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Irpef: come cambiano le aliquote e chi ci guadagna di più? Ecco le cifre scaglione per scaglione

Il decreto legislativo collegato alla Manovra di bilancio rivoluziona le aliquote Irpef, accorpando il primo e il secondo scaglione. Ma a pagare meno potrebbero essere anche i cittadini che guadagnano di più. Ecco i calcoli

Irpef: come cambiano le aliquote e chi ci guadagna di più? Ecco le cifre scaglione per scaglione

Con il decreto legislativo Irpef-Ires che accompagna la Manovra 2024, il Governo fa il primo passo verso la tanto agognata riforma del Fisco. Un primo passo che si traduce in una riduzione degli scaglioni Irpef che, per l’anno prossimo, scenderanno da quattro a tre.

Le nuove Aliquote Irpef

Secondo quanto previsto dal provvedimento, per il 2024, gli scaglioni saranno tre. Salta infatti, il secondo scaglione con aliquota al 28%. 

Le nuove aliquote per scaglioni di reddito saranno dunque così determinate: 

  • fino a 28.000 euro, 23%; 
  • oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro, 35%; 
  • oltre 50.000 euro, 43%.

Contestualmente sale anche la no-tax area che arriva a 8.500 euro e si allinea per lavoratori dipendenti e pensionati. Inoltre, l’anno prossimo, la detrazione prevista per i redditi da lavoro sale a 1.955 euro, da 1880. 

Irpef: chi guadagna dall’accorpamento delle aliquote?

Secondo i calcoli del Sole 24 Ore, grazie all’accorpamento dei primi due scaglioni Irpef, gli italiani pagheranno 4,28 miliardi di imposta in meno. Il taglio riguarderà infatti tutti i contribuenti con un reddito superiore ai 15mila euro e non solo quelli con redditi fino a 28mila euro. “La sua distribuzione effettiva dipende da due variabili – scrive il quotidiano -:  l’impatto dello sconto sul totale dell’imposta da pagare, e l’azione del taglio secco da 260 euro alle detrazioni per i redditi sopra i 50mila euro, pensata per «sterilizzare» il beneficio per questi contribuenti”.

In valore assoluto, la riduzione e dunque il vantaggio maggiore lo avranno i contribuenti che dichiarano fino 28mila euro lordi. Per loro, l’imposta si ridurrà infatti del 5,5%. 

Lo sconto rimane superiore al 5% anche per tutti i redditi compresi fra 21mila e 29mila euro lordi, e si abbassa sopra e sotto questi livelli. Chi guadagna tra 18 e 20mila euro infatti, potrà contare su una riduzione del 4,3-4,8%, così come chi ne guadagna tra i 29mila e i 30mila. 

Salendo negli importi, l’entità dello sconto scende proporzionalmente:

  • 3,1% a 36mila euro 
  • 2% a 46mila euro; 
  • 1,81% a 50mila.

Anche chi ha un reddito superiore ai 50mila euro può beneficiare del taglio

“Da qui in poi – spiega Il Sole 24 Ore – l’effetto è azzerato dal taglio fisso di 260 euro alle detrazioni. La legge di Bilancio prevede infatti un taglio lineare da 260 euro alle detrazioni per chi ha un reddito “complessivo superiore a 50.000 euro”. La sforbiciata riguarda gli sconti del 19%, le erogazioni liberali a favore delle Onlus, dei partiti e del Terzo settore oltre alle detrazioni sui premi per l’assicurazione sulle calamità. Il meccanismo delineato prevede che si calcoli il totale di queste detrazioni e alla somma vengano sottratti 260 euro. 

Non è detto però che tutti i contribuenti con un reddito sopra il 50% vengano interessati dal taglio. Secondo i dati del dipartimento delle Finanze, infatti, il 20% di essi non ha detrazioni da tagliare perché non inserisce in dichiarazione oneri detraibili. Il risultato? Anche loro avranno l’effetto pieno dei 260 euro in meno da pagare assicurati dall’accorpamento delle aliquote.

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