Condividi

Inquinamento Sicilia: sequestrati impianti Petrolchimico di Siracusa

Sotto sequestro preventivo uno dei poli petrolichimici più importanti d’Europa a causa della qualità dell’aria – La decisione del Gip riguarda lo stabilimento Esso di Augusta e gli impianti Lukoil Isab Nord e Isab Sud di Priolo – Le aziende avranno 15 giorni di tempo per decidere se accettare le prescrizioni del Gip e tornare così in possesso degli stabilimenti

Inquinamento Sicilia: sequestrati impianti Petrolchimico di Siracusa

Sequestro preventivo dello stabilimento Esso di Augusta e degli stabilimenti Lukoil Isab Nord e Isab Sud di Priolo Gargallo. Questo quanto stabilito dal Gip di Siracusa, su richiesta della Procura, sul polo Petrolchimico siracusano, uno dei più importanti dell’interno continente. Esso ad Augusta ha una raffineria e dispone anche di impianti per la produzione di basi lubrificanti e bitumi. Lukoil oltre alle attività di raffinazione produce elettricità con impianti in cogenerazione utilizzando syngas prodotto con Tar.

La decisione dei magistrati è stata presa in seguito ad un’inchiesta nata  da esposti e denunce presentati da cittadini, movimenti ambientalisti ed altri enti relativi alla qualità dell’aria.

L’indagine, iniziata due anni fa, ha accertato un “significativo contributo al peggioramento della qualità dell’aria dovuto alle emissioni degli impianti”. Questi ultimi, in base a quanto stabilito dal gip, saranno restituiti solo in seguito “all’imposizione di prescrizioni per consentirne l’adeguamento alle norme tecniche vigenti”.

Nel dettaglio, le società avranno 15 giorni di tempo per decidere se “sottomettersi” o no alle prescrizioni del gip. Esso e impianti Sud dovranno ridurre le emissioni provenienti dall’impianto “con la copertura delle vasche costituenti l’impianto di trattamento acque”. Dovrà inoltre essere presentato un piano annuale, con garanzia fideiussoria. Non solo, tutti e tre gli stabilimenti, Esso, Isab Nord e Isab Sud avranno l’obbligo di effettuare un monitoraggio del tetto di tutti i serbatoi contenenti prodotti volatili o mantenuti in condizioni di temperatura tali da generare emissioni diffuse; realizzare impianti di recupero vapori ai pontili di carico e scarico; adeguare i sistemi di monitoraggio delle emissioni, attraverso l’adozione di sistemi di monitoraggio in continuo, mettendo a disposizione i dati registrati per via telematica all’Arpa di Siracusa.

Infine, lo stabilimento Esso dovrà ridurre il livello delle emissioni in atmosfera entro i limiti previsti delle migliori tecnologie disponibili, in particolare la riduzione degli ossidi di zolfo in due camini, e degli ossidi di azoto in 21 camini.

“Ci siamo sempre comportati in aderenza alle autorizzazioni che ci sono state rilasciate”. Commenta Claudio Geraci, responsabile risorse umane e relazioni esterne Isab. “Il provvedimento ci è stato notificato poche ore fa e stiamo ancora cercando di capire gli elementi che ci vengono contestati e da dove scaturiscono – aggiunge – Noi abbiamo sempre ottemperato alle indicazioni dalle autorizzazioni rilasciate”.

Commenta