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Inter-Napoli e Juve-Atalanta, scontri al vertice e occhio al Milan

Mercoledì da cardiopalma per la Serie con due big match: quello di San Siro, dove Conte affronta affronta il Napoli del suo amico Gattuso, e quello di Torino, dove la Juve riceve l’Atalanta (ma Dybala e Gomez non ci saranno) – Il Milan va a Marassi, dove l’attende il Genoa – Finisce 1-1 il derby degli Inzaghi

Inter-Napoli e Juve-Atalanta, scontri al vertice e occhio al Milan

Tutti contro tutti. La dodicesima giornata, complice il turno infrasettimanale, vedrà in campo le grandi del campionato nello stesso giorno, eccezion fatta per la Lazio, fermata ieri sul pareggio nell’anticipo di Benevento (1-1, gol di Immobile e Schiattarella) e per la Roma, di scena domani sera contro il Torino. Per il resto però tutti assieme appassionatamente: la capolista Milan, attesa dal Genoa di Maran (ore 20.45), le inseguitrici Inter-Napoli (super scontro diretto alla stessa ora) e Juventus, la prima a scendere in campo contro l’Atalanta (ore 18.30).

Un vero e proprio mercoledì al cardiopalma, che avrà San Siro come epicentro naturale: la sfida tra i nerazzurri di Conte e gli azzurri di Gattuso, infatti, è indubbiamente la più affascinante della giornata. Di fronte ci sarà la seconda in classifica, reduce da quattro vittorie consecutive in campionato, ma anche dalla brutta eliminazione europea, contro la terza, a sua volta vincente da tre partite (con qualificazione in Europa League).

“Sarà una gara impegnativa con una squadra che ha le nostre stesse ambizioni, deve darci uno stimolo e un parametro su cui fare le nostre valutazioni – ha spiegato Conte – Quando sento parlare di obbligo scudetto, però, mi viene da sorridere: sono in tanti ad avere questa ambizione, ma alla fine vince una sola e negli ultimi nove anni è sempre stata la stessa…”.

Il fardello dell’eliminazione dalla Champions però pesa e la sola vittoria di Cagliari, ovviamente, non basta a renderlo meno pesante: urge quantomeno un filotto, a cominciare da questa sera. Di fronte però ci sarà il Napoli, non proprio la vittima sacrificale per eccellenza. Gli azzurri vogliono assolutamente continuare la loro corsa, consapevoli che un successo a Milano li candiderebbe, in modo definitivo, alla corsa scudetto.

Insomma, questo di San Siro ha tutta l’aria di essere uno snodo piuttosto importante, dopo il quale si capiranno diverse cose. Conte deve fare a meno di Vidal e Sanchez, ma recupera Hakimi, di nuovo abile e arruolato: il suo 3-5-2 vedrà Handanovic in porta, Skriniar, De Vrij e Bastoni in difesa, Hakimi, Barella, Brozovic, Gagliardini e Young a centrocampo, Lukaku e Lautaro Martinez in attacco. Gattuso invece, complice la prolungata assenza di Osimhen, sembra orientato a tornare al 4-3-3 con Ospina tra i pali, Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly e Mario Rui nel reparto arretrato, Bakayoko, Demme e Zielinski in mediana, Lozano, Mertens e Insigne nel tridente offensivo.

In contemporanea alla sfida di San Siro andrà in scena quella di Marassi, dove il Milan di Pioli proverà a tornare a vincere dopo il passo falso contro il Parma. Un 2-2 che, pur lasciando sensazioni positive alla luce della rimonta, ha un po’ assottigliato il vantaggio sulle inseguitrici, rendendo la gara odierna ancor più delicata. I rossoneri oltretutto sono alle prese con diverse assenze, un po’ in tutti i reparti: dalla difesa (Kjaer non ha ancora recuperato, Gabbia starà fuori almeno un mese) al centrocampo (Bennacer si rivedrà solo a metà gennaio), fino all’attacco (Ibrahimovic dovrebbe rientrare domenica contro il Sassuolo).

Insomma, Pioli dovrà cavarsela con quelli che ci sono, dunque 4-2-3-1 con Donnarumma in porta, Calabria, Kalulu, Romagnoli e Hernandez in difesa, Kessié e Tonali a centrocampo, Castillejo (Saelemaekers non sta benissimo e partirà dalla panchina), Calhanoglu e Leao alle spalle di Rebic. Maran, nonostante la sconfitta, non cambierà il 4-4-2 già visto domenica contro la Juve, dunque Perin tra i pali, Goldaniga, Bani, Masiello e Pellegrini nel reparto arretrato, Ghiglione, Radovanovic, Rovella e Sturaro in mediana, Scamacca e Shoumurodov in attacco.

Molto interessante anche il match di Torino, con Juventus e Atalanta a inaugurare il mercoledì di campionato. I bianconeri vogliono vincere a tutti i costi, per poi sfruttare lo scontro diretto tra Inter e Napoli, ma anche i bergamaschi sono apparsi in ripresa, nonostante un clima tutt’altro che sereno.

“Sarà una gara dura da giocare, anche per quello che è il loro atteggiamento, dovremo affrontarla come una top squadra – il pensiero di Pirlo – La continuità va cercata soprattutto nell’atteggiamento e nella concentrazione nell’affrontare tutte le partite allo stesso modo, sia in Champions che in campionato: quando hai la testa giusta e lo spirito di voler fare la partita, poi i risultati sono dalla tua parte”.

Sul fronte Atalanta invece continua a tener banco il caso Gomez, ormai alla rottura definitiva con Gasperini. L’argentino anche oggi partirà dalla panchina, a dimostrazione di un rapporto naufragato del tutto, come confermato dallo stesso tecnico nerazzurro. “Parlatene pure quanto volete, da parte mia non cambia nulla – ha spiegato il Gasp in conferenza stampa – Io devo pensare alla squadra e al miglior modulo possibile, tutto il resto non mi interessa, credo che si sia già detto abbastanza”.

Rispetto a Genova Pirlo cambierà qualche uomo, ma non il sistema di gioco, ormai stabilmente il 3-4-1-2: in porta ci sarà ancora Szczesny, con De Ligt, Bonucci e Danilo in difesa, Cuadrado, Arthur, McKennie e Alex Sandro a centrocampo, Ramsey sulla trequarti, Morata e Ronaldo in attacco. 3-4-2-1 d’ordinanza anche per Gasperini, che risponderà con Gollini tra i pali, Toloi, Romero e Palomino nel reparto arretrato, Hateboer, De Roon, Freuler e Gosens in mediana, Pessina e Malinovskyi alle spalle dell’unica punta Zapata.

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