Condividi

Imprese under 35 calano, ma reagiranno meglio al Covid

Le aziende guidate da giovani imprenditori sotto i 35 anno potrebbero ripartire meglio di altro dopo il Covid: è quanto emerge da un’indagine condotta da Unioncamere-Infocamere sull’imprenditorialità giovanile

Imprese under 35 calano, ma reagiranno meglio al Covid

Le imprese guidate da giovani under 35 hanno faticato negli ultimi dieci anni, ma potrebbero ripartire meglio di altre nel post-Covid. E’ quanto emerge dall’indagine Unioncamere-InfoCamere sulla nati-mortalità dell’imprenditoria giovanile in Italia: in dieci anni sono mancate all’appello quasi 156mila imprese giovanili (di cui quasi 20.000 solo nel 2020), con un calo del -22,4%, ma in compenso di fronte alla pandemia i giovani imprenditori si mostrano più resilienti e sembrano guardare al futuro con maggiore positività rispetto agli altri colleghi.

Nel 2011, un’impresa su 10 era under 35, mentre ora il peso dei giovani sul tessuto imprenditoriale è sceso all’8,9%; inoltre il rapporto tra imprese giovanili e popolazione giovanile ha perso mediamente un punto per ogni anno passando dal 61,5% del 2011 al 51,9% del 2020. Le imprese giovanili sono calate di 16 punti in più rispetto alla riduzione della popolazione giovanile tra i 18 e i 34 anni (-22,4% contro -8%). Dal punto di vista territoriale la perdita del numero di imprese giovanili registrata tra il 2011 e il 2020 ha riguardato tutta la nazione, senza eccezioni stavolta, da Nord a Sud. Anzi, il dato più pesante riguarda le regioni del Centro (Marche, Toscana, Abruzzo, Emilia Romagna e Umbria), in cui si arriva a toccare il -34% di imprese.

Però, come detto, secondo un’indagine del Centro Studi delle Camere di commercio G. Tagliacarne sull’impatto della pandemia sull’attività 2020 dell’imprenditoria giovanile, il 43% dichiara di non avere avuto perdite di fatturato contro il 36% delle altre imprese. E chi ha perso terreno ha maggiori aspettative di recupero: il 68% delle imprese under 35 manifatturiere prevede infatti un ritorno ai livelli produttivi del pre-covid entro il 2022, contro il 60% delle altre imprese. Una percentuale che sale al 75% per gli imprenditori giovani che hanno investito in industria 4.0. A conferma che il digitale è un potente acceleratore di competitività.

Commenta