Condividi

Imu-Tasi, il Governo pensa a un’imposta unica sulla casa dal 2015

TASSE E CASA – La nuova imposta unica è allo studio dei tecnici delle Finanze e dovrebbe arrivare con la Legge di Stabilità: nel corso dell’iter parlamentare – Difficile inserire anche la Tari, che risponde a criteri imposti da una normativa europea – Più fattibile l’unificazione soltanto di Imu e Tasi, che hanno la stessa base imponibile.

Imu-Tasi, il Governo pensa a un’imposta unica sulla casa dal 2015

Per il momento vive solo nel mondo delle idee, ma in futuro la Iuc potrebbe diventare realtà. L’acronimo sta per Imposta municipale unica e oggi è la scatola formale che racchiude l’Imu sulla proprietà (prima casa esclusa), la Tasi sui servizi indivisibili (come l’illuminazione pubblica e la pulizia delle strade) e la Tari sui rifiuti. Il problema è proprio che le tre tasse hanno ciascuna una vita propria (si calcolano e si pagano separatamente), ragion per cui – dal punto di vista del contribuente – se la sigla Iuc non esistesse non farebbe alcuna differenza.

Per semplificare la vita fiscale degli italiani arginando la confusione delle norme e riducendo i calcoli, il Governo sta valutando l’ipotesi di fondere realmente Imu, Tasi e Tari in un’imposta municipale unica finalmente operativa. Se il progetto andasse in porto avremmo un acronimo invece di quattro e soprattutto dovremmo metter mano a calcolatrice e portafogli una sola volta l’anno, archiviando così in modo assai più indolore tutti i nostri obblighi con le casse del Comune.  

“Non da quest’anno, perché quest’anno c’è la Tasi che è una scelta del passato – ha precisato nei giorni scorsi il presidente del Consiglio, Matteo Renzi –, ma dal 2015 ci sarà un’unica tassa sulla Casa, secca e chiara, non 47 tasse mascherate”. 

Questo tipo di metamorfosi fiscale è stata vagheggiata più volte in passato, ma finora non si è mai tradotta in provvedimenti concreti, come dimostrano le continue e mai definitive modifiche apportate negli ultimi anni alla tassazione sugli immobili (tema che peraltro gode di un rilevante peso elettorale). 

La nuova imposta unica è allo studio dei tecnici delle Finanze e dovrebbe arrivare con la Legge di Stabilità (probabilmente non subito, ma nel corso dell’iter parlamentare). Gli ostacoli, tuttavia, non mancano. A livello tecnico sembra molto più fattibile l’unificazione soltanto di Imu e Tasi, che si calcolano sulla stessa base imponibile. Una proposta in questo senso è stata elaborata da Enrico Zanetti, sottosegretario di Scelta Civica, e già da qualche tempo è nelle mani del ministro dell’Economia e dell’ Associazione dei Comuni italiani. 

Quanto alla Tari, è la normativa europea a tracciarne i contorni, per cui amalgamare la tassa sui rifiuti alle altre due imposte sorelle potrebbe rivelarsi impossibile. Ma se anche la rivoluzione riguardasse solo Imu e Tasi, la semplificazione non potrebbe spingersi oltre certi limiti. Rimarrebbero distinti, ad esempio, i trattamenti su abitazione principale e altri immobili. Un’altra differenza ineliminabile sarebbe l’imposizione su chi è in affitto, visto che ad oggi gli inquilini sono esenti dall’Imu, ma devono pagare una quota della Tasi.

Eppure, a quanto pare, l’idea della tassa unica piace a tutti. Per l’Anci sarebbe “benvenuta, ovviamente a condizione che si assicuri un sistema semplice, sostenibile e duraturo per la generalità dei Comuni, e che non si comprometta ancora una volta la possibilità di approvare i bilanci in tempo utile per gestire gli Enti”. E’ favorevole al progetto anche il presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, che però sottolinea l’esigenza “di un’operazione fiducia imperniata sulla diminuzione delle attuali, smodate rendite catastali”.


Allegati: Leggi anche: “La Tasi in 10 punti: dalle aliquote alle detrazioni, dagli affitti agli F24”

Commenta