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Juve-Inter e Atalanta-Napoli: lo scudetto si gioca qui e chi perde è fuori. Il Milan attende e spera

Il derby d’Italia va oltre la tradizionale rivalità tra Juve e Inter: i due club si giocano la stagione. Il Milan, con l’occhio anche a Atalanta-Napoli, spera nei passi falsi delle dirette concorrenti allo scudetto

Juve-Inter e Atalanta-Napoli: lo scudetto si gioca qui e chi perde è fuori. Il Milan attende e spera

Juventus-Inter e Atalanta-Napoli, ci si gioca un pezzo di Scudetto. Per il restante bisognerà attendere domani sera, quando il Milan capolista ospiterà il Bologna, di sicuro però questa domenica lascerà un segno indelebile sul campionato, qualsiasi esso sia. I riflettori sono puntati anzitutto sul Derby d’Italia, che potrebbe escludere una tra Juventus e Inter dalla corsa al titolo, o magari entrambe, ma anche il match di Bergamo vale molto, sia in chiave primo posto che zona Champions. Insomma, la domenica calcistica promette spettacolo ed è certo che finirà per condizionare anche la sfida del Milan, in un senso o nell’altro. 

Juventus-Inter (ore 20:45, Dazn)

Partiamo dunque dalla gara di Torino, resa ancor più affascinante di quanto non sia già di suo da una classifica più corta che mai, ancora passibile di qualsiasi scenario. Nessuno infatti, non più tardi di un mese fa, avrebbe immaginato che il confronto tra bianconeri e nerazzurri sarebbe stato così importante per entrambe, invece la frenata di Inzaghi, unita all’accelerata di Allegri, l’ha reso tale. Il paradosso però è che il match è più delicato per l’Inter, nonostante il punto in più (e la partita di Bologna ancora da recuperare) faccia pensare al contrario: la Juve, tutto sommato, ha più da guadagnare che da perdere, i nerazzurri invece, in caso di sconfitta, si ritroverebbero probabilmente tagliati fuori dalla corsa al titolo, con la possibilità di venire risucchiati addirittura nella corsa Champions.

Inzaghi: “È la partita giusta per dare un segnale”

La sfida tra i due allenatori è di quelle toste, tanto più che entrambi si giocano molto. È Inzaghi però ad avere qualcosa in più da dimostrare, se non altro perché i bonus sono ampiamente finiti. “Sarà una sfida molto importante, non poteva esserci partita migliore per dare un segnale forte all’ambiente e a noi stessi – ha confermato il tecnico nerazzurro -. Dovremo fare una grande partita contro un avversario di assoluto valore, giocheremo con personalità e carattere, mettendo in campo aggressività e determinazione. Noi in crisi? A inizio anno avrei firmato per avere con questa classifica ad aprile e aver vinto la Supercoppa, giocandomi lo scudetto e un posto Champions che è l’obiettivo chiesto dalla società: a Torino però mi aspetto il risultato”.

Allegri: “Dybala gioca, ma il mancato rinnovo è una scelta condivisa anche da me”

Clima più disteso in casa Juventus, ma giusto un filo. La consapevolezza di poter riaprire la corsa al titolo c’è, anche se nessuno lo dice apertamente, e il paradosso è che uno degli uomini chiave, infortuni permettendo, potrebbe essere proprio quel Dybala scaricato pubblicamente dalla società. “Paulo gioca, ma è bene chiarire che con la società siamo in linea su tutto – ha spiegato Allegri -. Io espongo le mie idee, i dirigenti espongono le loro e alla fine troviamo sempre un’unità di intenti per programmare e andare avanti. Noi dobbiamo essere concentrati solo sulla partita e provare a battere i campioni in carica, poi vedremo a che punto siamo in classifica. Non giochiamo per far perdere lo scudetto all’Inter, ma per la nostra corsa al quarto posto”.

Juventus-Inter, le formazioni

La sosta ha dato una bella mano ai due allenatori, che recuperano pezzi importantissimi dei rispettivi scacchieri. Inzaghi sorride anzitutto per Brozovic, di nuovo abile e arruolato dopo le assenze con Torino e Fiorentina, ma anche per il recupero di Lautaro (negativizzatosi al Covid) che gli permetterà di schierare il 3-5-2, eccezion fatta per l’acciaccato De Vrij che dovrebbe partire dalla panchina. In difesa, davanti ad Handanovic, ci saranno D’Ambrosio, Skriniar e Bastoni, con Dumfries, Barella, Brozovic, Calhanoglu e Perisic a centrocampo e la coppia Dzeko e Lautaro in attacco.

Anche Allegri può guardare al match (e al finale di stagione) con più serenità grazie ai rientri di Zakaria e Locatelli, fondamentali per dare linfa a quella mediana ritenuta da molti come il punto debole della squadra. Il tecnico bianconero punterà su un 4-4-2 con Szczesny tra i pali, Danilo, De Ligt, Chiellini e Alex Sandro in difesa, Cuadrado, Zakaria, Locatelli e Rabiot a centrocampo, Dybala e Vlahovic in attacco.

Atalanta-Napoli (ore 15, Dazn) 

L’altro match clou della domenica è senza dubbio quello di Bergamo, dove il Napoli tenterà di prendersi 3 punti che potrebbero rivelarsi pesantissimi, forse decisivi, in chiave scudetto. La sensazione, infatti, è che gli azzurri si giocheranno molto nelle prossime tre sfide con Atalanta, Fiorentina e Roma, per poi tentare il colpaccio nelle ultime giornate, complice un calendario più semplice delle concorrenti.

Ora però serve una scalata importante, un po’ perché la Dea è ancora in piena corsa Champions, un po’ per via delle assenze di Osimhen, Rrahmani e Di Lorenzo, che rendono il tutto più complicato di quanto non sia già di suo. Il nigeriano, oltretutto, è stato il protagonista più chiacchierato della vigilia: colpa del mancato rientro dalla Nigeria, che ha fatto storcere il naso a molti dalle parti del Vesuvio, compagni di squadra compresi.

Spalletti: “Di Oshimen parlerà la società, ma non facciamo il gioco delle tre carte..”

“Se ci fosse da dover chiarire qualcosa ne parlerà il direttore o la società nelle interviste pre-partita – ha tagliato corto Spalletti -. Detto questo sono contento perché sulla Gazzetta dello Sport ci dedicate un grande spazio, addirittura un richiamo in prima pagina su Covid, plusvalenze, Alemao, Osimhen che non è gradito dallo spogliatoio… Se aveste parlato anche della partita sarebbe stato completo il discorso. Bisogna stare attenti a fare il gioco delle tre carte coi tifosi del Napoli, perché ti sgamano facilmente…”. La polemica, neanche tanto velata, è figlia di un presunto tentativo della rosea (giornale storicamente poco gradito da De Laurentiis) di destabilizzare l’ambiente azzurro in favore delle “grandi del nord”, ma solo il campo dirà se avrà compattato il Napoli oppure no. Dall’altra parte, tanto per non farsi mancare nulla, c’è un Gasperini che ormai da tempo boicotta le conferenze stampa, limitandosi solo a quelle europee (obbligatorie).

Atalanta-Napoli, le formazioni

Le scelte dei due tecnici saranno fortemente condizionate dalle assenze, anche se oggi i problemi ce li ha soprattutto Spalletti, costretto a rinunciare al suo bomber per eccellenza (ma anche all’Atalanta manca da tempo Zapata) e a metà della difesa titolare. Il suo 4-3-3 vedrà Ospina in porta, Zanoli, Koulibaly, Juan Jesus e Mario Rui in difesa, Anguissa, Lobotka e Fabian Ruiz a centrocampo, Politano, Mertens e Insigne in attacco.

Gasperini invece riabbraccia Zapata, di nuovo tra i convocati dopo due mesi di assenza, anche se è probabile che il colombiano osservi la partita dalla panchina: riaverlo però è già importante, tanto più in un rush finale che, tra campionato ed Europa League, può regalare diverse emozioni. Il 3-4-1-2 della Dea vedrà Musso tra i pali, Djimsiti, Demiral e Palomino nel reparto arretrato, Hateboer, De Roon, Freuler e Zappacosta in mediana, Koopmeiners alle spalle della coppia offensiva composta da Malinovskyi e Boga.

Sampdoria-Roma (ore 18, Dazn). Mourinho smentisce il caso Zaniolo

A completare la domenica di campionato anche Sampdoria-Roma, sfida molto importante sia in chiave Europa che salvezza. I giallorossi, infatti, sperano che Juventus e Atalanta rallentino per provare a inserirsi nuovamente in corsa Champions, ma per farlo devono anzitutto espugnare Marassi e dare continuità alla grande vittoria nel derby.

La vigilia però è stata segnata dal caso Zaniolo, assente per un problema al flessore ma comunque destinato alla panchina, proprio come contro la Lazio. Il rapporto con Mourinho dunque stenta a decollare e questo, unito a un contratto sempre più vicino alla scadenza, potrebbe dare il là alla cessione in estate (la Juventus è in prima fila). “Sapevo che mi avreste chiesto solo questo, ma io non voglio parlare solo di lui – ha glissato il portoghese -. Posso dire che ci sono tanti calciatori che vanno in panchina con i loro club ed è una cosa normale, non vedo questo tipo di domande con altri allenatori. Zaniolo è andato in panchina contro la Lazio, abbiamo adottato una strategia diversa con l’obiettivo di vincere la partita e l’abbiamo fatto, punto”.

Se ne riparlerà presto, intanto però Mou cerca 3 punti fondamentali con un 3-4-2-1 che vedrà Rui Patricio in porta, Mancini, Smalling e Ibanez in difesa, Karsdorp, Cristante, Oliveira e Zalewski a centrocampo, Mkhitaryan e Pellegrini alle spalle dell’unica punta Abraham. Classico 4-3-1-2 invece per Giampaolo, che risponderà con Audero tra i pali, Bereszynski, Ferrari, Colley e Murru nel reparto arretrato, Candreva, Rincon e Thorsby in mediana, Sensi sulla trequarti, Sabiri e Caputo in attacco.

Lazio-Sassuolo 2-1, Sarri riscatta il derby rivede l’Europa

Nel frattempo la Lazio ha ripreso il cammino interrotto nel derby battendo il Sassuolo all’Olimpico, un 2-1 firmato da Lazzari (17’) e Milinkovic-Savic (51’), prima che Traoré segnasse il gol della bandiera in pieno recupero (94’). La vittoria non basta a cancellare il pesantissimo 0-3 incassato dalla Roma, ma vale comunque il quinto posto in classifica, ovviamente in attesa di tutte le altre: la corsa all’Europa, insomma, è ripartita e i biancocelesti ne fanno pienamente parte. 

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