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In Grecia si lavora di più che nel resto d’ Europa

Una classifica della Organisation for Economic Co-operation and Development rivela che i greci sono il popolo che lavora di più in Europa. Più dei tedeschi. Non è la pigrizia o la scarsa produttività che hanno causato la crisi degli elleni. E la classifica rivela che i Paesi del Mediterraneo lavorano più di quelli del Nord Europa.

In Grecia si lavora di più che nel resto d’ Europa

Too lazy, troppo pigri. E’ l’accusa che spesso dalle brume del Nord Europa viene fatta ai Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Tanto da meritare i 4/5 del poco edificante acronimo Piigs, che sciolto e tradotto alla lettera significa “maiali”. Eppure statistiche alla mano gli analisti raccontano un’altra verità. Nel Sud d’Europa si lavora, e specie in Grecia a ritmi da fare invidia a Aleksej Stachanov
Una ricerca della Ocse (Organisation for Economic Co-operation and Development) dimostra come la media dei lavoratori greci sia di 2.017 ore di lavoro all’anno, molto più che nella media degli altri Paesi europei. E a soli due punti di distanza da chi guarda dall’altro questa speciale classifica: la Corea del Sud. 
E i tedeschi? Il popolo che più a lungo ha incarnato il concetto di lavoro e industriosità si classificano 33esimi su 34 Paesi, con 1.400 ore circa all’anno in media. Il 40% in meno rispetto agli ellenici, che, peraltro, proprio oggi si trovano ad affrontare nuovi tagli alla spesa dopo aver accettato il piano di salvataggio europeo di 130 miliardi. 
Ai greci inoltre spettano meno vacanze e meno tutele in caso di malattia o maternità. Per l’analista Pascal Marianna, interpellata dalla Bcc, la causa di tale divario è nella composizione del tessuto lavorativo greco: “In Grecia ci sono molti lavoratori autonomi, agricoltori e piccoli commercianti, che lavorano molte ore in più rispetto agli impiegati e agli operai”. Un’altra causa è il numero elevato di lavoratori part time della Germania. Addirittura uno su quattro, fenomeno molto più ridotto in Grecia. 
All’Italia un dignitoso settimo posto, (1.778 ore all’anno) preceduta da molti paesi dell’Est Europa e dalla Turchia. Una classifica che a ben vederla rivoluziona pregiudizi e congetture. Soprattutto quelle relative alle cause prime della crisi del debito di certe nazioni. Quali siano la classifica non lo dice, ma una cosa è certa: non è per via di una scarsa propensione al lavoro. 

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