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Il Sole 24 Ore torna in utile e archivia gli “utenti fantasma”

Utile da 7,5 milioni dopo un aumento di capitale da 50 e la cessione del 49% della Business School – Accettato il risarcimento da 3 milioni dalla Di Source per il caso dei 109mila abbonamenti digitali fantasma

Il Sole 24 Ore torna in utile e archivia gli “utenti fantasma”

Il Sole 24 Ore chiude il 2017 con un risultato netto consolidato positivo per 7,5 milioni contro una perdita di 92,6 milioni nel 2016. Questi numeri arrivano dopo un aumento di capitale di 50 milioni e la cessione del 49% della Business School.

Al netto degli oneri e proventi non ricorrenti rispetto al 31 dicembre 2016 rideterminato, si legge in una nota del gruppo, l’ebitda è in miglioramento di 16,4 milioni (da -25,0 a -8,6 milioni) e l’ebit di 23,8 milioni (da -45,8 a -21,9 milioni). Il risultato netto delle attività in funzionamento è in miglioramento di 27 milioni da -52,2 a -25,3 milioni. Nel corso del 2017 è stata operata una riduzione dei costi diretti e operativi per 42,2 milioni (-22,5%). La posizione finanziaria netta consolidata è positiva per 6,6 milioni (negativa per 50,7 milioni al 31 dicembre 2016). Il patrimonio netto consolidato è pari a 41,6 milioni (negativo per 12,4 milioni al 31 dicembre 2016).

“Faremo un consiglio generale dedicato e ne parleremo come azionisti: sono dati di ieri e li valuteremo”, ha risposto Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, a chi gli chiedeva un commento sui conti del Sole 24 Ore pubblicati ieri.

Nel 2017, il Gruppo 24 ORE ha conseguito ricavi consolidati pari a 229,9 milioni di euro che si confrontano con un valore rideterminato pari a 265,8 milioni del 2016 (-35,8 milioni di euro, pari al -13,5%). La diffusione cartacea media per l’anno 2017 è pari a circa 91 mila copie (-23,8% vs 2016). La diffusione digitale è pari a circa 86 mila copie (+0,2% vs 2016).

Per il 2018 il Gruppo ha previsto ricavi consolidati in calo rispetto all’anno precedente, seppur in progressivo miglioramento nel prosieguo dell’esercizio. “Riteniamo – si legge nel comunicato – che questo ritardo possa essere in buona parte recuperato nel corso dell’anno per effetto delle iniziative messe in campo negli ultimi mesi e per una prevedibile normalizzazione del mercato a seguito di una minore instabilità del quadro congiunturale”.

Il cda, oltre al bilancio, ha anche approvato il Piano Pluriennale 2018-2021, che aggiorna il precedente Piano 2017-2020 approvato il 4 settembre 2017. Le linee guida del Piano confermano l’indirizzo del Piano 2017-2020. Il budget 2018 conferma i dati di redditività già previsti nel Piano 2017-2020, nonostante ricavi inferiori, con un maggior assorbimento di cassa per circa 9 milioni dovuto all’anticipazione della riduzione degli organici, prevedendo una posizione finanziaria netta negativa alla fine dell’esercizio. Nel 2020 la posizione finanziaria netta dovrebbe tornare positiva.

Infine, Il Sole 24 Ore fa sapere di aver “accettato dalla società Di Source l’offerta risarcitoria di euro 2.961.079,90”, che corrisponde esattamente “all’importo del danno patrimoniale come ipotizzato nell’ambito del procedimento penale pendente presso la Procura della Repubblica di Milano”.

Di Source è l’azienda britannica incaricata di gestire gli abbonamenti digitali all’estero fra il 2013 e il 2016 durante la gestione del presidente Benito Benedini e dell’ad Donatella Treu. Con questo accordo, il gruppo 24 Ore chiude il caso degli oltre 109mila abbonamenti digitali fantasma che, secondo la Procura di Milano, erano stati creati solo per abbellire i conti 2015 dell’editrice.

“Impregiudicata ogni ragione e azione che Il Sole 24 Ore espressamente si riserva di esperire, in ogni sede competente, nei confronti di altri soggetti, siano essi già individuati ovvero ancora da individuare in relazione all’intero credito risarcitorio”, conclude la nota.

A fine mattinata il titolo in Borsa del Sole 24 Ore guadagna l’1,3%, a 0,705 euro.

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