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Interpump e Inwit, debutto in volata sul Ftse Mib

Le due matricole, che hanno preso il posto di Salvatore Ferragamo e Bper sul listino principale di Piazza Affari, registrano due delle migliori performance di giornata

Interpump e Inwit, debutto in volata sul Ftse Mib

Debutto in corsa per Interpump che festeggia il suo ingresso sul Ftse Mib piazzandosi in vetta al listino in una giornata caratterizzata da incertezza e stacco cedole. Bene Bene anche l’altra “matricola” Inwit, che mette a segno una delle migliori performance della seduta.

Interpump e Inwit sono al loro primo giorno di contrattazione sul Ftse Mib, dove hanno preso il posto di Salvatore Ferragamo (-0,4%) e Bper (-2,2%). 

Interpump ha avviato le contrattazioni in rialzo dell’1,3%, per poi premere sull’acceleratore e toccare un massimo di +5,93% a 26,8 euro. Gli analisti di Equita notano che “il titolo nell’ultimo mese (e in particolare negli ultimi giorni) ha sottoperformato gli indici di riferimento (-16% rispetto all’Eurostoxx industrial a un mese) e i principali peer del settore idraulico (-16% rispetto a Parker Hannifin), nonostante una generale capacità di overperformance rispetto ai concorrenti nell’idraulica e una buona resilienza attesa dalla divisione water jetting”. 

“Riteniamo che la sottoperformance sia dovuta a flussi legati al cambio di indice e che quindi possa essere recuperata a breve”, spiegano gli esperti di Equita, che per il 2020 si aspettano un calo dei ricavi del 5% (organico -12%) e dell’ebitda del 14%, seguito da “un 2021 circa il 5% al di sotto del 2019 in termini organici”. “Il recupero – nota infine Equita – potrebbe essere stimolato dai piani di investimento infrastrutturali in Europa e Usa, due aree che valgono complessivamente l’80% dei ricavi del gruppo”.

Ampiamente positivo anche il debutto di Inwit che continua a guadagnare terreno e alle 11 sale del 2,75% toccando quota 9,35 euro. A sostenere la performance contribuiscono anche i rumors secondo cui il colosso Usa Phoenix Tower International avrebbe presentato un’offerta da 550 milioni di euro per Ei Tower (controllata al 60% da F2i e per il 40% da Mediaset), indiscrezioni che hanno mandato in fermento tutto il settore delle torri.

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