Condividi

Intesa Italia-Libia: cooperare con Tripoli resta fondamentale per l’efficienza energetica

L’intesa Italia-Libia si inserisce nell’ambito del Piano Mattei, con particolare attenzione al settore energetico: l’Italia è il primo cliente di Tripoli per 7,365 miliardi, di cui il 96,4% in idrocarburi

Intesa Italia-Libia: cooperare con Tripoli resta fondamentale per l’efficienza energetica

È stata firmata una dichiarazione congiunta dal ministro delle Imprese e del Made in Italy con il ministro dell’Industria e dei Minerali del Governo di Unità Nazionale libico nell’ambito della missione ufficiale a Tripoli, finalizzata alla collaborazione economica e industriale nei settori energetico, delle materie prime critiche e della tecnologia green.

L’intesa Italia-Libia si inserisce nell’ambito di attuazione del “Piano Mattei per l’Africa”, un progetto strategico di diplomazia, cooperazione allo sviluppo e investimento dell’Italia rivolto ai Paesi del continente africano, attraverso una serie di azioni in sei settori prioritari di intervento:

  • sanità
  • istruzione e formazione 
  • agricoltura
  • acqua
  • energia 
  • infrastrutture
  • Il Piano Mattei si pone l’obiettivo di promuovere uno sviluppo economico e sociale sostenibile e duraturo che possa prevenire le cause profonde delle migrazioni irregolari.

L’intesa Italia-Libia su energia, materie prime critiche e “green”

L’accordo, in particolare, ha lo scopo di facilitare investimenti diretti e iniziative congiunte tra le imprese dei due paesi, esplorando forme di cooperazione nell’ambito della duplice transizione ambientale e digitale, attraverso lo scambio di informazioni e conoscenze in ricerca, innovazione applicata all’industria manifatturiera e formazione di nuove competenze.

Quello energetico è il principale settore sul quale gli sforzi si sono concentrati. La capacità di produzione di energia della Libia, primo paese africano per riserve petrolifere e con un enorme potenziale per lo sviluppo delle energie rinnovabili, la rende un interlocutore strategico per la sicurezza energetica del Mediterraneo e dell’Europa.

Al momento, l’Italia è il primo cliente della Libia con un valore di 7,365 miliardi di euro, davanti a Germania, Spagna, Francia, Cina: per il 96,4% si tratta di idrocarburi. Il greggio libico è particolarmente pregiato in quanto leggero, dolce (a basso contenuto di zolfo) e raffinabile a un costo inferiore. Quanto al gas, la Libia può potenzialmente esportare in Italia oltre 10 miliardi di metri cubi di gas all’anno tramite il Greenstream, il gasdotto che collega la Sicilia ai giacimenti di Eni del Paese nordafricano, anche se la produzione gasifera è in costante declino.

Le sinergie previste dall’accordo riguardano anche il settore minerario, con particolare attenzione alle materie prime critiche. Nel corso del bilaterale, inoltre, sono stati affrontati temi in campo siderurgico, in particolare gli investimenti delle imprese italiane in Libia, e sul trasferimento di competenze nella tecnologia digitale, anche attraverso l’AI Hub per lo sviluppo sostenibile in cooperazione con l’Undp, come indicato nella dichiarazione ministeriale del vertice G7 dei ministri dell’Industria, Tecnologia e Digitale realizzato il 14 e 15 marzo a Verona e Trento.

Commenta