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La Cina taglia i tassi e dà una spinta all’insù alle Borse ma la Fed le frena: Piazza Affari +0,88%

La Cina taglia i tassi ma a favore del nuovo corso rialzista dei mercati azionari gioca anche la consapevolezza che l’Europa sia a un passo dal sostegno alle banche – Bernanke invece non scalda Wall Street dicendo che la Fed è pronta ad intervenire se la crisi dell’Europa si aggrava ma non precisa i termini di un nuovo Quantitative Easing.

La Cina taglia i tassi e dà una spinta all’insù alle Borse ma la Fed le frena: Piazza Affari +0,88%

I mercati hanno ingranato la quinta dopo il taglio a sorpresa dei tassi di interesse da parte della Cina. A tirare il freno è stato invece l’atteso intervento del presidente della Fed Ben Bernanke e le Piazza europee hanno ridimensionato il rialzo: Milano sale dello 0,88% a quota 13.545,32 punti dopo aver toccato quota 13.690 punti nel pomeriggio, Francoforte dello 0,82%, Parigi dello 0,42% e Londra allunga dell’1,18%. Il Dow Jones sale dello 0,69% e il Nasdaq dello 0,22% alla chiusura dei mercati europei. L’euro su dollaro è in leggero calo a 1,2560 mentre il petrolio Wti scambia a 84,80 dollari al barile.

BERNANKE, RISCHI PER L’ECONOMIA USA DALL’EUROPA

FMI, PER LE BANCHE SPAGNOLE SALVATAGGIO DA 40 MILIARDI

Come Obama, anche Bernanke torna a puntare il dito contro la crisi in Europa che, dice, si fa sentire sull’economia americana pesando sulle esportazioni, sulla fiducia di aziende e consumatori mettendo sotto pressione i mercati finanziari. Le banche Usa, rileva Bernanke, sono più forti e solide rispetto agli anni scorsi ma, ha affermato , “la situazione in Europa pone significativi rischi al sistema finanziario e all’economica americana e va monitorata da vicino”. La crescita Usa proseguirà nei prossimi trimestri a un tasso moderato e la fed si è detta pronta ad agire per proteggere l’economia Usa se se la crisi dell’euro peggiorerà. Oggi il dato sulle richieste di sussidi alla disoccupazione non ha dato sorprese: le richieste sono scese la scorsa settimana di di 12.000 unità a 377.000 unità in linea con le stime del mercato.

Dopo che la Boe ha lasciato i tassi di interesse invariati, così come ieri la Bce (che sosterrà le banche con finanziamenti illimitati ma non ha annunciato nuovi Ltro), in Europa ora si guarda al piano di salvataggio delle banche spagnole e ai lavori di preparazione del summit europeo di fine giugno.

L’apertura della Merkel all’Unione politica e l’ottimismo che le banche spagnole possano ottenere aiuti senza far scattare un salvataggio di Madrid hanno sostenuto l’ottimismo. Confermato dall’esito nella mattinata dell’asta spagnola: Madrid ha registrato una domanda solida e ha raccolto perfino qualcosa in più del massimo previsto, con 2,07 miliardi totali, anche se i rendimenti sono aumentati. Rendimenti invece in discesa per i titoli francesi in asta oggi a medio lungo termine. In calo lo spread Bono-bund a 472 punti base, sotto i 493 dell’apertura. Il differenziale Btp-bund si porta in chiusura a quota 433.

Per S&P le sofferenze delle banche spagnole sono tra gli 80 e i 112 miliardi. Per il Fmi alla Spagna servono 90 miliardi per ricapitalizzare le banche, di cui 50 possono essere raccolti sul mercato dagli istituti mentre i restanti 40 devono essere reperiti in altro modo. L’uso diretto del fondo salva stati “è uno defli elementi di cui si sta discutendo” in vista dell’incontro di fine giugno, ha confermato Enzo Moavero Milanesi, rispondendo ai cronisti a margine di un’audizione del Comitato economico e sociale europeo su “La crisi del debito sovrano”. In modo che Madrid non debba attivare na vera e propria richiesta di aiuto che mettesse in campo la Troika e nuove riforme strutturali dopo le manovre lacrime e sangue già varate dal governo nella grave situazione dell’economia spagnola. In ogni caso, ha detto Moavero, il tema del del salvataggio delle banche spagnole passerà “prima per Eurogruppo ed Ecofin”. Il Nyt è fiducioso che la Germania getterà la spugna e permetterà un accordo sulle banche senza più paletti sui conti pubblici. Intanto il governo della cancelliera Angela Merkel, che ha dichiarato che il fiscal compact non basterà a fermare la crisi in Europa, ha raggiunto un’intesa di massima con l’opposizione sul piano che prevede l’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie, una forma di Tobin tax non ancora nota nei particolari, che possa essere messa in campo indipendentemente dal via libera dell’intera Ue.

IL LUSSO SALE SUI CONTI DI PRADA

RCS (+23,15%), TRATTATIVE SU FLAMMARION IN FASE AVANZATA

A Piazza Affari torna a brillare il lusso trainato anche dai conti di Prada (+47,9% i ricavi) con Salvatore Ferragamo chesale del + 4,60% miglior titolo del Ftse Mib. In evidenza anche Saipem +4,41%, Stm 3,20%, Prysmian 3,19%, Ansaldo Sts 3,10%.

Bene anche Mediobanca +3,05%% dopo le dichiarazioni di Vincent Bollorè che si è detto pronto ad aumentare la propria quota. Telecom Italia sale dell’1,57% % dopo l’apertura della Cdp a una collaborazione sulle reti fisse di nuova generazione. Rcs è balzato del 23,15% sulla scia delle indiscrezioni che danno per imminente un accordo con l’editore francese Gallimard. In una nota, su richiesta della Consob, il gruppo ha precisato che le trattative in esclusiva con Gallimard per la cessione della controllata francese Flammarion sono “in fase avanzata”, ma che ad oggi non è possibile formulare indicazioni precise sulle condizioni e i valori dell’eventuale operazione

BONOMI (BPM), ENTRO LUGLIO PIANO RIVOLUZIONARIO

ANTITRUST SU FONSAI, APPREZZAMENTO COMPLESSIVO PER IMPEGNI PRESI DALLE PARTI

Vendite su A2A -2,94%, peggior titolo del Ftse Mib. Tornano le vendite su Generali -1,12% dopo i rialzi seguiti al blitz sull’avvicendamento ai vertici. Sul fronte del polo assicurativo, ieri sera Unipol (+1,72%)ha formalizzato la propria proposta per la fusione, accettando una partecipazione al 61% dell’entità post fusione ma respingendo la condizione sulle plusvalenze da cessioni immobiliari per gli azionisti Fonsai (+0,00%). Domani è fissato il cda di Premafin (+0,28%), lunedì i consigli di Fonsai e Milano Assicurazioni. Rimane ancora sul tavolo la questione della rinuncia alla manleva dei Ligresti e al diritto di recesso. Oggi il presidente dell’Antitrust ha affermato che l’authority ha inviato il proprio parere all’Isvap sull’operazione in cui ha espresso “l’apprezzamento complessivo, non sui singoli punti, degli impegni presi dalle parti”.

Il comparto bancario si è mosso nel complesso poco mosso: Intesa +0,53%, Unicredit invariato, Banco Popolare +0,70% mentre Mps cede lo 0,18% dopo l’esaurirsi dell’effetto cessioni in vista sugli sportelli. Acquisti su Ubi Banca +1,93% e Bpm sale dell’1,92%. Il presidente del consiglio di gestione e il consigliere delegato di Bpm, Andrea Bonomi e Piero Montani, hanno annunciato ai dipendenti in una lettera ai dipendenti “un piano industriale rivoluzionario, con il quale Bpm si darà grandi obiettivi di crescita ma soprattutto punterà a un’importante inversione di rotta”. Il piano verrà presentato entro il 15 di luglio.

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