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Itticoltura: allarme moria vongole nell’Adriatico. La Ue: il vostro mare non è in un buon stato ecologico

La moria in alcuni casi ha toccato picchi fino all’80% dell’allevato. Ma la Commissione europea ritiene che sia solo un problema del nostro mare e sollecita interventi

Itticoltura: allarme moria vongole nell’Adriatico. La Ue: il vostro mare non è in un buon stato ecologico

Allarme moria delle vongole made in Adriatico. Una preoccupazione per la nostra flotta di circa 710 imprese e oltre 1600 addetti e un indotto di altre 300 imprese di commercializzazione all’ingrosso con un altro migliaio di addetti. Il problema è stato “girato” alla Ue, che tuttavia al momento non solo non ha strumenti e informazioni, ma anzi non nasconde dubbi sulla capacità del nostro Paese di tutelare e conservare al meglio l’ambiente marino, culla naturale- tra l’altro- proprio delle stesse vongole.

Botta e risposta Italia-Ue

A sollevare il problema in sede comunitaria è stato l’europarlamentare leghista Massimo Casanova, preoccupato dalle dimensioni raggiunte dalla moria di vongole, con punte fino all’80 per cento dell’allevato. E dunque chiede alla commissione “quali soluzioni urgenti intende mettere in atto, anche a livello economico”. Gli risponde il commissario per l’Ambiente e il mare, Virginius Sinkevicius, che indica come causa plausibile della moria l’aumento della temperatura del mare: “Nel 2023 la temperatura superficiale del Mare Adriatico è stata superiore rispetto alla media a lungo termine e gli elevati scarichi fluviali (dovuti alle forti precipitazioni) hanno ridotto la salinità costiera all’inizio dell’estate. Tali variazioni dei parametri oceanografici potrebbero costituire fattori di stress ambientale aggiuntivi per le vongole” . E infatti- puntualizza- “non sono stati notificati alla Commissione livelli eccezionali di mortalità di vongole in altre zone negli ultimi mesi”.

Dito puntato verso l’Italia

Dunque e’ una questione che riguarda solo l’Adriatico. Ma il commissario si spinge oltre quando ricorda che ” gli Stati membri sono tenuti a mettere in atto strategie per l’ambiente marino per conseguire un buono stato ecologico, garantendo in tal modo che le acque dell’UE e le specie che esse ospitano siano in buono stato di salute” e che “l’ultima relazione disponibile sulle acque italiane del Mare Adriatico si basa su informazioni raccolte prima del 2023 e non affronta la questione della recente moria di vongole. La precedente relazione disponibile indica che nelle acque italiane del Mare Adriatico non è stato raggiunto il buono stato ecologico” sulla base di 11 indici che comprendono pesci e molluschi sfruttati a fini commerciali, tra cui le vongole.

Entro il prossimo ottobre chiesta una nuova relazione

E quindi la sollecitazione: ” La prossima relazione sullo stato dell’ambiente marino dovrebbe essere trasmessa alla Commissione entro il 15 ottobre 2024″. E le possibili misure “anche di carattere economico” sollecitate nell’interrogazione? Il commissario Sinkevicius puntualizza che “Il regolamento relativo al Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura (FEAMPA) consente agli Stati membri di attivare, nell’ambito dei loro programmi FEAMPA, interventi di protezione e stabilizzazione del reddito delle imprese acquicole attraverso compensazioni e regimi assicurativi. Inoltre nell’ambito di tali programmi gli Stati membri possono anche fornire sostegno all’acquacoltura che fornisce servizi ambientali e a interventi che garantiscano la salute e il benessere degli animali nell’acquacoltura”

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