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La Cina fa soffrire Borse e lusso ma Milano riduce le perdite

Il pericolo dell’epidemia cinese manda in rosso le Borse ma nel pomeriggio Piazza Affari recupera in parte – Soffrono soprattutto Moncler e Ferragamo – Le banche corrono.

La Cina fa soffrire Borse e lusso ma Milano riduce le perdite

L’ottimismo di Donald Trump inietta un po’ di anticorpi nei mercati, ma non basta a cambiare le sorti di una seduta debole in Europa, in scia al tonfo dei listini asiatici, a loro volta fiaccati dai timori di una pandemia di polmonite virale simile alla Sars, dopo sei morti in Cina e notizie di un caso a Taiwan, Australia, Filippine.

Piazza Affari chiude in calo dello 0,65%, dimezzando le perdite dalla mattinata, ma lasciando quota 24mila punti e fermandosi a 23.845.  Gli acquisti premiano alcune banche (vanno a ruba le Mps, +9,39%) e i titoli farmaceutici, mentre le vendite affossano industriali, viaggi e lusso. Il copione è simile a Parigi -0,54%, Madrid -0,56% e Londra -0,52%. Stabile Francoforte, grazie all’inatteso miglioramento delle aspettative sulla congiuntura economica (indice Zew di gennaio). In controtendenza Zurigo +0,35%, nonostante il tonfo di Ubs (-4,5%), in scia ai dati finanziari inferiori alle aspettative.

Anche Wall Street apre in calo, con le compagnie aeree in picchiata, benché attualmente l’andamento sia misto e il Nasdaq si muova sulla parità. La borsa americana torna agli scambi, dopo i record della scorsa ottava e la festa di ieri, nel giorno dell’avvio del processo di impeachment in Senato contro il presidente Trump. L’inquilino della Casa Bianca intanto è  al World Economic Forum, a Davos, in Svizzera, e vanta il fatto che le cose vanno bene e la crescita dell’economia nordamericana è “spettacolare”, mentre gli ambientalisti dovrebbero smetterla di fare i profeti di sventura. 

Sullo sfondo resta la questione dazi, dopo che il segretario Usa al Tesoro, Steven Mnuchin, ha detto al WSJ che la ‘fase due’ dell’accordo commerciale con la Cina potrebbe non portare alla rimozione di tutte le tariffe in vigore tra Washington e Pechino e Trump avverte nuovamente anche l’Europa: se non ci sarà accordo sulla web tax scatteranno le tariffe sulle auto importante dal Vecchio Continente. 

In Europa quindi la seduta non trova grandi spunti per riconquistare fiducia e resistere alla paura di una diffusione del coronavirus, proprio nel periodo del capodanno lunare che dovrebbe incentivare acquisti e viaggi. In questo contesto l’oro è poco mosso e scambia in lieve calo attualmente a 1557,45 dollari l’oncia, il petrolio tipo Brent arretra a 64,72 dollari al barile (-0,74%). L’euro dollaro è stabile a 1,109, mentre lo yen si rafforza e lo yuan perde quota.

Sul listino principale di Piazza Affari svettano due banche: Banco Bpm +2,38% e Bper +1,27%, leggermente più arretrata Unicredit +0,57%. Fuori dal Ftse Mib, il Monte dei Paschi di Siena archivia una seduta in rally dopo indiscrezioni stampa secondo cui è più vicina un’intesa del governo con l’Europa sul piano di derisking che dovrebbe portare l’uscita dello Stato dal capitale. In ambito sanitario bene Recordati +0,92% (grazie anche al giudizio positivo di Jefferies, che ha avviato la copertura sul titolo con un buy e un target price a 46,5 euro) e Amplifon +0,84%.

Le vendite penalizzano Moncler -2,22%. Giù Cnh -2,45%; Atlantia -1,92%; Prysmian -2,24% e utility a partire da Terna -1,65%. Nexi cede l’1,56%, con Moody’s che ha peggiorato le prospettive sul rating per i prossimi trimestri, portandole da “Positive” a “Stabili”. Spread in leggero rialzo, con i Bund che fanno meglio dei Btp: il differenziale fra decennale italiano e tedesco sale a 164 punti base (+1,85%).

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