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Italia soprende: reddito familiare in crescita, la Ue alza le stime 2018

Siamo l’unico Paese tra i primi 7 dell’economia occidentale in cui il reddito procapite sale. E la Ue migliore le stime sul 2018 ma mette in guardia sulle riforme e la fragilità del sistema bancario.

Italia soprende: reddito familiare in crescita, la Ue alza le stime 2018

(Teleborsa) – Buone notizie per le famiglie italiane. Secondo l’ultimo rapporto OCSE su crescita e benessere, nel terzo trimestre il tasso di crescita del reddito familiare reale pro capite ha rallentato in tutta l’Area dell’Organizzazione allo 0,2% rispetto al +0,6% dei tre mesi precedenti.

L’Italia, però, fa eccezione. Tra le sette maggiori economie è infatti l’unico Paese in cui il reddito famigliare reale pro capite è balzato dello 0,8% superando la crescita del PIL pro capite che è invece stabile allo 0,4%.

L’OCSE sottolinea che il reddito famigliare reale pro capite fornisce un quadro migliore del benessere economico delle famiglie rispetto al PIL pro capite reale.

Quanto alle altre “big”, da rilevare il marcato peggioramento nel Regno Unito, dove il dato ha mostrato una contrazione dello 0,3% dopo il boom del secondo trimestre (+2,5%).

Contrazione anche in Germania (-0,1% dopo il +0,5% precedente) mentre negli Stati Uniti il reddito famigliare reale pro capite non ha registrato variazioni dopo il +0,4% del secondo trimestre.

Non solo. La Ue ha rivisto leggermente al rialzo il Pil 2018: dall’1,3% previsto a novembre sale a 1,5%. Confermato il +1,5% per il 2017. “Sebbene la ripresa in Italia sta diventando più autosostenuta, le prospettive di crescita restano moderate, dato il limitato potenziale di crescita dell’economia italiana”, scrive tuttavia la Commissione Ue nelle previsioni economiche intermedie. I rischi al ribasso sono “largamente connessi all’ancora fragile stato del settore bancario italiano”. L’assunto, tuttavia, – precisa la commissione – è che le politiche non cambino, ovvero che l’Italia “prosegua con l’attuazione delle riforme pro-crescita già adottate e che continui politiche di bilancio prudenti”.

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