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La Borsa “incassa” Trump, petrolio in rialzo. Bene le banche

I listini europei non hanno mostrato timore per la rottura americana sul nucleare iraniano mentre il calo delle scorte Usa spinge il recupero del Brent. Chiusure positive su tutte le Piazze, a Milano Mps corre, vola Bper, sale Leonardo. Brilla Saipem. Giù Telecom Italia.

La Borsa “incassa” Trump, petrolio in rialzo. Bene le banche

Le banche e i titoli petroliferi sostengono Piazza Affari che centra un rimbalzino, +0,51%, 24.266 punti, trascinata da Bper, +8,26%. Il secondario invece chiude anche oggi in ribasso, con il rendimento del Btp 10 anni all‘1,88% e lo spread con il decennale tedesco in salita a 131.90 punti base (+1,31%), ai massimi da fine marzo. La “schiarita” politica, con la richiesta al Quirinale di altre 24 ore di tempo da parte di Lega e 5 stelle per trovare un accordo, non sembra rassicurare molto gli investitori.

Nel resto d’Europa si afferma Londra, +1,28%; più arretrate  Madrid +0,52%, Francoforte +0,24%, Parigi +0,23%. Wall Street apre intonata e prosegue, al momento, senza grandi slanci. Poco mosso il cambio euro-dollaro in area 1,185.

A incoraggiare i listini sono soprattutto i titoli legati al petrolio che resta grande protagonista, dopo lo strappo di Donald Trump con l’Iran. Le quotazioni beneficiano anche del dato settimanale sulle scorte Usa, inaspettatamente in calo. Il Brent sale del 2,69% a 76,86 dollari al barile; Wti +2,62%, 70,87 dollari.

Sul podio del Ftse Mib però c’è una banca, Bper, premiata dagli acquisti dopo la trimestrale presentata ieri sera, con l’utile netto record e l’annuncio di una strategia più aggressiva sui crediti deteriorati. Nel settore svettano inoltre Ubi +3,5% e Banco Bpm, +2,91%, Carige +5,95% e Mps +3,77%. Piatto Credito Valtellinese, dopo un primo trimestre in perdita. Nel risparmio gestito è in calo Azimut -1,32%.

In grande spolvero Saipem, +5,89%, che è il migliore fra i titoli petroliferi, davanti a Eni, +2,77%, e Tenaris +1,64%. Leonardo, +3,03%, s’impenna dopo i risultati diffusi ieri, in linea con le attese. Gli analisti sottolineano come il titolo tratti a sconto significativo (“ingiustificato” per Mediobanca Securities) rispetto alle controparti del settore.

In fondo al listino Pirelli -2,31% e Fiat -1,95%. Ancora in calo Telecom -1,54%, benché Moody’s promuova la nomina di Amos Genish come ceo. Debole Prysmian, -0,59%, che ha avuto il via libera dell’Antitrust all’acquisizione di General Cable. Le vendite penalizzano le utility, in particolare Snam -1,63%. Debole Terna, -0,56%, dopo i conti. 

Sul segmento Star splende Astaldi, +15,35%, a seguito delle indiscrezioni su un partner estero per l’aumento di capitale. Il nuovo azionista potrebbe essere la giapponese Ihi, per un terzo dell’aumento. Mediobanca Securities nella nota giornaliera sottolinea che la notizia, se confermata, “darebbe sufficiente ossigeno ad Astaldi per procedere con il programma di dismissioni turche. Il livello di debito lordo sarebbe, post aumento capitale, sempre alto ma più sotto controllo”. Resta in pole position Fila, +3,04%, dopo l’annuncio dello shopping negli Usa.

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