione di luglio attesi giovedì e da quelle sui prezzi al consumo venerdì.

PYONGYANG MINACCIA GUAM. TRUMP: VI PUNIREMO CON FUOCO E FURIA

Nel frattempo, ad agitare le acque di un agosto tranquillo ci ha pensato il dittatore coreano Kim Jong-un, cui il presidente Usa ha promesso, in caso di attacco, “fire and fury”. Prendendo spunto dalle indiscrezioni del Washington Post sulla raggiunta capacità delle forze militari di Pyongyang di collocare ordigni nucleari di piccole dimensioni su un missile in grado di raggiungere il territorio degli Stati Uniti, il presidente Donald Trump, via Twitter, ha avvertito il regime di Kim Jong-Un che a nuove minacce risponderà con “fuoco e furia”. In un comunicato diffuso dall’agenzia di Stato, un portavoce dell’Esercito popolare della Corea del Nord afferma che in risposta alle manovre militari degli Stati Uniti potrebbe essere lanciato un attacco contro l’isola di Guam, nelle Marianne, sede di importanti basi militari di Washington.

La vicenda è stata presa sul serio dalle Borse asiatiche. Arretra a Tokyo l’indice Nikkei (-1,5%), mentre in parallelo si rafforza lo yen (109,82 il cross con il dollaro). La Borsa di Seoul ha perduto l’1%. Hong Kong è in ribasso dello 0,7%. Mumbai -0,4%. 

Il duro monito del presidente Usa a Pyongyang ha frenato la corsa dei record dell’indice Dow Jones (-0,15%, dopo aver segnato un nuovo massimo). In ribasso anche S&P 500 (-0,24%) e Nasdaq (-0,21%).

WALT DISNEY DIVORZIA DA NETFLIX. VOLA MICHAEL KORS

Walt Disney (-3,1%) ha annunciato il lancio nel 2019 di una propria piattaforma di streaming con l’esclusiva sui nuovi film, con l’obiettivo di compensare così il declino dei servizi tv tradizionali. Dalla stessa data terminerà così l’accordo con Netflix (-3,7%).

Star indiscussa del listino la griffe Michael Kors: +21,7% dopo aver annunciato la revisione al rialzo delle stime per l’esercizio in corso.

Perde colpi il petrolio dopo il summit tra i produttori di Abu Dhabi. Un comunicato Opec informa che diversi Paesi produttori hanno promesso di rispettare i tagli alla produzione, ma le decisioni operative saranno prese solo in una riunione tecnica in calendario per il prossimo 21 agosto a Vienna. Il brent è scivolato stamane a 51,87 dollari , il Wti a 48,96 dollari.

Contrastati a Piazza Affari i titoli del settore: Eni -0,2%, Saipem -0,9%, Tenaris +0,9%. 

CALA IL SURPLUS TEDESCO, PIATTA PIAZZA AFFARI

Seduta a due volti per le Borse del Vecchio Continente. Dopo una mattinata in cerca di una direzione precisa, sul finale i mercati hanno ripreso slancio grazie a Wall Street. I future sulle borse europee anticipano un avvio stamane in calo di circa mezzo punto. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso in progresso dello 0,08%, a quota 22.048. A Londra il Ftse 100 è avanzato dello 0,14%, mentre a Parigi il Cac è salito dello 0,21%. Avanza anche Francoforte (+0,28%) nonostante il dato deludente della bilancia commerciale.

L’import/export tedesco ha registrato a giugno un surplus di 21,2 miliardi di euro, lievemente al di sotto del consenso degli economisti. Nel dettaglio, le esportazioni tedesche sono calate del 2,8%, e le importazioni del 4,5. Infine, il surplus delle partite correnti si è attestato a 23,6 miliardi di euro rispetto ai 24,2 attesi dal consenso. 

Il leading indicator Ocse, che anticipa i cambiamenti nell’attività economica rispetto al trend, segnala per l’Italia una dinamica di crescita stabile a giugno rispetto al mese precedente. Previsione positiva anche per Germania, Francia e Spagna.

SPREAD A 153, LA BCE VIGILA SUI BTP E SUI BONOS SPAGNOLI

Risale nel pomeriggio oltre la barriera del 2% il rendimento dei Btp decennali, al 2,002%. Il premio di rendimento Btp/Bund si mantiene in chiusura a 153 punti base, livello identico a lunedì sera e in prossimità dei minimi da metà dicembre. A luglio la Banca centrale europea e la Banca d’Italia hanno acquistato titoli del settore pubblico italiano per 9,623 miliardi di euro rispetto ai 9,323 miliardi di giugno. Acquistati oltre le attese anche i titoli francesi e spagnoli in rapporto alla loro quota di capitale nella Bce. In una settimana particolarmente leggera sul fronte dell’offerta, si segnala oggi il collocamento del Bobl ottobre 2022 cedola zero per un importo indicativo di 4 miliardi di euro.

ENEL OLTRE I 5 EURO DOPO 9 ANNI. FERRARI, NUOVO RECORD

In un mercato piatto, dal volumi ridotti, Enel (+0,6%) raggiunge comunque un risultato significativo: per la prima volta dal 2008 il titolo supera i 5 euro chiudendo a quota 5,01 euro. È in parte l’effetto dell’andamento in calo del costo del denaro. Da inizio anno la società guadagna il 20%. Nuovo record assoluto per Ferrari (+1,3% a 95,3 euro). Fra i titoli dell’industria, StM +1%, Leonardo -0,6%, Fiat Chrysler -0,1%.

IN EVIDENZA BANCA GENERALE E BANCA IFIS

Poco mosso il comparto finanziario. Nel risparmio gestito si è messa in luce Banca Generali (+2,4%),mentre recupera Anima (+0,8%) dopo la discesa di lunedì. Fra le banche, Unicredit è scesa dello 0,1%, Intesa -0,2%. Positive Banco Bpm (+0,7%) e Ubi (+1,4%).

Sullo Star bene Banca Ifis (+0,96%). I risultati del primo semestre trimestre dell’istituto specializzato nel factoring e nella gestione dei crediti problematici sono stati superiori alle attese degli analisti: il primo semestre si è chiuso con un utile netto in crescita tendenziale del 165% a 103,7 milioni di euro e margine d’intermediazione in progresso del 65,7% a 250 milioni.

JUVE SUPERSTAR CON LA CESSIONE DI LEMINA

Brilla in Piazza Affari la Juventus (+2,48%). Da inizio anno il club bianconero è cresciuto del 130%, una delle migliori performance di Piazza Affari. Ieri la società ha ceduto a titolo definitivo il calciatore Mario Lemina al Southampton per 17 milioni di euro. Ad alcune condizioni la cifra potrà essere incrementata di altri 3 milioni. Il titolo capitalizza 700 milioni di euro e ha un rapporto p/e stimato di 35 volte. Dunque il beneficio economico dell’operazione supera il 10% degli utili del gruppo.

SOFFRE TELECOM, L’ANTITRUST PUNISCE I CEMENTI

Telecom Italia ha ceduto poco più del 2% con volumi in linea con la media degli ultimi cinque giorni ma ben sotto quella a 30 giorni. Lunedì sera l’azionista Vivendi ha detto di non esercitare alcun controllo di fatto su Telecom Italia. I broker sottolineano come la risposta dei francesi fosse attesa, mentre adesso spetta alla Consob valutare i chiarimenti forniti.

Chiude in ribasso Buzzi (-1,3%), multata dall’Antitrust per 59,79 milioni insieme ad altri produttori di cemento in Italia, fra cui Cementir (-1,6%), per aver dato vita ad un cartello commerciale. Le due società hanno annunciato di voler impugnare la decisione.

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