Condividi

Intesa Sanpaolo triplica l’utile e centra in anticipo l’obiettivo di 2 miliardi di dividendo cash

SEMESTRALE – La prima banca italiana triplica l’utile e centra l’obiettivo del dividendo: 2 miliardi cash – Redditività superiore ai traguardi del piano – Migliora anche la qualità del credito – Il ceo Carlo Messina: “Sono molto orgoglioso perché questo è il miglior semestre di Intesa Sanpaolo da quando è nata” – Settimana prossima road-show a Londra

Intesa Sanpaolo triplica l’utile e centra in anticipo l’obiettivo di 2 miliardi di dividendo cash

Utile del semestre quasi triplicato e target su redditività e dividendi centrati in anticipo: 2 miliardi cash. Risultati che fanno guardare con ottimismo alla seconda parte dell’anno e sperare in un ulteriore beneficio per i soci. Un’eventualità che lo stesso ceo Carlo Messina non esclude presentando i dati in conference call con gli analisti, seppur al netto della dovuta prudenza. “Sui dividendi è chiaro che il mio messaggio è molto forte. Abbiamo ottenuto in sei mesi quello che avevamo promesso in un anno. Siamo quindi in buona posizione per guardare con fiducia alla seconda parte dell’anno: vedremo a fine anno quali saranno i risultati finali e vedremo quali saranno le decisioni. Quindi per il momento confermo” l’obiettivo di 2 miliardi di dividendo cash, “ma sono molto positivo”, ha detto Messina rispondendo a chi gli chiedeva se fosse possibile la distribuzione di un dividendo più alto di quanto promesso fino a oggi. Incalzato dagli analisti, Messina poi ha ribadito: “Ho un grado di flessibilità e vedrò nella seconda parte dell’anno quali saranno le dinamiche dell’utile netto. A fine anno decideremo quale sarà il giusto? dividendo da pagare ai nostri investitori”. Il titolo in Borsa sale dello 0,8%.

La banca ha chiuso il semestre con un utile netto di 2 miliardi, quasi triplicato rispetto ai 720 milioni dello stesso periodo del 2014. Si tratta del miglior risultato semestrale dai primi sei mesi del 2008. Nel solo secondo trimestre, l’utile è più che quadruplicato a 940 milioni rispetto ai 217 dello stesso periodo del 2014. La redditività del primo semestre, sottolinea una nota, è “superiore agli obiettivi del piano di impresa 2014-2017”. D’altra parte, migliora anche la qualità del credito con le rettifiche che sono scese del 28,8% rispetto ai primi sei mesi del 2014 a quota 1,6 miliardi, il livello più basso dalla prima metà del 2011. Il flusso lordo di nuovi crediti deteriorati provenienti da crediti in bonis, inoltre, si è ristretto del 27% a 4,6 miliardi, valore semestrale più basso dal 2007.

In aumento anche i proventi operativi saliti del 9,7% a 9,4 miliardi, con interessi netti a 3,96 miliardi (-6%) e commissioni nette a 3,8 miliardi (+14,6%). “Sono molto orgoglioso dei risultati raggiunti siamo ben posizionati per i target del piano e capaci di accelerare nel breve termine”, ha detto Messina aggiungendo che “i nostri risultati sono eccezionali. Ne sono orgoglioso e sono orgoglioso di quanto fatto dalla nostra gente”. La banca prevede nell’esercizio in corso “una crescita dei proventi operativi netti favorita dalle commissioni nette, del risultato della gestione operativa e del risultato corrente al lordo delle imposte, con una riduzione del costo del rischio, nel quadro di una redditività sostenibile”.

La valutazione sulla cedola, già considerata alta rispetto a quelli dei competitor, dipenderà anche dalle scelte sul capitale che Messina vuole mantenere sulla parte alta del range di patrimonializzazione. Messina, che settimana prossima sarà in roadshow a Londra, infatti si è detto convinto che ci sia “un premio a mantenere capitale in eccesso, in particolare in un contesto in cui molti dei competitor dovranno considerare aumenti di capitale”. “Voglio restare nella parte alta del range di patrimonializzazione”, ha precisato, sottolineando inoltre che “il nostro dividendo, confrontato con quello dei concorrenti, è alto. Credo quindi che possiamo essere nella giusta combinazione tra capitale e dividendo, poi vedremo a fine anno quali saranno i margini per avere un diverso atteggiamento”.??

I conti hanno evidenziato una situazione di tranquillità anche sul fronte dei coefficienti patrimoniali che, calcolati considerando un miliardo di euro di dividendi maturati nel semestre, sono pari al 13,4% per il common equity (da 13,6% a fine 2014), al 14% per il tier 1 (dal 14,2%) e al 17,2% per il coefficiente patrimoniale totale (invariato). “Sono fiducioso per la posizione di Intesa Sanpaolo. Non posso dire nulla” sul processo di analisi svolto dalla Bce “ma abbiamo una forte posizione patrimoniale. Non vedo nessun problema per Intesa Sanpaolo”, ha commentato Messina in merito ai possibili rischi relativi a eventuali nuovi interventi regolamentari della Bce sul capitale delle banche. “Per quanto riguarda invece – ha proseguito – il sistema bancario nel suo complesso credo sia presto per capire?quale sarà l’impatto”.

Commenta