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In Borsa brillano i farmaceutici: Recordati e Diasorin sugli scudi

Borse senza direzione e Piazza Affari sulla parità – Insieme ai farmaceutici bene Italgas e Azimut – Vendite su Campari, Moncler, Cnh ed Exor.

In Borsa brillano i farmaceutici: Recordati e Diasorin sugli scudi

I listini europei chiudono poco mossi, al termine di una seduta priva di grandi spunti e nell’attesa di nuovi progressi sulla Brexit e sui dazi. Anche Wall Street, dopo un’apertura moderatamente positiva, procede incerta, soppesando le varie trimestrali del giorno. Fra le altre vola Biogen, delude McDonald’s, mentre Harley-Davidson supera le attese.

Piazza Affari si mantiene sui livelli della vigilia, +0,04%, 22.487 punti base. Sul listino principale acquisti e vendite si bilanciano. Rimbalzano Recordati +1,69% e Diasorin +0,77%, mentre Poste, +1,16%, tocca in seduta un nuovo massimo storico a 11 euro per azione, anche grazie al “buy” di Goldman Sachs. Il finale non è distante da questa vetta, 10,925 euro per azione. Si confermano ben comprati alcuni titoli  finanziari: Azimut +1,65% (Finecobank invece arretra, -1,38%), Bper +1,1%, Intesa +0,98%. Bene Italgas +1,38%, Eni +0,84%, Pirelli +1,06%%; Hera +0,59%. In rosso Campari -1,86%; Stm -1,09%; Leonardo -1,02%; Buzzi -1,01%. Scivolano in negativo i titoli del mondo Fiat, dopo i guadagni di ieri: Exor -1,11%, Cnh -0,79%, Fca -0,68%.

Fuori dal listino principale Bio on, +6,87%, centra un altro rialzo, dopo le recenti perdite e il prezzo per azione risale a 10,56 euro. A sostenere il titolo è la notizia che saranno i soci fondatori rilevanti a coprire quasi la metà dei 24 milioni di necessità finanziarie quantificate per i prossimi 12 mesi.

La giornata è positiva per l’obbligazionario, mentre la maggioranza cerca la quadratura del cerchio sulla manovra dopo l’arrivo della lettera della Commissione Ue per chiarimenti, entro domani, sulla congruità dei piani di bilancio con le regole del patto di stabilità. Niente di allarmante, assicura il commissario agli affari economici Pierre Moscovici, perché non c’è una crisi con l’Italia e non vengono chieste modifiche. La Commissione ha inviato una richiesta analoga a Spagna, Portogallo, Francia, Belgio e Finlandia.

Il dialogo è aperto e sereno e i titoli di Stato italiani risultano ben comprati. Lo spread fra Btp 10 anni e Bund di pari durata scende a 128 punti base (-2,99%), mentre il rendimento de benchmark italiano arretra a +0,91%. Da Berlino giunge intanto notizia che il  governo tedesco intende proporre Isabel Schnabel come membro del consiglio direttivo della Bce al posto di Sabine Lautenschager, che lo scorso mese ha annunciato le sue dimissioni. Lo scrive la stampa tedesca sottolineando che Schnabel, a differenza di Lauteschlager, è una sostenitrice dei tassi bassi. Insomma si tratterebbe di una schiarita nel board della banca centrale  a pochi giorni dall’uscita di scena di Mario Draghi.

Tornando all’azionario, il resto della zona euro non si discosta molto da Milano. Francoforte sale dello 0,09%; Parigi +0,17%; Madrid -0,29%. È più tonica Londra, che  guadagna lo 0,73%, con Just Eat in orbita (+24,2%) in seguito all’annuncio di una contro Opa da parte della società di investimento Prosus, che punta a bloccare la fusione in corso con l’olandese takeaway.com.

Sul fronte Brexit il primo ministro Boris Johnson cercherà di far approvare in parlamento le norme necessarie entro nove giorni, nonostante ieri sia stato costretto a rinunciare a un nuovo voto ‘sì o no’ sull’intesa raggiunta con Bruxelles. Secondo fonti dei media inglesi il governo britannico potrebbe decidere di ritirare il testo del nuovo accordo e chiedere elezioni anticipate prima di dicembre se la Camera dei Comuni voterà contro il calendario proposto. 

La sterlina s’indebolisce, dopo aver raggiunto nelle corse sedute il massimo da 5 mesi contro il dollaro, con il cambio a 1,3. L’euro è poco mosso sia nei confronti del dollaro sia nei confronti del pound. Senza grandi emozioni  l’oro, che scambia a 1486,65 dollari l’oncia. Il petrolio è in recupero. Il Brent sale dell’1,37% a 59,77 dollari al barile.

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