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Juncker in Italia, oggi incontra Renzi

Il presidente della Commissione Europea arriva a Roma per un colloquio con il Premier Renzi dopo settimane di polemiche – Tentativi di distensione, ma l’Italia ribadirà la propria posizione su flessibilità, immigrazione e banche.

Juncker in Italia, oggi incontra Renzi

Il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker arriverà a Roma oggi per un confronto con il Premier Matteo Renzi.

Un colloquio che rappresenta un tentativo importante di calmare le acque dopo settimane di tensioni e polemiche dovute alle critiche che il nostro Paese ha riservato al profilo complessivo delle politiche europee. Il Presidente del Consiglio lo ha ripetuto più volte: l’Unione Europea ha bisogno di essere riformata e il nostro Paese non si tirerà indietro, partecipando attivamente al processo di rinnovamento.

Lo scontro politico tra i due leader ha assunto anche toni accesi, ma sembra essere arrivato il momento della distensione. L’intenzione di Juncker è ricondurre il confronto con l’Italia in una dimensione di ‘normalità”, che allontani qualsiasi propensione al conflitto permanente. L’Italia, da parte sua, ha intenzione di ribadire la propria posizione in relazione alle politiche sull’immigrazione e sulla necessità di concedere maggiore flessibilità di bilancio per evitare il declino politico e istituzionale dell’Unione.

Intanto, Juncker ha dato un segnale importante: domani sarà pubblicato il country report sull’Italia, vale a dire l’analisi dei tecnici di Bruxelles sugli squilibri macroeconomici del nostro Paese. In base alle anticipazioni, le preoccupazioni continentali riguarderebbero l’ammontare del nostro debito pubblico, ma per evitare ulteriori polemiche, le decisioni sulle terapie da utilizzare per riportare il debito ad un livello sostenibile e le comunicazioni della Commissione sono state rinviate all’8 marzo. In passato analisi, valutazione e decisioni sono state comunicate nello stesso momento.

Oltre al Premier, Juncker incontrerà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, i presidenti delle Camere Laura Boldrini e Pietro Grasso e l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

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