E’ partita oggi l’offerta destinata al retail dell’Ipo Inwit, la società delle torri di trasmissione di Telecom Italia. L’operazione, lanciata venerdì scorso per gli istituzionali, chiuderà il 17 giugno e al retail è destinato il 10,1% dei titoli. Alle 17 di oggi risulta essere già stato coperto il book dedicato agli investitori, secondo fonti consultate da Radiocor.
Telecom venderà il 36,3% delle azioni, percentuale che salirà al 40% in caso di esercizio della greenshoe. Il gruppo di tlc si è impegnato a non vendere ulteriori titoli per sei mesi. Ma Telecom è ben disposta a scendere sotto il 50% a fronte di un ruolo nella governance e del cda della società. In altri termini, come ha sottolineato l’ad di Telecom Italia Marco Patuano durante la conferenza stampa di presentazione dell’Ipo che si è tenuta oggi a Milano, il gruppo è interessato a “mantenere un collegamento sull’azienda il che non vuole dire avere il controllo, ma un collegamento di lungo periodo visto che Tim è il suo primo cliente”.
PROTAGONISTA
DEL CONSOLIDAMENTO
DELLE TORRI
In prospettiva l’idea è quella di ritagliare per Inwit un ruolo da protagonista nell’ambito del processo di consolidamento del settore delle torri di trasmissione. Proprio per questo la società ha un profilo snello. “Saremo protagonisti del consolidamento con tutte le opzioni e non solo sul versante delle cessioni. Per questo abbiamo creato una società leggera per poterla indebitare”, ha dichiarato Patuano precisando che “siamo già stati contattati da tutti gli operatori per esplorare il processo di consolidamento sia da chi opera in Italia, sia da chi opera fuori. Comunque rispetteremo tutti gli obblighi e gli impegni presi per l’Ipo. Al momento non abbiamo preso alcuna decisione”.
“Siamo convinti delle sinergie da esprimere con le torri – ha aggiunto – se si presentassero opportunità diverse le valuteremo, anche se il nostro fine oltre che partecipare a eventuali operazioni di consolidamento è quello di liberare risorse”. I titoli che verranno venduti a un prezzo compreso tra 3,25 e 3,9 euro per azione, per una capitalizzazione dell’azienda tra 1,9 e 2,3 miliardi di euro e per il 36,3% Telecom Italia incasserà tra 709 e 850 milioni (780-935 milioni nel caso di greenshoe). Soldi che verranno usati per abbassare il debito e per reinvestire nel piano della banda ultralarga.
MULTIPLI GIUSTIFICATI DALLA CASSA
PER TELECOM ITALIA,
PiU’ RISORSE PER LA BANDA ULTRALARGA
“Si tratta di una mossa strategica che punta a migliorare il patrimonio delle torri in un momento in cui tutto il mondo punta alla loro valorizzazione”, ha detto Patuano presentando l’Ipo spiegando che l’operazione consentirà di liberare una quota importante delle risorse allocate in un asset e di usarle per il piano industriale, in particolare “per accelerare gli investimenti e dare ulteriore credibilità al progetto della banda ultra-larga“.
A livello di multipli si tratta di un intervallo tra 15,5- 15,8 volte l’ebitda, valori che per la società sono giustificati dall’importante capacità di generare cassa. I risultati 2014 pro forma indicano infatti ricavi complessivi di 314 milioni a fronte di un ebitda di 135 milioni, il 43%, e 131 milioni di cassa (il 97% del margine). Per quanto riguarda il 2015, nei primi nove mesi dell’esercizi è atteso un ebitda di 103,3 milioni. Inwit possiede 11.500 torri pari al 27% delle torri italiane e ha in corso contratti pluriennali con gli operatori che prevedono adeguamenti all’inflazione.”La società – ha detto l’ad di Inwit Oscar Cicchetti – vanta una visibilità sui conti futuri visto che i contratti sono di lungo periodo, le opportunità di crescita deriveranno dall’incremento del numero di inquilini e dagli investimenti per ampliare i siti’.
L’UPSIDE NASCOSTO
NELLA REGOLAMENTAZIONE
Con un potenziale rilevante upside in caso di cambio di regolamentazione. Al momento infatti al normativa limita a 6 volt/metro l’inquinamento elettromagnetico in Italia contro i 30 volt/metro in Europa. Se la soglia nazionale fosse uniformata a quella europea, ha fatto notare Patuano “sarebbe un rilevante upside per Inwit, aumentandone il numero di inquilini per sito”. E, ha ricordato il management di Inwit, nel progetto del Governo sulla banda ultralarga c’è indicato che si intende allineare il limite agli standard europei: “non è garantito che diventi legge ma comunque per la prima volta c’è scritto esplicitamente che lo vogliono fare”.