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Investimenti, Tip supera la prova crisi. Il patrimonio resiste alla bufera finanziaria

La società di Tamburi si è visto appena confermato il buy da parte di Integrae Sim, nonostante il contesto economico difficile – Nei primi dieci mesi dell’anno Tip ha investito 30 milioni di euro: tra quelli più importanti, Prysmian, Diasorin e De’ Longhi – Nello stesso periodo il patrimonio netto ha resistito alla tempesta sui mercati

Investimenti, Tip supera la prova crisi. Il patrimonio resiste alla bufera finanziaria

Nuovi investimenti nell’imprenditoria italiana, un’attività di advisory intensa, un patrimonio stabile con un portafoglio di qualità e basso rischio, liquidità complessiva per 120-130 milioni. Questi i punti di forza di Tip, presieduta da Giovanni Tamburi, secondo il giudizio di Antonio Tognoli di Integrae Sim che in un report conferma il proprio buy sulla società con prezzo obiettivo a 2,1 euro per azione (il prezzo di mercato è circa di 1,45). E spiega: “Crediamo che l’investimento in TIP possa essere assimilato a quello di un fondo total return con il vantaggio di poter avere un supplemento di rendimento (extra yield), derivante dai possibili capital gains sulle società non quotate”.

DOVE INVESTE TIP

Nei primi dieci mesi del 2011 Tip ha investito circa 30 milioni di euro. Tra gli investimenti più importanti: il 6,2% di Prysmian (attraverso ClubTre), Ima, Diasorin, e De’ Longhi. Inoltre, ha raddoppiato l’investimento in Noemalife (al 5,85% dal 2.8% del capitale) e ha leggermente incrementato la propria quota in Bolzoni. Attraverso la finanziaria Dafe 4000 SpA, ha poi acquisito una quota del gruppo Intercos.

PATRIMONIO STABILE E DI QUALITÀ

Il patrimonio netto tra gennaio e settembre 2011 ha resistito alla tempesta sui mercati ed è rimasto sostanzialmente stabile a 181 milioni di euro (186 nel bilancio di Tip spa al 31 dicembre 2010). Una stabilità che in questo contesto di mercato è prova di un portafoglio investimenti di qualità. Sui mercati Tip ha investito, tra le altre, in società leader mondiali nel proprio settore che sono in grado di ridurre la volatilità del portafoglio. Si tratta di Amplifon, Datalogic, Interpump, Zignago Vetro, oltre alle già citate Bolzoni, Ima, Prysmian, Intercos e De’ Longhi. Il risultato è che la volatilità media degli ultimi tre mesi del portafoglio di Tip è risultata di circa un quarto rispetto a quella del mercato. “Tra le non quotate – rileva Tognoli – sottolineiamo la concreta possibilità di realizzare importanti capital gains: dalla partecipazione del 14.8% in Borletti/Printemps Group Finance SCA (stimiamo 25 milioni di euro); dall’operazione NH (dopo 370 milioni di euro realizzati nel terzo trimestre 2011), grazie all’accordo tra NH e il gruppo Cinese HNA; il gruppo Intercos”.

LA POTENZA DI FUOCO NON È SOLO LIQUIDITÀ

La liquidità complessiva disponibile per gli investimenti è di 120-130 milioni di euro: 24,7 milioni di euro di cassa, 60 milioni di euro in quale impegno degli attuali soci per la sottoscrizione di azioni e obbligazioni, 20 milioni di euro quale linea di credito e 20-25 milioni derivanti dalla conversione dei warrants entro il 2013. Questo valore, precisa Tognoli, in realtà sottovaluta “la reale potenza di fuoco di Tip legata all’abilità di strutturare club deals e, tramite questi, attingere alla leva finanziaria”.

L’ADVISORY BENEFICIA DEL NETWORK DI RELAZIONI

Grazie al supporto manageriale di consulenza ed al network di relazioni di TIP, numerose società presenti nel proprio portafoglio hanno effettuato operazioni straordinarie (i.e. Valsoia, Datalogic, Bolzoni) nell’ultimo trimestre dell’anno. Operazioni che hanno permesso di generare ricavi importanti pur in un mercato dell’M&A negativo nel corso nel 2011. Nei primi nove mesi invece l’attività di advisory è stata notevole ma i relativi risultati economici “non sono stati commisurati al lavoro svolto a causa delle difficoltà dovute alle diverse aspettative dei compratori e dei venditori”.

LA CATENA DEL VALORE DI TIP GENERA MAGGIOR VALORE DEI CONCORRENTI

Le numerose operazioni di M&A portate avanti dalle aziende in portafoglio in un contesto difficile per l’M&A sono dimostrazione di una sostanziale aciclicità del modello di business, forte di un sapiente mix di azionisti, management skills e network imprenditoriale. ”In altre parole – spiega Tognoli – la catena del valore di Tip è in grado di generare un maggior valore rispetto ai propri competitors, anche in fasi economiche congiunturali negative. Maggior valore di cui ne beneficiano i suoi azionisti. Che dalla quotazione hanno ricevuto indietro un totale di circa 30 milioni di euro (22 milioni di dividendi, 8 di buy backs e aumenti di capitale gratuiti). “ Abbiamo calcolato un IRR del 3.9% (8.6% negli ultimi 12 mesi)” dice Tognoli che sul prezzo obiettivo assegnato spiega: “Al fine di includere il valore degli “intangibles assets” (il network degli azionisti, l’international advisory network, le management skills etc.), abbiamo applicato un premio del 15% all’equity value (di 1,83), raggiungendo €2.1 per azione. Per quanto riguarda le partecipazioni quotate, sottolineiamo la bassa volatilità (rischio) del portafoglio rispetto al mercato. In altre parole, crediamo che l’investimento in TIP possa essere assimilato a quello di un fondo total return, con il vantaggio di poter avere un supplemento di rendimento (extra yield), derivante dai possibili capital gains sulle società non quotate, con un extra-rischio decisamente inferiore al rendimento offerto non solo da analoghe attività con il medesimo grado di rischio ma, come abbiamo visto nel corso degli ultimi mesi, anche dei titoli risk free, grazie anche all’ottimo mix degli assets intangibles prima evidenziati”.

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