Condividi

Ilva, svolta ArcelorMittal: “Stipendi confermati”

Ma il vicepresidente del gruppo indiano avverte: “Prima viene il piano industriale, poi il piano ambientale, quindi la discussione dettagliata con i sindacati sui numeri” – Il ministro Calenda: “Ora continua il confronto per abbassare il numero degli esuberi”.

Ilva, svolta ArcelorMittal: “Stipendi confermati”

La partita fra il Governo e ArcelorMittal sull’Ilva arriva probabilmente a un punto di svolta. “Siamo impegnati a mantenere almeno 10mila posti di lavoro e riconosceremo l’anzianità, cioè gli anni di servizio nel gruppo, e l’attuale quadro retributivo, che sarà ovviamente collegato al piano commerciale che verrà varato”. Queste le parole pronunciate oggi di fronte alla commissione Industria del Senato da Matthieu Jehl, vicepresidente del colosso indiano che – in cordata con Marcegaglia – ha vinto la gara per rilevare il gruppo siderurgico italiano, attualmente in amministrazione straordinaria.

“Siamo aperti a discussioni su tanti punti contrattuali – ha aggiunto – ma prima viene il piano industriale, poi il piano ambientale, quindi la discussione dettagliata con i sindacati sui numeri”.

A inizio ottobre il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, aveva interrotto il negoziato con ArcelorMittal proprio per l’indisponibilità degli indiani a confermare gli attuali livelli retributivi. In particolare, il gruppo asiatico aveva intenzione di azzerare gli integrativi e l’anzianità aziendale maturata dai dipendenti. In seguito da ArcelorMittal erano arrivati alcuni segnali di apertura e le trattative erano riprese.

[Leggi il commento di Gianfranco Borghini: “Calenda, sull’Ilva i colpi di teatro fanno solo danni“]

Per quanto riguarda le autorizzazione di Bruxelles, “la Commissione europea due settimane fa ha dichiarato che sarebbe iniziata la fase due della procedura Antitrust, un’indagine più approfondita sulla fusione – ha continuato Jehl – Per una fusione di questa dimensione non è un qualcosa di insolito, prendiamo nota e stiamo lavorando in modo costruttivo con la Commissione, vogliamo convincerli della bontà della nostra soluzione”.

Da alcune indiscrezioni dei giorni scorsi è emerso che Bruxelles chiederebbe a Marcegaglia di uscire dalla cordata. Inoltre, secondo l’Antitrust Ue, il gruppo indiano dovrebbe vendere lo stabilimento di Piombino per evitare di ridurre la concorrenza e far salire i prezzi.

“Abbiamo bisogno di effettuare una serie investimenti ambientali per 1,1 miliardi di euro per riportare l’Ilva dal livello attuale al best in class – ha detto ancora il vicepresidente di ArcelorMittal – Dobbiamo investire per riportare l’Ilva al miglior livello di performance per le attività siderurgiche”.

Calenda, intervenuto su Radio Capital, ha auspicato che la trattativa sull’Ilva “si chiuda rapidamente. Con un lavoro duro abbiamo ottenuto il riconoscimento dei livelli salariali precedenti, ora continua il confronto per abbassare il numero degli esuberi”.

Commenta