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Juve e Lazio, ultima chiamata Champions contro le genovesi

La Juve affronta in casa il Genoa di Sheva mentre la Lazio di Sarri va a Marassi a battersi contro la Samp: o vincono oppure l’ingresso in Champions, alla luce dei risultati di ieri, diventa un miraggio

Juve e Lazio, ultima chiamata Champions contro le genovesi

Champions, ultima chiamata. Juventus e Lazio, dopo i risultati degli anticipi di ieri, affrontano questa domenica con la consapevolezza di dover vincere per forza contro Genoa (ore 20.45) e Sampdoria (18), altrimenti la zona Champions, distante rispettivamente 10 e 12 punti dopo la vittoria dell’Atalanta a Napoli, diventerà solo un miraggio.

Partita delicata questa per i bianconeri e non solo per la classifica. Tutto quello che sta succedendo fuori dal campo infatti, con l’inchiesta Prisma che si arricchisce di nuovi capitoli ogni giorno, rende il momento della Signora particolarmente delicato, aumentando così la pressione sulla squadra di Allegri. Che, dopo aver battuto la Salernitana, deve ripetersi anche col Genoa, anzitutto per continuare a sperare in una rimonta Champions fondamentale, ancor più dopo le vicende di cui sopra.

“La serenità dell’ambiente è totale, ma dobbiamo cercare di vincere un po’ di partite di fila – ha confermato il tecnico bianconero -. Sul resto non ho niente da commentare, noi pensiamo solo al calcio. Per riprenderci la scena bisogna fare un passo alla volta già a partire col Genoa, dobbiamo tornare a vincere in casa contro una squadra che, da quando è arrivato Sheva, viene da due sconfitte e un pari”.

L’obiettivo dunque è uno solo, d’altronde non potrebbe essere altrimenti: i rossoblu, ancora privi di Destro, Caicedo e Criscito, sono in grande difficoltà e non rappresentano certo un ostacolo insormontabile. La Juve di questi primi mesi di stagione, però, ci ha abituato ad alti e bassi sconcertanti, ragion per cui è bene non dare nulla per scontato, nemmeno di fronte a un avversario palesemente inferiore. Allegri, dopo l’esperimento riuscito di Salerno, sembra aver trovato una quadra con il 4-2-3-1, che garantisce un mix di solidità e qualità offensiva, anche se chiaramente urge la controprova. Il tecnico cercherà di ottenerla schierando Szczesny in porta, Cuadrado, Bonucci, De Ligt e Luca Pellegrini in difesa, Locatelli e Rabiot a centrocampo, Kulusevski, Dybala e Bernardeschi alle spalle dell’unica punta Morata. Shevchenko, ancora in emergenza per le tante assenze di cui sopra, risponderà con un 3-5-2 con Sirigu tra i pali, Biraschi, Masiello e Vasquez nel reparto arretrato, Sabelli, Behrami, Badelj, Hernani e Cambiaso in mediana, Bianchi ed Ekuban in attacco.

L’altra sfida delicata della domenica è senza dubbio quella tra Sampdoria e Lazio (ore 15), con Sarri costretto a vincere per non abbandonare le velleità europee. Se la Champions, infatti, sembra al momento un obiettivo quasi irraggiungibile, così non è per le altre competizioni, a patto però di trovare quella continuità sin qui sconosciuta. Il tecnico biancoceleste era stato preso per coniugare gioco e risultati, ma al momento non sono arrivati ne uno ne l’altro, come dimostrano le ultime tre partite, che hanno visto la Lazio raccogliere un solo punto tra Juventus, Napoli e Udinese, subendo addirittura 10 gol e segnandone solo 4.

Insomma, così non va e la gara di Genova deve servire da punto di svolta, pena rischiare di allontanarsi troppo dalla zona alta della classifica. Sarri, ieri in silenzio come dopo ogni turno infrasettimanale, era (è) in odore di rinnovo, ma è chiaro che gli ultimi risultati potrebbero aver fatto venire qualche dubbio a Lotito: urge un successo, anche se la Samp, specialmente a Marassi, non è proprio l’avversario ideale da incontrare. Rispetto a giovedì mancherà Patric, espulso con l’Udinese e dunque squalificato, mentre farà il suo ritorno Luiz Felipe, di nuovo abile e arruolato. Sarri confermerà il canonico 4-3-3 con Reina in porta, Lazzari, Luiz Felipe, Acerbi e Hysaj in difesa, Milinkovic-Savic, Lucas Leiva e Basic a centrocampo, Pedro, Immobile e Zaccagni in attacco. D’Aversa, reduce dalla sconfitta di Firenze, proverà a sfruttare il fattore campo affidandosi a un 4-4-2 con Audero tra i pali, Bereszynski, Yoshida, Chabot e Murru nel reparto arretrato, Candreva, Thorsby, Ekdal e Verre in mediana, Quagliarella e Caputo coppia offensiva. 

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