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Italia: la ricchezza per abitante è di 190 mila euro, ma non per tutti

Secondo il Global Wealth Report 2016 di Credit Suisse Research Institute, la ricchezza media per adulto in Italia ha segnato un calo dell’1,1% su base annua nel 2015 – La Brexit ha cancellato 1,5 trilioni di dollari di ricchezza delle famiglie in Gran Bretagna.

Italia: la ricchezza per abitante è di 190 mila euro, ma non per tutti

Il Credit Suisse Research Institute ha diffuso oggi la settima edizione del Global Wealth Report annuale. Secondo il report, la crescita complessiva della ricchezza globale è rimasta contenuta nel 2016, rispecchiando il trend emerso nel 2013 e invertendo completamente quello di una crescita a doppia cifra registrata prima della crisi finanziaria globale del 2008. Nel medio termine ci si aspetta solo una accelerazione moderata. La Svizzera si posiziona ancora una volta come leader globale in termini di ricchezza media per adulto nel 2016.

Come mostrato nell’ultima edizione del CSRI Global Wealth Report, la ricchezza totale globale nel 2016 è cresciuta di solo 3,5 trilioni di dollari, raggiungendo i 256 trilioni di dollari totali (+1,4%), crescita in linea con l’aumento del numero di adulti a livello mondiale. Questo significa che la ricchezza per adulto pari a 52.800 dollari è in linea con l’anno precedente.

Il trend della ricchezza in Italia

Nel 2016 la ricchezza media netta per italiano adulto in dollari è di 202.288 a persona (pari a circa 190 mila euro) in diminuzione dal 2015 del 1,1% in cui si è attestata a 204.601 dollari per adulto. A cambi costanti la diminuzione è stata di circa lo 0,8%. La ricchezza media per italiano adulto dagli anni 2000 è cresciuta del 3,3% annuo a cambi correnti e del 2,2% annuo a cambi costanti, cioè senza l’effetto dollaro. La ricchezza media viene calcolata come la somma della ricchezza mobiliare e immobiliare.

La diminuzione della ricchezza in Italia è stata guidata prevalentemente dalla diminuzione della ricchezza mobiliare che è scesa del 6,1% per adulto nel periodo 2015/2016 a cambi correnti e del 5,8% a cambi costanti. La capitalizzazione dei mercati si è tendenzialmente ridotta di circa il 10% in Francia e Germania, mentre Italia e Regno Unito hanno avuto una performance ancora peggiore. In termini di milionari in dollari, il 41% dei milionari risiede negli USA, seguito dal Giappone con il 9%, il Regno Unito al 7%, Francia, Germania e Cina al 5% mentre l’Italia insieme a Canada e Australia ha il 3% della quota di milionari mondiali, seguita dalla Svizzera e dalla Corea con il 2%. Il Regno Unito ha perso circa il 15% dei suoi milionari in dollari (prevalentemente per effetto del cambio).

Il numero di milionari italiani è passato da 1.143.000 del 2015 a 1.132.000 del 2016 con una riduzione di 11mila individui. In Europa la Germania, il Belgio e la Spagna hanno visto aumentare la quota di milionari rispettivamente di 44 mila, 16 mila e 7 mila individui nello stesso periodo.

La Brexit ha avuto un impatto negativo sulla ricchezza

Il Regno Unito ha registrato una significativa diminuzione della ricchezza, con una riduzione della ricchezza delle famiglie di 1,5 trilioni di dollari, in risposta alla Brexit, che ha dato il via a un brusco calo sia relativamente ai tassi di cambio sia sui mercati azionari. Michael O’Sullivan, Chief Investment Officer dell’International Wealth Management di Credit Suisse, ha affermato: “L’impatto della Brexit è già stato ampiamente analizzato in termini di PIL, ma l’impatto sulla ricchezza delle famiglie merita di essere considerato. Sin dal voto per la Brexit, infatti, la ricchezza delle famiglie nel Regno Unito si è ridotta di 1,5 trilioni di dollari. La ricchezza per adulto è già calata di 33.000 dollari, raggiungendo i 289.000 dollari dalla fine di giugno. Di fatto, se si considerano come riferimento i dollari USA, 406.000 persone in Gran Bretagna non rientrano più tra i milionari”.

La ricchezza in Giappone aumenta, la distribuzione della ricchezza cinese sempre più disuguale

Il Global Wealth Report evidenzia anche l’impatto dei movimenti valutari sfavorevoli, che hanno causato la riduzione della ricchezza in ogni regione, tranne in Asia-Pacifico1. L’aumento più importante della ricchezza tra i singoli paesi è stato raggiunto dal Giappone con un incremento complessivo di 3,9 trilioni di dollari, seguito da un aumento di 1,7 trilioni negli Stati Uniti. La Svizzera è ancora una volta in testa alla classifica in termini di ricchezza media per adulto. Infatti, nonostante un calo della ricchezza media per adulti, la sua posizione di leader rimane incontestata.

Loris Centola, Global Head of Research International Wealth Management di Credit Suisse, ha dichiarato: “Le conseguenze della recessione economica del 2008-2009 continueranno ad avere un impatto significativo sulla crescita, il cui trend sta puntando sempre di più verso una stagnazione a lungo termine. L’emergere di un mondo multipolare, confermato dall’impatto del voto per la Brexit nel Regno Unito e dalle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, è probabile che aggravi tale tendenza, che potrebbe portare a un “new normal” di tassi al minimo anche per quanto riguarda la crescita della ricchezza”.

Outlook sulla ricchezza

La crescita della ricchezza negli ultimi anni si è ridotta, ma ci aspettiamo una moderata accelerazione e stimiamo che la ricchezza totale globale raggiungerà i 334 trilioni di dollari entro il 2021.

Le economie in via di sviluppo probabilmente andranno più veloci rispetto al mondo sviluppato in termini di crescita della ricchezza, ma continueranno a rappresentare solo poco meno di un quarto della crescita nei prossimi cinque anni. Per rendere meglio l’idea, attualmente rappresentano circa il 18% della ricchezza delle famiglie, in crescita rispetto al 2000, quando rappresentavano solo il 12%.

Ci si aspetta che la Cina rappresenti più della metà della crescita prevista in queste economie, mentre oltre il 7% verrà dall’India. Tendenze relative al numero di milionari.

Il numero dei milionari è cresciuto del 155% a livello globale, mentre il numero di UHNWI è cresciuto del 216 dato che li rende di loro di gran lunga il gruppo di possessori di ricchezza con il più alto tasso di crescita.

I 12,4 milioni di milionari al mondo nel 2000 erano fortemente concentrati (96%) nelle economie con alte retribuzioni. Da allora, 20 milioni di “nuovi milionari” si sono aggiunti al totale, circa 2,6 milioni dei quali – il 13% del totale – provengono da economie emergenti.

In questo secolo, nessun altro segmento della piramide della ricchezza ha avuto un tale sviluppo come i milionari e il segmento UHWNI.

Il numero di milionari potrebbe raggiungere i 45,1 milioni nel 2021, mentre il numero di UHNWI potrebbe passare da 141.000 a 208.000.  

La piramide della ricchezza

I dibattiti sul possesso della ricchezza si concentrano esclusivamente sulla cima della piramide. Il Global Wealth Report fornisce un quadro più completo e bilanciato, perché riteniamo che anche la base e la sezione intermedia siano interessanti.

Una delle ragioni è il numero e il potere politico delle persone appartenenti a queste fasce. La loro ricchezza combinata di 35 trilioni di dollari produce comunque considerevoli opportunità economiche, che spesso vengono trascurate. E’ importante rivolgersi alle necessità di questi possessori di asset perché possono guidare nuovi trend sia nel settore consumer che finanziario.

Una piramide completa della ricchezza rende chiari quelli che sono i contrasti tra coloro che possiedono una ricchezza netta di un milione di dollari o più, che occupano il livello più alto, e coloro che occupano il gradino più basso nella gerarchia.

Cina, Corea e Indonesia sono esempi di paesi in cui gli individui si sono risollevati rapidamente proprio partendo da questo segmento della piramide della ricchezza.

L’India al momento non ha mostrato un simile progresso, ma ha il potenziale per crescere rapidamente nel futuro dal suo punto di partenza che è piuttosto basso.

Il miliardo più povero

Il tema speciale di quest’anno è relativo alla base della piramide della ricchezza. Su questo gruppo si sa relativamente poco, sia perché i dati sono incompleti, sia perché di solito tutta l’attenzione è concentrata sulla parte più alta.

La metà inferiore della distribuzione della ricchezza mondiale è composta soprattutto da adulti provenienti da India, Africa e parte della regione Asia-Pacifico. Tuttavia, gli scorsi 20 anni hanno visto una incidenza crescente della poca ricchezza anche nei paesi con redditi alti.

Circa il 9% degli adulti al mondo sono indebitati oltre le proprie possibilità, un dato abbastanza preoccupante se si considera che i tassi di interesse sono vicini ai minimi da anni.

Disuguaglianza

Il Global Wealth Report stima che coloro che si trovano in cima alla piramide possiedano il 50,8% degli asset globali delle famiglie, sopra i livelli del 2000.

I cambiamenti nelle disuguaglianze a livello di ricchezza si manifestano lentamente, rendendo difficile identificare i driver delle diverse tendenze. Tuttavia, il valore degli asset finanziari – specialmente titoli corporate – diventeranno probabilmente un fattore importante perché gli individui più ricchi detengono una parte estremamente sproporzionata dei propri asset in strumenti finanziari.

Le future implicazioni di questa correlazione sono particolarmente significative. Se i prezzi delle azioni non cresceranno velocemente nei prossimi anni, e la quota di ricchezza finanziaria si stabilizza – o magari decresce – allora la crescita della disuguaglianza in termini di ricchezza vista negli ultimi anni potrebbe interrompersi, se non addirittura invertirsi.

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