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Carige rimbalza dopo il tonfo: Bce in pressing sull’aumento

Il titolo guadagna il 15,38% dopo il -18,7% di ieri – Secondo le ultime indiscrezioni la Bce vuole che l’aumento di capitale di Banca Carige si faccia il prima possibile allo scopo di rispettare le condizioni imposte per il salvataggio

Carige rimbalza dopo il tonfo: Bce in pressing sull’aumento

La Borsa di Milano riprende fiato dopo il crollo di ieri e guadagna oltre l’1%. La imita Banca Carige che viaggia in rialzo del 15,38% a 0,0015 euro. Il tonfo di ieri (-18,75%) pare dunque superato grazie alle indiscrezioni di stampa circolate oggi, 28 dicembre relative all’ormai celeberrimo aumento di capitale da 400 milioni di euro che la banca dovrebbe, o meglio, avrebbe dovuto, varare nell’ambito del piano di rafforzamento patrimoniale approvato nel recente passato.

Secondo i rumors, la Banca Centrale Europea starebbe infatti cercando di spingere verso la realizzazione della ricapitalizzazione dopo la mancata approvazione arrivata nell’ambito dell’assemblea straordinaria degli azionisti dello scorso 22 dicembre. In quel frangente infatti, Malacalza Investimenti, primo azionista di Carige ha impedito il via libera all’operazione di rafforzamento del capitale, astenendosi durante la votazione.

A pagare il prezzo di questa decisione è stato il titolo che, dopo la pausa per le festività natalizie, ha reagito realizzando una brusca caduta (-18,7% come detto) che ha portato il rosso da inizio anno a -82,84%.

In questo contesto i vertici di Carige, il presidente Pietro Modiano e l’amministratore delegato Fabio Innocenzi, e i figli di Vittorio Malacalza, Davide e Mattia, il 27 dicembre hanno avuto alcuni incontri tecnici a Francoforte con rappresentanti della Bce. In particolare, le riunioni si sono svolte con Ramon Quintana, direttore generale della divisione incaricata della vigilanza di Carige. Secondo quanto trapelato, la Bce vuole che l’aumento di capitale della banca ligure si faccia e si faccia il prima possibile per soddisfare le condizioni imposte dalla stessa banca centrale per il salvataggio.

Ricordiamo che, il giorno prima dell’assemblea (il 21 dicembre dunque), la Banca Centrale Europea aveva dato l’ok alla manovra di  rafforzamento patrimoniale (emissione Tier 2 più aumento di capitale) e l’estensione al 31 dicembre 2019 del termine per l’osservanza dei requisiti patrimoniali.

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