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Imu, il Pdl riapre i giochi: una tantum e a rate

La proposta arriva dal segretario Angelino Alfano, che rincara la dose sull’Iva: “Evitare che a settembre venga aumentata ancora” – Intanto, la nuova imposta municipale non si pagherà sui fabbricati rurali strumentali, mentre sui terreni agricoli sarà introdotta una riduzione della base imponibile.

Imu, il Pdl riapre i giochi: una tantum e a rate

“Riapriremo il capitolo fiscale, a partire dall’Imu: riteniamo che troppe famiglie abbiano difficoltà ad assorbire una botta così dura”. Per questo il nuovo prelievo dovrebbe essere “una tassa una tantum, che non venga riproposta nel 2013, e che sia rateizzata“. Mentre in Parlamento tiene banco la riforma del lavoro e quella in arrivo sui finanziamenti pubblici ai partiti, Angelino Alfano torna a mettere in discussione anche la politica fiscale del Governo Monti. E non c’è solo l’Imu nel mirino del segretario Pdl, intervistato dal Corriere della Sera: “Bisognerà lavorare nei prossimi mesi – ha aggiunto – per evitare che a settembre venga aumentata ancora una volta l’Iva”.

Intanto, però, l’ostacolo più urgente a cui smussare gli angoli è l’imposta municipale unica. Alcuni dettagli particolarmente critici sembrano risolti. In tema di fabbricati rurali strumentali (ad esempio stalle, depositi o magazzini), il Governo ha già fatto un passo avanti, proponendo un emendamento per introdurre la totale esenzione su questi immobili che si trovino in “comuni montani o parzialmente montani”. Per quanto riguarda i terreni agricoli di proprietà dei coltivatori diretti o di imprenditori agricoli professionali, invece, sarà introdotta la riduzione della base imponibile già prevista per l’Ici.

Ma su quali aliquote andrà effettuato il calcolo? In generale, su questo punto si è trovata una soluzione di compromesso. Secondo quanto previsto da un emendamento al decreto fiscale, l’acconto di giugno (con scadenza il 16) si pagherà sugli scaglioni di base previsti dalla vecchia Ici: 4 per mille sulla prima casa e 7,6 per mille sugli altri immobili. Invariate (ma solo per il momento) anche le detrazioni: 200 euro sull’abitazione principale e 50 euro per ogni figlio d’età non superiore a 26 anni che abiti nella stessa casa. 

Tutto questo significa però che la seconda rata – in arrivo dicembre – sarà molto più pesante, perché calcolata “a saldo dell’imposta complessivamente dovuta per l’intero anno – si legge nell’emendamento -, con conguaglio sulla prima rata”. Nel frattempo – e precisamente entro il prossimo 31 luglio – la Presidenza del Consiglio che conterrà la “modifica delle aliquote, delle relative variazioni e della detrazione”. Si prevede che, solo a Roma, il rincara sarà circa del 40%.

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