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La Borsa brinda in extremis ma l’anno è da dimenticare

Il nervosismo di Wall Street, in altalena nell’ultima giornata di contrattazioni prima di fine anno, non guasta la festa dei listini europei che chiudono positivi – A Milano recuperano le banche, balzo di Carige – Brilla Damiani – Realizzi su Recordati e Ferragamo – Spread a 254 ma con il 2018 finisce anche il Quantitative easing della Bce.

La Borsa brinda in extremis ma l’anno è da dimenticare

Brindisi di fine anno per le borse europee, che chiudono in rialzo e resistono alla volatilità di Wall Street, che viaggia in altalena: apre intonata, passa in calo e ora è di nuovo in verde. L’umore variabile dei listini americani innervosisce, ma non guasta la festa di Zurigo +2,61%; Londra +2,27%; Francoforte +1,71%; Parigi +1,74%; Madrid +1,55%.

Piazza Affari rimbalza dell‘1,44% e sale a 18.324 punti, con le banche positive. Intesa, +1,61% vanta il primato di titolo più scambiato del 2018. Banca Carige riduce le perdite di ieri con un salto del 15,38%. Gli acquisti premiano Banco Bpm +4,19% e Ubi +3,26%. nelle assicurazioni si afferma Unipol +4,18%. Bene i titoli petroliferi: Saipem, +4,28% è il migliore. Nella moda si apprezza Moncler +3,14%. Solo due sono i titoli in rosso sul listino principale: Ferragamo -1,51%; Recordati -2,32%. Piatta Enel -0,08%.

Il bilancio annuale di Milano resta però molto negativo: -16% circa il Ftse Mib; -17% circa l’indice All Share.  La capitalizzazione complessiva delle società quotate al 21 dicembre si attesta a 543 miliardi di euro al 21, pari al 33,5% del Pil, un dimagramento evidente rispetto ai 644 miliardi di fine 2017.

L’obbligazionario si sgonfia nell’ultima parte della seduta: il rendimento del decennale italiano sale al 2,8% e lo spread con il Bund chiude a 254.30 punti, +0,51% dopo essere sceso persino sotto la soglia dei 250 punti. In ogni caso stamattina il Tesoro ha assegnato tutti i 4,25 miliardi di euro di Btp a 5 e 10 anni, con rendimenti in calo. Il tasso sul titolo a cinque anni è sceso all’1,79% dal 2,35% del collocamento di novembre. Il rendimento sul Btp decennale con scadenza dicembre 2028 è calato al 2,7% dal 3,24% di un mese fa e quello sul Btp febbraio 2028 al 2,5% dal 2,7% precedente. Si resta guardinghi, nella speranza che la manovra venga approvata entro domenica e che l’esercizio provvisorio sia evitato.

Con il 2018 si chiude anche l’era del Quantitatve easing della Banca centrale europea, durata 4 anni, anche se l’inflazione in Germania dà segni di rallentamento: +1,7% anno su anno in dicembre, contro l‘1,9% atteso e sotto il target del 2% perseguito dalla Bce.

L’euro si apprezza contro il dollaro e il cambio si muove in zona 1,144. Il biglietto verde risulta indebolito dall’incerta situazione del bilancio degli Stati Uniti. 

Il mare resta mosso per il petrolio, che va su e giù per tutta la seduta e soffre il dato settimanale sulle scorte Usa, in calo in misura inferiore alle attese. Brent -0,27%, 52,59 dollari al barile. Oro in progresso a 1279,53 dollari l’oncia (+0,3%).

Fuori dal listino principale di Piazza Affari si segnala il balzo di Damiani, +5,65%, a seguito dell’opa totalitaria lanciata dalla società della famiglia, Leading Jewels. Un’operazione, come quella su Nice, che ha l’obiettivo di togliere i titoli dalle quotazioni. La decisione ha riacceso la fantasia del mercato su altri titoli che potrebbero seguire sorte analoga, dopo le perdite accusate nel corso dell’anno, come Geox +2,45%, Gima +3%, Tod’s +1,67%.                

Bene Ovs, +7,68%, dopo il crollo di ieri. Il balzo maggiore di oggi è quello di Restart, +52,04%, premiata per la separazione da Aedes.

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