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La Borsa raggiunge quota 22 mila ma la Juventus crolla

Piazza Affari in rialzo raggiunge la soglia psicologica dei 22 mila punti base grazie a Poste, banche e Fca – Sprofonda però la Juventus (-15,8%) dopo l’uscita dalla Champions

La Borsa raggiunge quota 22 mila ma la Juventus crolla

La ripresa dell’economia cinese non trasmette entusiasmo ai listini del Vecchio Continente che si avviano senza strappi verso la Pasqua che sarà preceduta domani dalla lettura dei dati sull’andamento della manifattura europea. 

Piazza Affari è il mercato più vivace; l’indice Ftse Mib +0,38% supera quota 22 mila, salvo poi scendere poco sotto. I dati macro, ha detto stamane il ministro Giovanni Tria, “sono incoraggianti”, anche se la spesa per interessi resta troppo alta “considerando i fondamentali dell’economia”. Piatte le altre Borse dell’eurozona, tutte con variazioni sotto lo 0,1%. A Francoforte Commerzbank è in rialzo del 3% sulle indiscrezioni di un interessamento di Ing che capitalizza 53 miliardi di euro, oltre il doppio del combinato Commerz-DB. Gli olandesi hanno contattato Berlino e il ceo Zielke promettendo pochi tagli al personale e di spostare la sede del nuovo gruppo da Amsterdam a Francoforte. Londra -0,11%. 

Continua a scendere il tasso di inflazione: l’indice dei prezzi al consumo nell’area euro a marzo è salito dell’1,4% tendenziale contro l’1,5% di febbraio.

Si indebolisce il Bund tedesco a dieci anni, il rendimento torna sui livelli di cinque settimane fa a 0,10%, da 0,07% di ieri. In lieve ascesa i tassi del Btp decennale al 2,59% (+1 punto base). L’euro si apprezza a 1,130 su dollaro (+0,2%), ieri ha perso lo 0,2%. 

Il petrolio è sui massimi da fine ottobre sotto la spinta della crescita dei consumi cinesi (pil+6,4% nel primo trimestre) e degli scontri in Libia. Il Brent tratta a quasi 72 dollari il barile, in rialzo dello 0,4%, ieri sera +0,7%. Eni +0,6%. Fitch ha assegnato il rating A-. Saras +0,7%. La famiglia Moratti ha detto di non voler vendere azioni, è intenzionata a rafforzare la presenza della società nel settore delle rinnovabili.

Cala l’appeal per i titoli difensivi. Continua così la discesa del Food & Beverage -1% (Campari -1,7%) e delle utility: Enel -0,2%, Snam -1,1%. Terna -1,2%.

L’attenzione di Piazza Affari è concentrata sulla prevedibile frana della Juventus – 15,4% a 1,427 euro attorno alle 13 dopo essere scivolata nelle battute iniziali del 25% circa. Negli ultimi 12 mesi il titolo è salito del 170% circa sotto la spinta dell’effetto Ronaldo. Ajax avanza ad Amsterdam dell’8,7%. 

La scuderia Agnelli può parzialmente consolarsi con il progresso di Fiat Chrysler +2,02%, in linea con il settore automotive sostenuto dalle indiscrezioni di Bloomberg sull’allargamento della normativa cinese sull’acquisto di auto per uso privato. Stamattina ci sono anche i dati di marzo delle immatricolazioni di automobili in Europa: -3,6% anno su anno a 1,77 milioni. Il gruppo italo-americano fa peggio del mercato, -11,7%. 

A sostenere il rialzo della Borsa italiana è la buona intonazione dei finanziari.  Tra le banche spicca Banco Bpm +2,24%, che ha accettato un’offerta vincolante da Illimity per la cessione di un portafoglio di crediti in sofferenza del valore nominale di 650 milioni di euro. L’operazione dovrebbe essere completamente finalizzata la metà del 2020, portando il ratio NPE lordo dell’istituto al 10,3% pro-forma dal 10,8%. Ubi Banca +3,5%. Bper Banca+2,25%.

Nel gestito brilla Poste italiane +4,09%. Mediobanca Securities ha acceso i riflettori sulle Poste, alzandone il prezzo obiettivo da 8,5 a 11,3 euro (outperform confermato).  Tra le assicurazioni Generali +1,6%.

Dopo il forte ribasso registrato ieri da Nexi al debutto (-6,22%), oggi il titolo mostra una timida ripresa e sale dello 0,85% a 8,512 euro.

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