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JP Morgan: investimenti, torna di moda l’Europa

OUTLOOK SUI MERCATI DI JP MORGAN – Tre quarti degli investitori europei intervistati dichiara di aver liquidità da investire nel 2014 e ritiene che l’Europa crescerà dell’1% o più, affermandosi come mercato azionario più performante – A preoccupare sono in primis il contesto geopolitico e poi le decisioni della Fed sul quantitative easing.

JP Morgan: investimenti, torna di moda l’Europa

Torna la fiducia nel mercato europeo, mentre a preoccupare sono Russia e Fed. Ma soprattutto, tre quarti degli investitori intervistati hanno dichiarato di avere ulteriore liquidità da mettere sul mercato nel 2014. E’ quanto emerge dall’analisi di JP Morgan Private Bank, che ha svelato le aspettative degli investitori europei Ultra High Net Worth e High Net Worth in merito all’outlook sui mercati, la propensione al rischio e agli investimenti per il 2014, come emerso dalla sua ultima “Private Client Survey”.

Condotta nell’ambito dell’ultima serie dell’Investment Insights della Banca Privata (gennaio – febbraio 2014), tenutosi in 15 città in tutta Europa, che ha visto la partecipazione di oltre 900 investitori UHNW e HNW, la ricerca* ha indagato il loro outlook sui mercati, le loro aspettative sugli investimenti con riferimento ai rischi più rilevanti per i prossimi 12 mesi, il sentiment sugli investimenti e il posizionamento di portafoglio che prevedono.

Alla domanda sulla crescita economica europea quasi tutti gli investitori (95%) si sono detti convinti che l’Europa crescerà nel 2014. La maggioranza (49%) ritiene che l’Europa crescerà ad un tasso dell’1% nei prossimi dodici mesi, e un quarto (23%) afferma che è raggiungibile un tasso di crescita dell’1,5%, mentre il 3,5% degli investitori pensa che la regione crescerà del 2% nel 2014. Alcuni investitori sono stati leggermente più prudenti: un quarto di loro (20%) ha previsto un tasso di crescita inferiore allo 0,5%, ma solo il 5% degli investitori ritiene pensa che l’Europa non crescerà affatto.

Oltre la metà degli investitori (54%) crede che l’azionario sarà l’asset class che mostrerà le migliori performance nel 2014 – spagnoli (70%), tedeschi (59%) e greci (54%) sembrano essere i più rialzisti. Un altro terzo degli investitori (31%) considera investimenti alternativi e fondi hedge le asset class vincenti del 2014, con gli intervistati dei Paesi Bassi (67%) e della Svizzera (32%) particolarmente favorevoli. Gli investitori concordano, in generale, sul fatto che il reddito fisso non offrirà le performance degli ultimi 20 anni e meno del 5% si aspetta che l’asset class otterrà buone performance nel 2014.

L’Europa, che guida la classifica con il 39% dei voti degli investitori, dovrebbe essere il miglior mercato azionario del 2014. In elenco risultano però anche altri mercati: il 35% degli intervistati ritiene che gli Stati Uniti saranno il più forte mercato azionario mentre il 15% pensa che i mercati emergenti performeranno meglio delle altre regioni e uno su dieci (12%) afferma che il Giappone potrebbe essere il migliore azionario.

Per gli investimenti nel reddito fisso, ben oltre la metà (59%) degli investitori considera il credito extended (high yield, prestiti, debito periferico) la miglior occasione di investimento del 2014. Segue il debito dei mercati emergenti (18%), il reddito fisso tradizionale/core (12%) e infine la liquidità (11%).

Una domanda aggiuntiva ha chiesto agli investitori se prevedono di impegnare fondi supplementari da investire nel 2014. Oltre la metà (52%) ha rivelato di averlo in programma nel comparto azionario, mentre un ulteriore 18% è disposto a impegnare più denaro negli alternativi. Solo un investitore su cinque (18%) preferisce invece mantenere la liquidità ai livelli attuali, mentre l’8% è disposto ad aumentare la liquidità e ridurre anche l’esposizione al mercato.

Il rallentamento della crescita in Cina è stata la principale preoccupazione per gli investitori lo scorso autunno; questa percezione è però cambiata. Secondo lo studio, il contesto geopolitico/politico è ora la principale preoccupazione per il 33% degli investitori europei, che credono possa essere il rischio più rilevante per i mercati nel 2014. Tra gli altri timori, vi è l’uscita della Fed dal programma di quantitative easing (30%), la deflazione in Europa (21%) e l’eccessiva valutazione delle azioni (17%).

César Pérez, Chief Investment Strategist di J.P. Morgan Private Bank per l’area EMEAha commentato: “I rischi estremi in Europa  sono scongiurati; il continente sta attraversando una fase di transizione, dalla recessione a una moderata crescita economica. Siamo quindi positivi sulla crescita europea nel 2014 e ci aspettiamo un picco tra +1% e +1,5%. Tuttavia, se da una parte siamo positivi nella nostra visione di mercato per il 2014, vorremmo avere prova di una crescita reale del PIL nell’Eurozona e degli utili societari. Se quest’anno i mercati dovessero andare più forte e superare la ripresa economica e degli utili, c’è ancora il rischio che le valutazioni possano eccedere”. 

César Pérez ha aggiunto: “I mercati azionari hanno ben performato l’anno scorso in un contesto di miglioramento della crescita e ci aspettiamo che continueranno così nel 2014. Il Giappone e l’Europa in particolare dovrebbero beneficiare della forte crescita degli utili, che dovrebbe guidare i loro mercati azionari a livelli più alti. Per quanto riguarda gli investimenti nel reddito fisso, mentre ci aspettiamo profitti solo leggermente positivi per le obbligazioni high grade nel 2014, prevediamo ancora rendimenti complessivamente positivi per high yield e leverage loans e quindi manteniamo una ridotta posizione overweight sul credito extended”.

César Pérez ha concluso: “Visto l’outlook per il 2014, è ragionevole che gli investitori siano disposti a impegnare fondi supplementari per investire quest’anno e, per come sta procedendo il 2014, ci aspettiamo che il consensus – l’azionario batterà l’obbligazionario – si possa rivelare fondato. Molti investitori hanno riscattato ampie posizioni di cash nel corso degli ultimi anni e hanno quindi perso l’opportunità dei buoni rendimenti degli asset rischiosi, soprattutto in ambito azionario. Crediamo che il 2014 sarà un altro anno in cui possa valere la pena investire”.

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