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Jackie Krafft ospite di Edison Open 4EXPO: “Innovazione è distruzione creativa”

Jackie Krafft, ricercatrice del Centre National de la Recherche, il maggior istituto pubblico di ricerca in Francia, è intervenuta alla conferenza di Edison Open 4EXPO – “L’innovazione è da concepire come ‘distruzione creativa’, ossia come la capacità delle aziende di inventare nuovi prodotti da immettere sul mercato sostituendo i vecchi”.

Jackie Krafft ospite di Edison Open 4EXPO: “Innovazione è distruzione creativa”

L’innovazione non è motore della crescita per tutte le imprese. Ma solo per quelle ad altri tassi di crescita. È a questo tipo di imprese che conviene puntare sull’eco-innovazione, ossia sulla capacità di sviluppare prodotti e processi che contribuiscono allo sviluppo dell’azienda generando al tempo stesso valore aggiunto per la comunità. Un processo in cui una buona governance rappresenta una chiave di volta. E’ l’opinione di Jackie Krafft, ricercatrice del Centre National de la Recherche, il maggior istituto pubblico di ricerca in Francia, che oggi ha tenuto una lectio magistralis nella sala Azionisti di Edison dal titolo “Anything new on governance and growth of firms in a context of innovation and eco-innovation? Issues and results”. L’incontro fa parte del ciclo di sette conferenze che Edison Open 4EXPO, in collaborazione con Fondazione Edison, dedica ai grandi economisti e personalità del mondo scientifico.

Krafft è una delle 25 migliori autrici in Europa, lavora al CNRS-Gredeg, Groupe de Recherche en Droit, Economie, Gestion, istituto di ricerca multidisciplinare, e presiede la commissione scientifica del Complex World (Gcw). Le sue principali ricerche vertono sull’economia e le aziende, l’economia della conoscenza e dell’innovazione.

Nel corso del suo intervento Krafft ha chiarito che l’innovazione è da concepire come una “distruzione creativa”; ossia, come la capacità delle aziende di inventare nuovi prodotti da immettere sul mercato che andranno inevitabilmente a sostituire i precedenti, oltre che nella facoltà di immaginare nuovi metodi di gestione.

Allo stesso tempo, non va però considerata il motore della crescita delle imprese, o almeno non di tutte: lo è solo per quelle che definisce “gazzelle”, ovvero le imprese ad alto tasso di crescita, quelle che creano occupazione su larga scala, ma che costituiscono un’eccezione. E alle quali conviene puntare sull’eco-innovazione per continuare a crescere e correre più veloci delle concorrenti.

Qui, può fare la differenza la governance. Che non è un tema rilevante solo per le grandi aziende. Soddisfare i principi di una buona governance e della responsabilità sociale di impresa è al contrario importante per tutte le aziende che vogliano avere accesso ai finanziamenti esterni. Una buona governance deve saper bilanciare le esigenze a breve termine dettate da azionisti e investitori con uno sviluppo di lungo termine. Per Krafft una governance non adeguata esercita un’influenza negativa proprio sull’innovazione e, in particolare, sull’eco-innovazione.

“In questo contesto – ha rilevato Krafft – è necessario sviluppare e incoraggiare un capitale paziente che si occupa del lungo termine, di obiettivi verdi, se vogliamo stimolare la creazione di gazzelle che siano leader nell’eco-innovation”. Facendo uno zoom su un’impresa, è così possibile analizzare in un modo differente i punti di forza e debolezza dell’economia europea ed esplorare nuove potenziali strade per uscire dalla crisi. 

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