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Inflazione sotto il tiro dei falchi: la Fed promette lotta dura e la Bce alza i toni. Ma Buffett torna a comprare

I falchi delle banche centrali sono all’attacco sia negli Usa che in Europa e l’olandese Knot invoca un rialzo dei tassi della Bce di mezzo punto entro l’anno

Inflazione sotto il tiro dei falchi: la Fed promette lotta dura e la Bce alza i toni. Ma Buffett torna a comprare

I mercati finanziari continuano a correre sulle montagne russe, all’insegna della volatilità. Salgono le borse Usa, spinte dal buon andamento dei consumi, frena ancora l’Asia: stavolta è il Giappone (-1% nel trimestre, -0,2% il Pil su base annua) a pagare lo stop dell’economia cinese, sempre più in difficoltà. Le autorità locali, avverte il Financial Times, hanno devoluto alla lotta contro il Covid i fondi per combattere la povertà. L’Europa teme che dietro il monito di Putin (“la Ue si avvia al suicidio energetico”) ci sia del vero. In questa cornice è partita sulle due sponde dell’Atlantico l’offensiva dei falchi: il presidente della Fed Jerome Powell ha annunciato ieri guerra a oltranza all’inflazione, un “whatever it takes” con piglio alla Draghi. L’olandese Klaas Knot invoca tassi su di mezzo punto entro l’anno. Intanto la guerra va avanti.

Borse dell’Asia Pacifico contrastate all’indomani del forte rimbalzo di Wall Street: Nasdaq +2,8%, sui massimi della seduta. Scendono le borse di Hong Kong (-0,6%) e di Shanghai (-0,4%). In rialzo dello 0,5% il Nikkei di Tokyo nel giorno della pubblicazione del dato sul Pil del Giappone nei primi tre mesi dell’anno. Piatta la borsa di Seul, in rialzo Sidney (+1%) e Mumbai (+0,7%).

Si apprezzano lo yen del Giappone e lo won della Corea del Sud. Si indebolisce su dollaro lo yuan offshore (-0,3%). I future di Wall Street sono in lieve calo. Piatti i future sull’Eurostoxx. Dopo le parole di Powell il rendimento dei T-bond è tornato ad avvicinarsi al 3%.

Le vendite al dettaglio Usa di aprile, mese su mese, sono aumentate dello 0,9%. Escluse le auto sono cresciute del +0,6% sopra le stime dello 0,4%. Perde colpi però Wal Mart (-7%): l’utile per azione è stato pari a 1,30 dollari, 0,18 dollari sotto le attese.

Sale Citigroup (+8%). Berkshire Hathaway, il veicolo di investimento di Warren Buffett, ha acquistato un’altra quota nella banca, pari a 3 miliardi di dollari.

Continua il balletto di Elon Musk attorno a Twitter (-3%). Il patron di Tesla ha dichiarato che l’acquisizione di Twitter non sarà completata fino a quando non gli sarà garantito che meno del 5% degli account sulla piattaforma è falso.

Petrolio stabile, gas sui minimi da tre mesi

Calma un po’ surreale sui mercati energetici. Il petrolio sale dell’1%, il WTI e il Brent sono appaiati intorno a 114 dollari il barile. Secondo l’American Petroleoum Institute, le scorte di benzina degli Stati Uniti sono scese di 5 milioni di barili, un incremento che dovrebbe tenere alto il prezzo del più diffuso carburante per automazione negli Stati Uniti: per gli americani, il pieno dell’automobile non è stata mai così caro.

Gas naturale Usa +4% a 8,30 dollari. Gas in Europa +3% a 96 euro per megawatt/ora, sui minimi da tre mesi.

Eni accetta di pagare il gas in rubli, con l’ok di Draghi

Eni (+0,7%) ha annunciato ieri sera che aprirà due conti correnti, uno in euro, l’altro in rubli. In pratica l’Eni pagherà in euro, poi l’importo verrà convertito in rubli e girato alla Russia da una società indipendente dalla Banca centrale. Eni chiarisce anche che “la decisione è stata condivisa con le istituzioni italiane, nel rispetto dell’attuale quadro sanzionatorio internazionale”. La Commissione europea ha ribadito che spetta agli Stati membri far rispettare le sanzioni alle loro società: se non lo fanno, si espongono al rischio di una procedura d’infrazione.

Knot (Bce): tassi su di mezzo punto. E l’euro rimbalza

Sale per il terzo giorno l’euro: +1%, a 1,054, miglior seduta da due mesi. In attesa delle parole di Christine Lagarde, i mercati si aspettano un ritmo più aggressivo nella politica monetaria da parte della Bce dopo le parole del governatore olandese Klaas Knot, in linea con le dichiarazioni del francese Viletoy de Galhau. I trader, scrive Bloomberg, scommettono su un punto in più dei tassi dei tassi entro fine anno, a +0,5%. Knot, membro del Consiglio direttivo Bce, ha detto di essere a favore di un rialzo iniziale da un quarto di punto, ma ha aggiunto che “un rialzo più consistente non dovrebbe essere escluso” e il tal caso “il passo logica successivo sarebbe di mezzo punto”.

Meglio del previsto il Pil Ue: +0,4% nel primo trimestre

A rafforzare la posizione dei falchi è stato anche il dato sul Pil dell’Unione europea nel primo trimestre, cresciuto dello 0,3% nell’area euro e dello 0,4% nell’Ue rispetto al trimestre precedente smentendo i timori di una brusca frenata. Rispetto allo stesso periodo del 2021 il Pil destagionalizzato è aumentato del 5,1% nell’eurozona e del 5,2% nell’Ue. Secondo le stesse stime l’occupazione è cresciuta dello 0,5% nell’area euro e dello 0,4% nell’Ue.

Il Btp sfiora il 3%, bund di nuovo sopra l’1%

Oltre a dare una spinta all’euro, le parole del banchiere olandese hanno innescato di nuovo una corrente di vendite sui Btp, con un rendimento che ha sfiorato il 3%: 2,95%, +12 punti base.

Anche il Bund torna sopra l’1% per la prima volta da una settimana. Ma lo spread si allarga a 192 punti.

Secondo Kenneth Broux, strategist di Societe Generale, un aumento di 50 punti potrebbe avvenire a luglio o più probabilmente a settembre, ma quel che conta sarà la consistenza complessiva della stretta nel 2022.

Rimbalzano le borse europee. Milano +1,2%.

Piazza Affari si apprezza dell’1,12% e si consolida oltre quota 24mila punti (24.301). Fanno meglio Francoforte (+1,62%), Parigi (+1,3%), Madrid (+1,47) e Amsterdam (+1,15%).

È più arretrata Londra (+0,72%). Morde sempre di più l‘inflazione nel Regno Unito, cresciuta del 9,1% ad aprile, a livelli che non si vedevano da quarant’anni. Schizzano all’insù anche i salari (+7%), comunque insufficienti a sostenere i redditi reali, in calo dell’1,9%.

Stangata Usa ad Allianz: multa da 5,8 miliardi per frode

Brilla a Francoforte Daimler (+3,1%) sull’onda delle previsioni per il 2022.

Brutto colpo per Allianz, che è stata condannata a pagare alle autorità Usa 5,8 miliardi di dollari di danni per una truffa ad alcuni hedge fund addebitata ad una filiale del colosso assicurativo.

A Parigi brilla Engie (+5,3%) l’ultimo dei pesi massimi francesi a pubblicare i numeri da cui emerge un Ebtda attorno ai 12 miliardi più alto delle stime.

Ft: Unicredit e Commerzbank, il merger è fallito per la guerra

Il Financial Times rivela stamane che Unicredit e Commerzbank sono arrivate ad un passo dalla fusione, ma i colloqui tra i due gruppi si sono interrotti con lo scoppio della guerra ucraina.

Petroliferi superstar: Saras torna ai livelli del 2020

In Piazza Affari è proseguito intanto lo show di Saras (+5,35%), che ha comunque chiuso assai al di sotto dei massimi di seduta sotto la spinta dei risultati: la quotazione è tornata ai livelli di febbraio 2020. Barclays ha alzato il prezzo obiettivo a 1,6 euro da 1 euro. Equita ha portato la raccomandazione a ‘buy’ con prezzo obiettivo a 1,4 euro e sottolinea che “i margini del diesel e della benzina sono su livelli record nel secondo trimestre con potenzialità di perdurare. Saras è riuscita a catturare la maggior parte dei forti margini del secondo trimestre ed è atteso un forte miglioramento della posizione finanziaria netta nel secondo trimestre”.

Tonico anche il resto del settore oil. Tenaris avanza dell’1,33% (oltre il 69% di rialzo da inizio anno). Saipem sale dello 0,13% in attesa dell’aumento di capitale.

Si riscatta Nexi, ieri il titolo migliore. I broker riscoprono Unipol

È stata la giornata del riscatto per Nexi (+4,2%), miglior titolo del paniere principale, rimbalzata dai minimi da tre anni. Ben raccolte le banche. Guida la corsa Banco Bpm (+ 3,04%).

In gran spolvero Unipol (+3,32%), riscoperta dalle sale operative dopo i conti. Berenberg ha alzato la raccomandazione a buy da hold, alzando il target price a 7 euro da 6,58, ma ha ridotto quella su UnipolSai (+0,15%) a hold da buy, alzando il relativo target price a 2,98 da 2,89 euro.

Corre Iveco al traino di Daimler. Vola Danieli, venduta Campari

Tra gli industriali vola Iveco (+3,2%) al traino di Daimler. Piatta Stellantis (+0,34%).

Campari -1,2% penalizzata dal taglio del target price (10 euro da 11,5) ad opera di Morgan Stanley.

Corrono tra le medium cap Danieli (+7,8%) e De Longhi (+4,6%).

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