Condividi

Il vento di Parigi gela le Borse e alza gli spread: Milano va a picco

L’effetto Hollande offre lo spunto per vendite a pioggia sui principali listini europei: Piazza Affari è tra le peggiori e a metà giornata perde il 2,5% – Soffrono anche i titoli di Stato di Italia, Spagna e Francia: lo spread Btp-Bund oltre quota 400 con rendimenti del decennale al 5,71% – In controtendenza C&W e Philips – Fonsai e Unipol trattano

Il vento di Parigi gela le Borse e alza gli spread: Milano va a picco

IL VENTO DI PARIGI GELA LE BORSE. MILANO -2,59%

SI TRATTA SU FONSAI + 5,3. E LA JUVE VOLA A +5%

L’esito del primo turno delle elezioni francesi, combinato con la crisi olandese provocata dall’irrigidimento della destra di Geert Wilders, ha scatenato in avvio una pioggia di vendite sui mercati: le Borse scendono e gli spread dei titoli di Stato salgono. A Milano l’indice FtseMib perde ora il 2,59% (contro un avvio a -3,25) a quota 14.029 pb, Madrid segna un ribasso peggiore, (-2,94%), perdite più contenute a Londra -1,67%, Parigi -1,82%. Impressiona la perdita di Francoforte -2,82% a conferma che, in un certo senso, il voto francese segna un’ipoteca sulle ricette tedesche per la Ue.

Il rendimento del Btp decennale sale di sette punti al 5,71% dal 5,64%, ancor di più fa lo spread con il Bund tedesco, cresciuto a 404 (+11 punti). Il Bono decennale spagnolo sfiora di nuovo la vettà del 6%: rende il 5,96% con lo spread a 429 punti (+9 punti).

Il decennale francese, invece, supera la soglia del 3%: rende il 3,09%, lo spread con il Bund risale di 6 punti a quota 142.

A che si deve il nervosismo dei mercati? In parte l’esito delle urne era previsto: il socialista François Hollande in testa, il presidente uscente Nicolas Sarkozy ad inseguire. Ma l’affermazione della destra anti europeista a Parigi, combinata con gli umori che emergono nei Paesi Bassi, mette a dura prova la tenuta del Fiscal Compact deciso in sede Ue, con riflessi sinistri sulla governance dell’Europa, così come si è delineata in questi anni. L’Orso, perciò, comanda sui listini europei, ma due stelle fanno eccezione: ad Amsterdam Philips segna +6,9% dopo i risultati trimestrali migliori delle attese. A Londra Cable & Wireless corre in rialzo del 16% dopo che il board ha annunciato di accettare l’offerta di acquisizione da parte di Vodafone.

Tutte in ribasso invece le blue chip italiane, banche e non solo. Tra le prime Unicredit perde il 4%, Intesa il 3%, preceduta da Mediobanca -3,1% e Ubi -3,3%. Non va meglio l’hi tech: StM – 4,1% in attesa dei risultati del primo trimestre 2012 diffusi questa notte. Prysmian -4,3%. Non ha seguito il rimbalzo di A2A – 4,1%, dopo il rimbalzo di venerdì. Enel -2,3%.

Fondiaria Sai è in rialzo del 5,3% oltre quota 1 euro, rimbalzando dopo il -8,7% di venerdì. La risalita potrebbe essere associata alle aspettative di un miglioramento delle condizioni dell’aggregazione con Unipol. Le trattative tra i dirigenti delle compagnie ed i banchieri coinvolti nell’operazione sono proseguite per tutto il pomeriggio e la notte di domenica. Le parti sono alla ricerca di una bozza di compromesso sui concambi da presentare al consiglio di amministrazione di Fondiaria Sai di stasera. Prende consostemnza l’ipotesi della conversione dei debiti verso le banche di Premafin +6%. Unipol segna +1,9%.

Il titolo Juventus balza del 5% a Piazza Affari, beneficiando della vittoria sulla As Roma (-1,10%) e del balzo al primo posto in classifica con 71 punti. .

Commenta