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Il virus travolge Wall Street. A Milano si salva solo Cnh

La paura dell’epidemia fa sbandare Dow Jones e Nasdaq – In picchiata American Airlines – Forti vendite su Microsoft e Apple che trascina Stm in basso – In calo il petrolio. Si impenna lo spread

Il virus travolge Wall Street. A Milano si salva solo Cnh

La schiarita è durata ben poco sui mercati e una nuova bufera di vendite, portata dalla preoccupazioni per l’espansione del coronavirus, è tornata ad abbattersi oggi violentemente sulle contrattazioni. Così i listini europei chiudono in profondo rosso, mentre Wall Street, dopo un avvio da paura, procede con perdite superiori al 2%.

Piazza Affari cede il 2,66% e scende a 22.799 punti; nel finale però almeno due blue chip si salvano: Cnh +0,89% e Recordati +0,05%. Fanno peggio Francoforte -3,16%; Parigi -3,32%; Madrid -3,57%. L’Euro Stoxx 50 segna -3,32%. Non se la passa meglio Londra, -3,37%, mentre s’inaspriscono i toni sulla Brexit. La Gran Bretagna ha presentato un mandato negoziale per i colloqui in rotta di collisione con Bruxelles, dicendo di essere pronta a ritirarsi dalle trattative se non saranno fatti “buoni progressi” entro giugno.

Intanto il nemico numero uno dell’uomo e dell’economia in questa fase, il Covid-19, manda in orbita il tasso di volatilità e d’incertezza. Non sono bastate ieri le parole di Donald Trump a incoraggiare gli acquisti. Anche gli Stati Uniti infatti registrano il primo caso positivo in California, senza poter definire l’origine dell’infezione. Un paziente uno in assenza di collegamento con zone di rischio o con un paziente zero. Un copione simile a quello dell’Italia.

Mentre la Cina sta migliorando, il mondo sta peggiorando e anche se i numeri assoluti dei contagi noti sono molto bassi, secondo l’Oms l’epidemia ha raggiunto un “punto decisivo” e i paesi devono raddoppiare gli sforzi per contenerne la diffusione. Le ricadute economiche vengono calcolate da ogni centro studi e spaventano. Già gli Stati Uniti, per il 2019, registrano una crescita del Pil del 2,3%, la più bassa da tre anni, mentre Goldman Sachs taglia a zero la stima di crescita 2020 dell’utile per azione delle aziende americane. Per Bofa le stima di crescita globale 2020 scende a 2,8% dal precedente 3,2%.

Non parliamo dell’Italia, che da anni è in coda alle classifiche, cammina sempre sul filo del rasoio ed è stata colpita dall’epidemia proprio dove è più produttiva. Secondo Prometeia il Pil italiano del primo trimestre 2020 sarà in calo dello 0,3%, quarta recessione tecnica dal 2009.

In questo contesto lo spread s’impenna del 7,7% e sale a 161 punti base, mentre il rendimento del Btp 10 anni sale a 1,06%. Sono andate bene però le aste della mattinata. Il Tesoro ha collocato 7,5 miliardi di euro, massimo della forchetta offerta, nel nuovo Btp decennale agosto 2030 e nella riapertura del 5 anni febbraio 2025 (con tassi in lieve rialzo ai massimi da dicembre su entrambi i titoli) e del Ccteu aprile 2025. 

Per l’andamento del secondario bisognerà vedere cosa succederà lunedì e se le attività riprenderanno normalmente anche nella regioni più colpite dall’epidemia. Si registra intanto un appello di banche, imprese e sindacati a lavorare tutti insieme per superare questa fase in maniera rapida ed efficace. “Dopo i primi giorni di emergenza, è ora importante valutare con equilibrio la situazione per procedere a una rapida normalizzazione, consentendo di riavviare tutte le attività ora bloccate”.

Sul mercato valutario l’euro è in ripresa sul dollaro di quasi un punto percentuale e scambia a 1,0978. L’oro ritrova il segno più e si muove su 1.654,45 dollari l’oncia. Arretra il petrolio, con il Brent a 50,95 dollari al barile (-3,52%).

In Piazza Affari le vendite affossano Stm, -6,86%, su cui pesa il ribasso del settore tecnologico a livello globale. Preoccupa inoltre il peso specifico del cliente Apple sul fatturato 2019, pari al 17,6%. 

Affonda la Juventus, -6,08%, all’indomani della sconfitta in Champions League negli ottavi di finale. Vendite a pioggia per Azimut -5,2%; Amplifon -5%; Nexi -4,87%; Prysmian -4,4%; Campari -4,37%; Poste -4,32%;  Tenaris -4,36%.

Atlantia cede il 2,72%. Repubblica ha scritto che la holding potrebbe chiedere alla Consob un rinvio di due mesi della presentazione al mercato dei conti 2019, a causa dell’incertezza sulle concessioni ad Autostrade.

In retromarcia le banche, a partire da Unicredit -4,38%. Ubi perde il 3,83%. Cattolica Assicurazioni, -2,46%, ha comunicato di essere stata accettata dal Comitato CAR (Comitato azionisti di riferimento di Ubi) relativamente all’adesione al patto parasociale di consultazione. La compagnia ha aumentato all’1,01% la partecipazione (dal precedente 0,5%), tramite acquisti sul mercato azionario nelle ultime due settimane. 

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