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Incontro Putin e Kim Jong-un: “Aiuteremo la Corea a costruire satelliti”. Pyongyang: “Mosca vincerà la guerra”

I due leader si sono anche impegnati a rafforzare le proprie relazioni commerciali e politiche ma sullo sfondo rimane l’obiettivo di scardinare l’egemonia Occidentale

Incontro Putin e Kim Jong-un: “Aiuteremo la Corea a costruire satelliti”. Pyongyang: “Mosca vincerà la guerra”

La Russia aiuterà la Corea del Nord nella realizzazione e nel lancio di satelliti nello spazio e Pyongyang ha offerto “sostegno incondizionato alla sacra battaglia della Russia per la propria sicurezza e contro le forze dell’imperialismo”. Lo ha detto il dittatore nordcoreano Kim Jong Un nell’incontro con il presidente russo Vladimir Putin. Al centro la cessione di tecnologia russa in cambio di munizioni nordcoreane da utilizzare sul fronte ucraino. I due leader si sono anche impegnati a rafforzare le proprie relazioni commerciali e politiche ma sullo sfondo rimane il tema principale, quello caro anche alla Cina e ad altre potenze emergenti: scardinare l’egemonia culturale Occidentale che vede gli Stati Uniti come prima potenza mondiale.

Gli Usa hanno già affermato che un accordo militare tra i due autocrati isolati condurrebbe a un inasprimento delle sanzioni. L’Onu ha vietato alla Nord Corea di vendere armi all’estero e la Risoluzione 2270 proibisce a Pyongyang di collaborare con qualsiasi altro Stato membro nel campo dei missili balistici “anche se si tratta di lanciare satelliti o veicoli spaziali”. Risoluzione che fu votata favorevolmente dalla Russia. Ma ormai le cose sono cambiate dopo l’invasione dell’Ucraina: Putin ha bisogno di alleati anti-Occidente.

La prima uscita di Kim Jong Un

L’incontro, è durato circa due ore, e non solo è il primo tra i due leader dal 2019, ma è anche il primo viaggio internazionale del leader nordcoreano da quasi quattro anni, cioè da quando la Corea del Nord ha chiuso del tutto i propri confini per evitare la diffusione della pandemia da Covid-19 e che alla fine si era rivelata alquanto inefficace. Dalla pandemia, la Corea del Nord aveva interrotto i rapporti commerciali con tutti i paesi vicini o alleati (compresi Russia e Cina), fermando anche le importazioni di alimenti, carburante e fertilizzanti. Il risultato? Una grossa crisi dell’economia e una preoccupante carenza di cibo in tutto il paese.

Nonostante ciò, il regime di Kim non ha mai smesso di produrre armi e di rifornirsene su mercati paralleli, investendo nel programma bellico e nucleare la maggior parte delle proprie risorse. Pare che abbia a disposizione una quantità notevole di munizioni, razzi e proiettili d’artiglieria, compatibili con quelle già in uso dall’esercito russo.

L’incontro Putin-Kim Jong Un: ecco cosa è successo

“La Russia è un Paese autosufficiente, ma nell’ambito delle attuali regole ci sono delle opportunità a cui prestiamo attenzione e che discutiamo”, ha dichiarato il leader russo. Pyongyang dal canto suo ha appoggiato completamente l’aggressione russa dell’Ucraina, spiegando che sostiene tutte le decisioni delle autorità russe e intende rimanere al fianco del Cremlino per “combattere contro l’imperialismo“. “La Russia si è ora sollevata in una lotta sacra per difendere la sua sovranità statale e la sua sicurezza nella lotta contro le forze egemoniche che si oppongono alla Russia”, ha detto il dittatore nordcoreano nel corso della cena con Putin.

Nelle ore in cui Kim si accingeva a incontrare Putin, la Corea del Sud ha segnalato il lancio missili balistici da parte di Pyongyang verso il Mar del Giappone. Successivamente Tokyo ha fatto sapere che nessuno dei due vettori balistici lanciati è atterrato nella Zona economica esclusiva (Zee) del Giappone, e non sono stati segnalati danni a navi o aerei. Il capo di Gabinetto, Hirokazu Matsuno, ha dichiarato in una conferenza stampa che il governo ha presentato una protesta formale alla Corea del Nord attraverso la sua ambasciata a Pechino.

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