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Italgas dà l’addio a Snam: 2 mld investimenti, cedola 20 centesimi

L’Ad di Snam Marco Alverà e il numero uno di Italgas Paolo Gallo hanno presentato a Londra gli obiettivi della società che dal 7 novembre sarà quotata sul listino milanese. Ricavi a 1 miliardo e cedola di 20 centesimi per gli azionisti. Gli investimenti organici al 2020 arrivano a 2 miliardi, 4,7 milioni di nuovi contatori. Quota di mercato in crescita al 40% con le nuove gare per le concessioni

Italgas chiuderà il 2016 con ricavi consolidati proforma superiori a 1 miliardo di euro e un Ebitda margin del 65%. E’ quanto si legge nelle slide di presentazione della società in vista della quotazione in Borsa, prevista per il 7 novembre. Il rapporto Ebit/Rab sarà superiore al 6% mentre il dividendo per azione 2016 sarà pari a 20 centesimi. La cedola, si riporta ‘sarà sostenibile nel medio termine’ e nel 2017-2018 ci sarà un incremento annuo a singola cifra. E’ avvenuto a Londra il Capital Markets Day con l’Ad di Snam Marco Alverà e l’Ad di Italgas Paolo Gallo che hanno presentanto la quotazione di Italgas alla comunità finanziaria. L’appuntamento è fissato per il 7 novembre, giorno della quotazione a Piazza Affari che segnerà il completamento della scissione da Snam. Sul mercato si avrà un flottante del 60,5%, in mano Cdp Reti e Cdp Gas resterà il 26%, il 13,5% rimane per ora in mano a Snam direttamente

Alverà e Gallo hanno presentato le strategie di Italgas e spiegato le ragioni della scissione tra due business completamente differenti: quello di Snam legato alla rete di trasporto del gas e sempre più proiettato ad ampliare l’attività in Europa; e quello di Italgas imperniato sulla rete di distribuzione che porta il gas nelle abitazioni e nelle imprese, tutto rivolto al mercato interno. Ora proseguirà il road show sulle principali piazze finanziarie per presentare scissione e quotazione. Italgas punta ad acquisire una quota di mercato media del 40% dal 33,9% attuale, senza considerare le aziende affiliate. Includendo invece Toscana energia, Metano S.Angelo Lodigiano e Umbria Distribuzione il target sale al 44-45% nel prossimo biennio. Secondo quanto ha spiegato il management, infatti, è atteso un forte consolidamento sul mercato analogamente a quanto è già avvenuto in Europa con l’esclusione dell’Italia, per l’appunto, e della Germania. In Italia comunque, il processo è stato avviato e ha portato ad una riduzione da 700 operatori a poco più dei 200 attuali, con la prospettiva – nelle stime Italgas – di un’ulteriore riduzione a massimo 45-50 operatori nell’orizzonte del 2020. Attualmente,  il 4% degli operatori fornisce circa il 60% del mercato mentre l’11% della fornitura è frammentata nel 77% degli operatori.

Quanto agli obiettivi strategici, Gallo ha elencato tre pilastri: efficienza operativa e finanziaria con risparmi di 20 milioni l’anno sul capitale investito; 2 miliardi di investimenti organici nel 2016-2020, destinati allo sviluppo della rete, all’introduzione di 4,7 milioni di contatori (la metà smart) e alla manutenzione con una remunerazione Rab del 6%; opportunità di mercato per raggiungere la quota del 40%. Il che significa gare (la prima in ordine di tempo sarà Torino2 entro fine anno) e concessioni sulla base di una competizione sempre più selettiva, nelle aspettative del gruppo. Un primo importante blocco di gare è atteso il prossimo anno, ma il grosso si avrà nel 2018 e 2019. Al momento, le concessioni più importanti di Italgas sono a Torino e Roma che da sola rappresenta il 20% dei clienti. Italgas conta di investire 1,3 miliardi nelle nuove gare mentre stima a 900 milioni il capex organico aggiuntivo. 

Italgas torna in Borsa e Piazza Affari ritrova un gruppo con oltre 170 anni di storia. Il 98% dei ricavi viene da attività regolate, 8 miliardi di metri cubi di gas distribuito ogni anno, 65.000 km di rete, 1.578 concessioni e 3.700 dipendenti: questi i numeri che fanno di Italgas il primo distributore di gas in Italia.

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