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La Bce tifa per la bad bank italiana

Nouy: “Spero che possa andare in porto” – Padoan: “Nessun problema con Bruxelles, ormai siamo alla fase finale in cui si affrontano le condizioni tecniche”.

La Bce tifa per la bad bank italiana

Una bad bank in Italia? “Abbiamo bisogno di usare tutti gli strumenti a disposizione e spero che possa andare in porto”. Lo ha detto Danièle Nouy, presidente del consiglio di sorveglianza del Meccanismo unico di vigilanza europeo, nel corso di un incontro con la stampa italiana al termine della conferenza organizzata da Bankitalia sulla vigilanza nell’area euro. All’appuntamento era presente anche il vicedirettore generale di via Nazionale, Fabio Panetta. 

“Se non fosse così – ha aggiunto Nouy – ci sono altre soluzioni che possono essere avanzate”. Il problema delle sofferenze “è presente in diversi Paesi dell’area dell’euro e per noi è un nodo che bisogna affrontare al più presto e in modo adeguato”, ha spiegato ancora Nouy, sottolineando che per questa ragione la Bce “ha creato un gruppo di lavoro per studiare le ‘best practices’ in tutto il mondo. Si tratta d’iniziare il viaggio, perché non è una questione che si possa risolvere in un giorno”.

Sul progetto relativo alla bad bank si è espresso oggi anche il ministro del Tesoro italiano, Pier Carlo Padoan: “Con Bruxelles non c’è nessun problema – ha assicurato –, ormai siamo alla fase finale in cui si affrontano le condizioni tecniche, la definizione del meccanismo di prezzo ombra che permette di far partire le transazioni. Ormai con la Direzione generale concorrenza della Commissione abbiamo un rapporto molto, molto costruttivo come ha dimostrato la preparazione dell’operazione per le 4 banche decisa ieri e quindi siamo molto fiduciosi che anche su questa questione andremo avanti”.

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