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“Italia: riprendere il filo della crescita”: convegno alla Luiss in onore di Stefano Micossi

L’occasione per celebrare la carriera di Stefano Micossi, brillante economista, e il suo addio alla Direzione Generale dell’Assonime che ha guidato per 23 anni iniettando nella storica Associazione il suo sogno di un’Italia e di un’Europa migliori

“Italia: riprendere il filo della crescita”: convegno alla Luiss in onore di Stefano Micossi

Venerdì 9 settembre alla Luiss si terrà un convegno in onore di Stefano Micossi sul tema “riprendere il filo della crescita”. Un filo annodatosi da tempo, sembra in modo quasi inestricabile: l’Italia da quasi un trentennio è persistentemente – con l’eccezione dell’ultimo anno – nella coda della “graduatoria della crescita economica” dei paesi europei. Il convegno, a cui interverranno il Presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato ed il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, è l’occasione per celebrare la carriera di Stefano e il suo addio alla Direzione Generale dell’Assonime che, come ricorda la locandina del convegno con una insolita associazione ai suoi 75 anni di età, ha guidato per 23 anni. In questo quarto di secolo Stefano ha iniettato nella storica Associazione delle società per azioni italiane la sua passione per la politica economica e il suo sogno di un’Italia e di un’Europa migliori. Il tema del convegno di oggi ben rappresenta questa passione. Assonime con la sua guida ha ricevuto un impulso straordinario che non ha conosciuto pause con gli innumerevoli studi prodotti, con la promozione di gruppi di lavoro sui temi rilevanti dell’economia nazionale ed europea, con il costante monitoraggio delle decisioni dei governi e parlamenti.

Stefano Micossi e la passione per la politica monetaria

La passione di Stefano per la politica economica risale all’inizio della sua carriera al Servizio Studi della Banca d’Italia, dove lo conobbi nei primi anni Ottanta, e l’ha coltivata durante l’intero arco della sua vita professionale. Il suo primo campo d’interesse furono la moneta e la politica monetaria. Poi passò al Direzione Internazionale dove, insieme ad un altro nostro collega di allora, Fabrizio Saccomanni, che purtroppo non è più con noi se non per il ricordo affettuoso e la stima di tutti coloro che lo hanno conosciuto da vicino, riprese ad occuparsi di economia internazionale (Stefano aveva già avuto un’esperienza al Fondo Monetario). Una qualche, a stento celata, incompatibilità tra la sua esuberanza caratteriale e il passo felpato richiesto a chi vuol salire ai vertici di una grande burocrazia, ma anche il voler conoscere più da vicino i meccanismi decisionali delle imprese e la realtà industriale del paese, lo portarono in Confindustria, dove ha diretto il Centro Studi tra il 1988 e il 1994. Di lì passò alla Direzione Generale Industria della Commissione Europea per poi arrivare alla guida dell’Assonime. 

Sono certo che anche dopo aver lasciato la responsabilità operativa dell’Associazione non verranno meno né il suo impegno intellettuale per il progetto europeo e i suoi meccanismi decisionali né i contributi sui grandi temi della regolazione finanziaria e del debito pubblico con cui Stefano ha arricchito il dibattito italiano e internazionale di questi anni.

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