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Il Sole 24 Ore svolta a metà: fuori Treu, Squinzi in pole

I primi passi della presidenza Boccia segnano una svolta a metà per Il Sole 24 Ore: dopo aver centrato il record negativo di oltre di 200 milioni di perdite in 6 anni, l’ad Donatella Treu viene liquidata, ma per la presidenza continua il vecchio rito della nomina del past president di Confindustria con Giorgio Squinzi in pole – Che ne sarà della Zanzara?

Il Sole 24 Ore svolta a metà: fuori Treu, Squinzi in pole

E’ una svolta a metà quella realizzata per il Sole 24 Ore dal nuovo presidente designato di Confindustria, Vincenzo Boccia. Il siluramento dell’ad Donatella Treu, in carica da 6 anni, nei quali ha accumulato la perdita record di oltre 220 milioni di euro nonostante la vendita di asset importanti, è sicuramente l’atto di maggior rilievo e di maggior novità.

Il disastro della Treu, che nella sua carriera non aveva mai gestito un quotidiano dell’importanza del Sole 24 Ore e che in pochi anni è riuscita a trasformare una gallina dalle uova d’oro in un autentico buco nero, era sotto gli occhi di tutti e soprattutto degli azionisti che hanno visto precipitare in Borsa il titolo, che rispetto ai 5,75 euro ad azione del collocamento di fine 2007 ora vale solo 0,506 ad azione, con una capitalizzazione scesa a soli 22 milioni di euro e inferiore non solo a quella dell’Espresso e di Rcs ma anche a quella di Caltagirore Editore, della Poligrafici Editoriale e di Class Editore. 

Naturalmente le responsabilità del declino del Sole non sono soltanto della Treu ma investono in primo luogo l’azionista Confindustria che l’ha nominata (sotto la presidenza di Emma Marcegaglia, che ora è tra gli sponsor di Boccia) e confermata negli anni malgrado i pessimi risultati, ma certamente lei ci ha messo molto del suo.

Sarà interessante vedere ora chi sceglierà Boccia al posto delle Treu e se nella mission del nuovo numero uno dell’editrice confindustriale ci sarà anche una maggior attenzione alla qualità dei prodotti giornalistici. Durante la campagna per la nuova presidenza di Confindustria si sono giustamente levate voci di sdegno contro la volgarità di una trasmissione come “la Zanzara” che va in onda da anni su Radio 24 e che, alla faccia degli ascolti che fa, è un insulto quotidiano alla tradizione e al blasone di un marchio come quello del Sole: sarebbe un bel gesto cambiarne radicalmente conduzione e indirizzo.

Per ora il rinnovamento del Sole si è fermato a metà: Boccia non se l’è sentita di cancellare le liturgie medioevali che vigono in Confindustria e che portano i past president ad avere sempre un incarico e così Giorgio Squinzi entrerà nel nuovo cda del Sole che sarà eletto dall’assemblea di fine mese ed è in pole position per diventare il nuovo presidente della società editoriale, anche se nella sua lunga attività imprenditoriale s’è occupato di un gioiello come la sua Mapei, di società di calcio e di ciclismo, ma non risulta che si sia mai occupato di giornali.

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