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Juve-Napoli, spareggio Champions: Pirlo rischia la panchina

Dentro o fuori: il recupero tra Juve e Napoli è un autentico spareggio per aggiudicarsi un posto nella ricca Champions – In caso di sconfitta, Pirlo rischia il licenziamento, perché la Juve non potrebbe sopportare, anche per ragioni economiche, l’esclusione dalla prossima Champions – L’Inter invece ha l’occasione contro il Sassuolo di allungare e di ipotecare definitivamente lo scudetto

Juve-Napoli, spareggio Champions: Pirlo rischia la panchina

Ci siamo, Covid permettendo. Il giorno di Juventus-Napoli, originariamente prevista per il 4 ottobre, dovrebbe finalmente essere arrivato, anche se il condizionale, alla luce del focolaio che ha colpito la Nazionale italiana, è d’obbligo. La positività di Bernardeschi, che va così ad aggiungersi a quella di Bonucci (Demiral invece si è negativizzato e ha ripreso ad allenarsi), non basta a mettere a rischio la partita, ma se questa mattina dovessero uscire altri nomi ecco che l’Asl di Torino potrebbe intervenire. Lo spettro del Covid, del resto, aleggia da tempo sulla Serie A e anche Inter-Sassuolo, l’altro recupero in programma per oggi, non è certo stata risparmiata. Ad ogni modo, se non ci saranno sorprese in mattinata, ci apprestiamo a vivere un mercoledì da leoni, con la capolista pronta a spiccare il volo in modo definitivo (in caso di vittoria i punti sul Milan secondo sarebbero addirittura 11) e, soprattutto, un vero e proprio spareggio Champions come Juventus-Napoli.

È senza dubbio questa la partita con la posta in palio più alta, perché il risultato avrà inevitabili risvolti di classifica, per loro e per tutte le altre. Chi vince si prende il terzo posto in solitaria e si porta più vicino al secondo che al quinto, chi perde invece si ritrova fuori dall’obiettivo, con tutte le conseguenze del caso. Che, evidentemente, rischiano di essere più pesanti per Pirlo che per Gattuso, alla luce dell’incontro tra Agnelli e Allegri: in molti, dopo il pranzo di sabato, sostengono che Max sia pronto a tornare a Torino, addirittura in corsa se la partita di oggi dovesse andar male.

“Il presidente mi aveva avvertito di questo incontro, l’amicizia è una cosa, il lavoro è un’altra – ha glissato l’attuale tecnico bianconero – So di avere la sua fiducia, anche se poi starà a me dimostrare di poter essere l’allenatore della Juve anche il prossimo anno. Ci aspetta una partita importante, il Napoli sta vivendo un momento positivo ma noi vogliamo fare punti: mi aspetto una gara aperta”.

Le ultime prestazioni però non aiutano a essere positivi, perché la squadra vista nel derby ha mostrato ancora diverse crepe, sia tecniche che mentali. Gli azzurri invece, in silenzio stampa perenne, sono reduci da quattro vittorie consecutive e arrivano a Torino per fare bottino pieno ed entrare stabilmente in zona Champions. A fine stagione poi, indipendentemente dal risultato finale, le strade tra De Laurentiis e Gattuso si separeranno, ma il tecnico vuole comunque lasciare a testa alta e dunque con il prezioso pass europeo.

Anche a livello di formazioni poi il suo Napoli sta sicuramente meglio, considerando che, Ghoulam a parte, sono tutti abili e arruolati, a fronte di una Juve che deve invece rinunciare a Demiral, Bonucci e Bernardeschi. Pirlo però ritrova McKennie, Arthur e Dybala, reintegrati dopo il festino di settimana scorsa, ed è pronto a schierare un 4-4-2 con Szczesny in porta, Cuadrado, De Ligt, Chiellini e Danilo in difesa, McKennie (favorito su Kulusevski), Rabiot, Bentancur e Chiesa a centrocampo, Morata e Ronaldo in attacco. Classico 4-2-3-1 anche per Gattuso, che risponderà con Ospina tra i pali, Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly e Hysaj nel reparto arretrato, Demme e Fabian Ruiz in mediana, Lozano, Zielinski e Insigne alle spalle dell’unica punta Mertens.

In contemporanea con la partita di Torino ci sarà anche Inter-Sassuolo, recupero della ventottesima giornata. Inutile dire che l’attesa è completamente diversa, anche perché il successo di Bologna, unito al passo falso del Milan, ha ampliato ulteriormente il margine di vantaggio nerazzurro. In molti parlano già di campionato finito, ma Conte non vuole nessun calo di tensione.

“Bisogna avere sempre entusiasmo e voglia – ha ribadito alla vigilia – Stiamo facendo cose importanti, ma al tempo stesso il percorso deve ancora essere completato”. Tre punti quest’oggi aiuterebbero non poco, viceversa, pur mantenendo comunque un vantaggio di tutto rispetto, il campionato resterebbe aperto. Evenienza che il tecnico vuole assolutamente scongiurare, ecco perché, al netto delle assenze di Perisic e degli squalificati Bastoni e Brozovic, schiererà un 3-5-2 assolutamente competitivo con Handanovic in porta, Skriniar, De Vrij e Darmian (favorito su Ranocchia) in difesa, Hakimi, Sensi, Eriksen, Barella e Young a centrocampo, Sanchez (Lautaro potrebbe riposare) e Lukaku in attacco. Undici d’emergenza invece per De Zerbi, che rinuncerà ai nazionali italiani proprio come contro la Roma, dove peraltro ha rischiato anche di vincere. Il suo 4-2-3-1 vedrà Consigli tra i pali, Toljan, Marlon, Chiriches e Rogerio nel reparto arretrato, Obiang e Magnanelli in mediana, Traoré, Djuricic e Boga alle spalle dell’unica punta Raspadori.  

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