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La Borsa frena con l’industria. Brillano Ferragamo e Fca

Mattinata di sali-scendi a Paizza Affari, la peggiore tra i listini europei. Torna a salire lo spread e rallenta la crescita nell’Eurozona – In controtendenza a Milano sono i titoli petroliferi ma domina la scena la scuderia Fiat-Ferrari insieme a Ferragamo mossa da voci di cessione – Perdono terreno le banche

La Borsa frena con l’industria. Brillano Ferragamo e Fca

Piazza Affari resta in terreno positivo dopo il dato sulla produzione industriale, assai peggiore delle previsioni: a luglio -1,8% sul mese, -1,3% su base annua per la prima volta dopo due anni. “Il dato aggiunge rischi al ribasso delle nostre previsioni per l’anno in corso, già riviste di recente all’ingiù”, commenta Paolo Mameli. L’indice segna alle 13 un rialzo dello 0,13% poco sotto 20.900.

Andamento analogo a Francoforte (+0,2%). La utility tedesca E.On perde il 2,5%, toccando il punto più basso del Dax, in seguito al taglio del target price ad opera degli analisti di Morgan Stanley.

Parigi +0,3%. Hermes sale del 2% sulla scia di margini record nella prima parte dell’anno.

Londra -0,5%. Fa boom la biotech Galapagos (+16,7%) dopo i test positivi per un trattamento di un farmaco per l’artrite reumatoide.

Piatta Madrid. Sale Inditex, casa madre di Zara, cresce del 2,9% dopo le dichiarazioni sulla crescita del margine di profitto nella seconda parte dell’anno.

A Zurigo brilla il produttore di cioccolato svizzero Barry Callebaut che guadagna il 6,3% dopo l’upgrade del titolo da “sell” a “neutral” operato dagli analisti Ubs.

Crescono i titoli petroliferi +1,6% sulla scia di un rialzo del greggio dopo il calo registrato nelle scorte Usa e l’attesa dell’uragano Florence. A Piazza Affari Eni +1,68%, Saipem +2,7% e Tenaris +1,4%.

Bloomberg ha anticipato che la Bce domani dovrebbe rivedere al ribasso le stime sulla crescita della zona euro per il periodo 2018-2020. Tutto invariato il resto, sia le previsioni sull’inflazione, sia il programma di riduzione degli acquisti di bond; a partire da ottobre si scende a 15 miliardi di euro al mese, da 30 miliardi di settembre, in modo da arrivare a zero alla fine dell’anno.

Dati questi numeri, si può ipotizzare che Mario Draghi userà toni da colomba nella conferenza stampa di domani. Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, nel suo ultimo discorso sullo stato dell’Unione, ha annunciato che verrà presentata una proposta entro la fine dell’anno per rafforzare il ruolo internazionale dell’euro.

A Milano vacilla Prysmian (-4%). Il travagliato collegamento ad alta tensione tra Scozia e Galles ha altri problemi; la società segnala stamattina che i lavori si sono fermati.

Prende il volo Salvatore Ferragamo (+4,5%). Merger Market scrive che la società è stata avvicinata da un fondo di private equity. Un portavoce della stessa, ribadisce stamattina che la famiglia Ferragamo non intende vendere. Moncler e Tod’s +1%.

Acquisti su Fiat Chrysler (+2,8%), meglio del comparto europeo. Exane Bnp Paribas alza il giudizio a Outperform da Neutral, target price a 19,5 euro. Ferrari +1,7% grazie alla promozione di Kepler Chevreux con target price che sale da 110 a 115 euro.

Sale anche Cnh Industrial (+0,7%). In luglio c’è stato un forte incremento delle vendite di trattori e macchinari agricoli negli Stati Uniti. Bene Buzzi +2,2%. Standard&Poor’s ha alzato il rating.

Debole invece Tim (-2%) circa dopo che JPMorgan ha tagliato il target price a 0,59 euro da 0,90.

Perdono complessivamente terreno le banche, con l’indice italiano in calo dell’1,2% dopo la recente buona performance (+7,9% il comparto da inizio mese), a fronte di un -0,4% dello Stoxx europeo. La peggiore è Intesa -1,6%. Bper cede l’1,1%. Perde l’1,6% Banca Generali dopo i dati sulla raccolta di agosto, ritenuti da Equita leggermente inferiori alle stime.

Fuori dal listino principale Astaldi (+0,3%). Domani i vertici della società chiederanno ai rappresentanti delle banche creditrici una ristrutturazione del debito.

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