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Internet e artigiani: Banca Ifis lancia il New Craft Club

Il New Craft Club è una sorta di community tramite la quale Banca Ifis intende dare vita a un hub di ricerca e condivisione in cui alcune aziende dell’artigianato digitale racconteranno la loro storia e la loro visione sull’uso delle nuove tecnologie

“Essere banca oggi in Italia è spesso qualcosa di brutto, le banche sono spesso viste come nemico dell’economia reale, Banca Ifis non ha nessuna intenzione di appartenere questa categoria”, ha commentato Giovanni Bossi, amministratore delegato di Banca Ifis durante l’evento di presentazione del New Craft Club che si è svolto alla Fabbrica del Vapore di Milano dove è in corso la mostra New Craft (termina il 12 settembre). Le aziende già protagoniste della mostra New Craft costituiranno il primo nucleo del club.

“In Banca Ifis – ha continuato Bossi – abbiamo sempre professato il credo fortissimo che l’attività finanziaria è a servizio dell’economia reale. Al contrario, là dove il paradigma si inverte e l’economia reale diventa il modo per far funzionare il sistema finanziario, il sistema va in cortocircuito. Il nostro obiettivo è affiancare imprese e persone in un percorso sano e virtuoso in cui noi facciamo business ma in cui vogliamo aiutare anche l’impresa a fare business. Non tutte le banche partono da un obiettivo così dichiarato, noi stiamo dimostrando che siamo orientati in questa direzione da molti anni e New Craft è la nostra dimostrazione concreta della vicinanza al mondo impresa”.

La manifattura italiana oggi è composta da 400mila imprese di cui i settori moda/casa arredo/gioielleria pesano per circa 80mila imprese che rappresentano il 10% degli addetti e ben il 20% dell’export. Nel contesto della profonda evoluzione che il panorama economico internazionale sta vivendo, anche queste Pmi sono messe di fronte a scelte e sfide fondamentali: quelle poste dalla digital transformation.

Le tecnologie digitali possono infatti offrire nuove opportunità di innovazione e personalizzazione alle aziende che sanno sfruttarne il potenziale, integrandole con il proprio saper fare artigianale. Il digitale, dalle stampanti 3D al taglio laser, rappresenta infatti una possibile soluzione non solo per la revisione di prodotto e processo ma anche per recuperare marginalità e utile. “Chi investe in tecnologia guadagna di più, i numeri dimostrano che ha margini più alti – ha affermato Stefano Micelli della Fondazione NordEst – In termini di strategia le imprese che oggi stanno sulla frontiera elaborano strategie che hanno a che fare non più con la serialità, ma con il concetto di “su misura”. Oggi la tecnologia produce benefici economici se abbinata a una capacità di varietà e di produzione su misura. In questo nuovo modo di fare impresa, quindi, la relazione con la domanda, è importante tanto quanto la manifattura in senso stretto. Non è quindi solo un problema tecnologico ma di business, di modo di stare sul mercato”.

Ma siamo pronti a fare questo? “C’è poco dialogo su questo con università e centri ricerca – ha spiegato Micelli – per questo abbiamo immaginato il club come luogo per incrociare la voglia di dialogo, con la ricerca e le testimonianze, all’interno di una casa, la Triennale che oggi è ponte naturale tra il mondo della cultura e dell’impresa e da oggi, speriamo, anche il mondo della tecnologia. È una sfida importante per il Paese che riguarda molto anche i Paesi più avanzati dell’Europa, così come in una certa misura l’Asia. Taiwan e Corea hanno per esempio messo in piedi programmi di ricerca simili. L’idea è di incrociare queste agende e portare la riflessione in ambito internazionale”.

Il club svilupperà un’articolata attività su diversi piani coinvolgendo interlocutori e protagonisti appartenenti all’impresa, alla finanza, alla ricerca, alle istituzioni per favorire lo scambio di conoscenze e incentivare le sinergie fra i diversi ambiti che l’innovazione coinvolge. Quindi non un club chiuso ma un ambiente animato dalle aziende presenti con l’intento di portare un travaso di cultura, lo scambio di esperienze, e di rappresentare un elemento di traino e sviluppo per tutte le imprese che vorranno essere coinvolte.

Un punto di incontro che serva concretamente alle imprese che si articolerà attraverso tre tipi di attività: eventi di confronto, condivisione di formazione e ricerca, una presenza espositiva che continui la mostra con cadenza regolare presso la sede della Triennale in modo che le esperienze più innovative possano trovare una loro visibilità e rappresentare uno stimolo e un pungolo al miglioramento. Il calendario di attività per il biennio 2017/2018 verrà presentato entro fine anno.

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