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La Borsa premia chi promette buoni dividendi

Anche in una giornata borsistica prudente dopo il balzo di ieri, Piazza Affari apprezza soprattutto i titoli delle società che hanno annunciato la prossima distribuzione di cedole interessanti: dall’Eni a Leonardo, da Intesa a Recordati e a tante altre

La  Borsa premia chi promette buoni dividendi

Mercati prudenti dopo il mercoledì da leoni. A Milano l’indice Ftse Mib sale a metà giornata dello 0,3%, attorno a quota 19.400 (ai massimi del 2017). Rialzi contenuti tra 0,1 e 0,3% per gli altri listini europei. In calo Madrid (-0,2%).

A febbraio il tasso d’inflazione annuale nella zona euro sale al 2%, ai massimi da tre anni. È questa la stima flash di Eurostat. A gennaio era all’1,8%, a dicembre all’1%. 

Il tasso di disoccupazione a gennaio in Italia è rimasto stabile all’11,9%, quello giovanile è calato al 37,9% (-1,3 punti percentuali). Nella zona euro il tasso di disoccupazione non ha subito variazioni (9,6% a gennaio).

Anche negli Usa saranno diffusi oggi i dati sulle nuove richieste di sussidi di disoccupazione avanzate la settimana scorsa. 

Il cambio euro/dollaro è stabile a 1,053.  L’oro perde lo 0,3%, a 1.245 dollari l’oncia. 

Dopo il rialzo dei rendimenti di ieri, sul mercato dei titoli di Stato la situazione stamattina è tranquilla. Il Btp decennale è scambiato a un rendimento del 2,10% (2,11% ieri), timide prese di profitto spingono il Bund decennale a +0,31% da 0,28%. Lo spread scende sotto i 180 punti base. 

Petrolio in lieve calo, con il Brent a 56,2 dollari al barile (-0,2%).

A Piazza Affari spiccano i titoli delle società che nei giorni scorsi hanno annunciato la distribuzione di buoni dividendi.

Ancora in rialzo Eni (+1,13%). Il piano industriale vede per i prossimi quattro anni una produzione di idrocarburi in crescita mediamente del 3% l’anno, nonché un’alta remunerazione per i soci. Le dismissioni addizionali di asset saranno fra 5 e 7 miliardi, con la prima, quella dell’area 4 in Mozambico, che dovrebbe avvenire già nelle prossime settimane. Barclays alza il target price a 17 euro da 16 euro, raccomandazione Equal Weight. 

Stamane Bper Banca (+0,3%) ha annunciato l’acquisto, per un solo euro, della Nuova Cassa di Risparmio di Ferrara dal Fondo Nazionale di Risoluzione. Il patrimonio target della Banca, si legge in una nota dell’istituto, è “almeno pari a 153 milioni”.

Unicredit +0,5%: secondo il Ceo Jean Pierre Mustier, i soci della Banca hanno tutti sottoscritto l’aumento di capitale da 13 miliardi che si è chiuso con successo qualche giorno fa. Capital Research, gestore americano di fondi già primo azionista di Unicredit, ha incrementato la sua quota con l’aumento di capitale, salendo oltre l’8%. 

Tra le altre banche, Intesa +0,3%, Banco Bpm -0,6%. Banca Generali guadagna lo 0,73% dopo la notizia che la società del risparmio gestito da lunedì 20 marzo farà parte dell’indice FtseMib, prendendo il posto di Monte Paschi. Lo ha deciso ieri il FTSE Italia Index Technical Committee. Grazie a un vigoroso rally di Borsa, che ha visto il titolo guadagnare il 40% da ottobre a oggi, la società del gruppo Generali ha raggiunto i requisiti di capitalizzazione per entrare entrerà nell’indice delle 30 principali società di Piazza Affari. 

Dopo i risultati perde terreno Luxottica, che cede il 2,6%: l’utile operativo è in lieve calo, la guidance è prudente.

Al contrario i risultati migliori delle attese mettono il vento in poppa a Yoox Net-à-Porter, in rialzo del 2,8%.

Tra gli industriali perde colpi Prysmian (-1,15%) nonostante i buoni conti: la società ha chiuso il 2016 con ricavi, margini e utile in crescita, aumentando lievemente il dividendo rispetto all’esercizio precedente. Il dividendo proposto è di 0,43 euro per azione. Mediobanca ha alzato il target price a 26,8 euro da 23,1 euro, confermato Outperform. Kepler Cheuvreux conferma Buy, target price a 27 euro.

Fiat Chrysler +03%, StM -0,7%. Leonardo (+0,8%) vuole vendere il 49% di Drs Technologies mantenendo il controllo della società statunitense attiva nell’elettronica per la difesa e reinvestire in ricerca e sviluppo. 

Recordati +0,7%: il Cda ha proposto la distribuzione sull’esercizio 2016 di un dividendo di 0,70 euro (di cui 0,35 già pagato), da 0,60 euro dell’anno precedente.

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