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Juventus-Inter, stasera l’effervescente derby d’Italia

CAMPIONATO SERIE A – Bianconeri e nerazzurri sono divisi da 18 punti in classifica ma stasera la classicissima della Befana sarà aperta a ogni risultato: come dimostrano gli imprevedibili rovesci di Real Madrid e Barcellona alla ripresa – Allegri. “Le partite di inizio anno sono come la prima di campionato: imprevedibili” – Mancio farà debuttare Podolski.

Juventus-Inter, stasera l’effervescente derby d’Italia

Un 2015 col botto! L’attesa è stata lunga (stop di 15 giorni per le vacanze di Natale) ma tutto sommato, visto quello che ci aspetta oggi, ne è valsa la pena. Juventus-Inter (ore 21) è molto più che una partita di calcio e il suo valore va ben al di là di punti e classifica. Il “derby d’Italia” (definizione coniata da Gianni Brera nel 1967) è il match più sentito del nostro Paese e le cose non cambiano neanche oggi che le squadre sono divise da ben 18 punti. 

“Nelle ultime partite siamo stati un po’ meno brillanti, bisogna tornare a vincere – il pensiero di Massimiliano Allegri. – La squadra è tornata carica, avevamo bisogno di un po’ di vacanza dopo cinque mesi così intensi. Con l’Inter sarà una sfida pericolosa anche perché è la prima dell’anno, basta vedere cos’è successo a Real Madrid e Barcellona (sconfitte, rispettivamente, da Valencia e Real Sociedad, ndr). E poi loro hanno giocatori importanti: Kovacic, Icardi, Palacio, Guarin, Ranocchia…Farà risultato chi sarà più concentrato, non è una questione tecnica ma di testa”. La Juventus vive il momento con apparente serenità, è chiaro però che la sconfitta in Supercoppa e l’imminente impegno contro il Napoli (domenica prossima) non possa che suscitare qualche preoccupazione. 

Da questo punto di vista non se la passa meglio Mancini, costretto a partire bene per tentare la rimonta in classifica. “La Juve è forte, molto forte, non c’è un modo particolare di batterla – le sue parole in conferenza stampa. – Nel calcio però può succedere di tutto, bisognerà essere molto bravi. Durante l’anno ci sono partite che valgono qualcosa in più, anche a livello mentale”. Insomma, entrambi i tecnici vogliono vincere e d’altronde non potrebbe essere altrimenti. La testa di tutti, in questi giorni, è però divisa tra il campo e il mercato e Juventus e Inter non sono certo da meno. In casa bianconera si pensa ai possibili rinforzi, ma anche alle dichiarazioni di Tevez. 

“In Italia si fa sempre dietrologia – l’arringa di Allegri. – Carlos ha solo detto che tornerà in Argentina a fine contratto, se vuole farlo è giusto così. Manca ancora un anno e mezzo e farà il professionista fino alla fine, punto e basta”. Il tecnico poi non ha nascosto la volontà di arrivare a Sneijder e Rolando, al momento bloccati dalle richieste altissime di Galatasaray e Porto. “Non è un mistero che cerchiamo un trequartista e un difensore – ha ammesso. – Wesley ha le qualità per rinforzarci ma ad oggi è un giocatore del Galatasaray…”. 

E’ tutto nerazzurro invece Lukas Podolski, convocato da Mancini per la partitissima di questa sera. “Ho preparato la partita senza di lui ma lo porterò in panchina – ha spiegato il tecnico di Jesi. – E’ un ottimo giocatore, ci darà una grossa mano. Io avevo chiesto due esterni, per ora ne è arrivato uno…Shaqiri? E’ un giocatore del Bayern ma farebbe certamente al caso nostro. Anzi, sarebbe l’ideale…”. Campo e mercato, a gennaio funziona così. Allegri non ha particolari dubbi di formazione: 4-3-1-2 con Buffon in porta, Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini ed Evra in difesa, Marchisio, Pirlo e Pogba a centrocampo, Vidal sulla trequarti alle spalle del duo d’attacco Tevez-Llorente. 

Anche Mancini sembrerebbe aver scelto l’undici titolare: 4-2-3-1 con Handanovic in porta, Campagnaro, Juan Jesus, Ranocchia e D’Ambrosio in difesa, Medel e Kuzmanovic a centrocampo, Hernanes, Kovacic e Palacio dietro all’unica punta Icardi. Quello di stasera sarà il derby d’Italia numero 224, il 190° in campionato, il 96° a Torino. I precedenti in terra sabauda sorridono nettamente alla Signora che ha vinto in 64 occasioni, a fronte di 17 pareggi e di “soli” 14 successi nerazzurri. Ma guai a dare nulla per scontato: non a caso lo chiamano “Derby d’Italia”…

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