Condividi

Il rimbalzo del petrolio sostiene le Borse e l’euro scende in attesa della Bce

L’Isis non fa paura ai mercati, tonificati dal rialzo del petrolio per l’intensificarsi delle missioni aeree contro il terrorismo – I venti di guerra spingono l’industria della difesa e in primo luogo Finmeccanica – Crollano lusso e turismo – Inquieta la galassia Agnelli per Cnh e Ferrari – Tra i titoli finanziari brilla Anima – Rcs in caduta libera

Il rimbalzo del petrolio sostiene le Borse e l’euro scende in attesa della Bce

Le Borse tornano a correre. E’ la reazione, a sorpresa, allo shock per gli attentati di Parigi. A spiegare il mistero contribuisce il balzo del petrolio, in ripresa dai minimi dopo la notizia delle missioni aeree sui centri di produzione controllati dall’Isis. Ma c’è anche un’altra spiegazione: l’incognita terrorismo non è più un evento eccezionale, bensì uno dei fattori di cui tener conto nella formazione dei prezzi. 

Stamane sono in forte rialzo tutti i listini asiatici: Hong Kong guadagna il 2,1%, Tokyo l’1,6%. Bene anche Sidney (+1,4%). Stesso copione per i listini cinesi: Shanghai +1,4%, Shenzhen +1%. Wall Street ha vissuto ieri la miglior seduta dal 22 ottobre: Dow Jones +1,38%, S&P 500 + 1,49%. Il Nasdaq (+1,15%) è ad un passo da quota 5 mila (4.984,62).

A sostenere il rialzo è stato il rimbalzo del petrolio: Wti a 41,80 dollari il barile (+2,5% dopo la discesa di 8 punti percentuali la scorsa settimana), Brent a 44,70 dollari (+2,2%). Exxon è salita del 3,58%, Chevron +4,38%. Eni ha chiuso poco sopra la parità (+0,07% a quota 14,36 euro), dopo essersi spinta fino a 14,58, a causa di un improvviso (e momentaneo) calo delle quotazioni del greggio. 

APERTURA POSITIVA IN VISTA. BENE I BTP

Continua stamane la discesa dell’euro, che tratta a 1,0659, ai minimi dal 15 aprile. L’attacco a Parigi non ha modificato il sentiment: i mercati si aspettano forti stimoli in arrivo dalla Bce mentre la Fed marcia verso il primo aumento dei tassi. 

In questa cornice le Borse europee si apprestano ad una partenza Toro. I futures indicano: Londra in rialzo di 89 punti a 6.235; Parigi +64 punti a 4.868; Francoforte +117 a 10.830. Ieri i mercati del Vecchio Continente hanno chiuso la prima seduta dopo gli attacchi terroristici di Parigi con gli indici poco mossi. La Borsa di Parigi ha chiuso invariata, Francoforte invariata, Londra +0,4%. A Milano l’indice FtseMib ha segnato un calo dello 0,1%. 

Seduta tranquilla anche per il mercato obbligazionario. Il decennale rende l’1,578%, spread a 101 punti. Buono l’effetto sulle periferie dei pronunciamenti delle agenzie di rating. Il decennale portoghese rende il 2,696%, con un rialzo del prezzo di circa 58 centesimi dopo il verdetto di Dbrs (BBB), mentre il tasso della Grecia è fermo sul 7%. Patisce la Spagna (1,811% -7 punti) a un mese dalle elezioni. 

L’effetto della notte di terrore a Parigi ha investito, in pratica, solo il turismo ed il lusso. 

BENE LA DIFESA (FINMECCANICA). MALE LUSSO ED AUTOGRILL 

I venti di guerra sollevati dal terrore vissuto da Parigi hanno favorito il rialzo dei titoli della difesa.Finmeccanica è stata la miglior blue chip con un rialzo del 2,7%, a 12,53 euro. A Wall Street registrano guadagni vicini al 3% colossi come Lockheed e Raytheon.

Il rischio-guerra si fa sentire sui titoli legati al movimento delle persone, come Autogrill (-2,2%) e i titoli del lusso: Ferragamo -4,2%, su minimi da gennaio, Moncler -1,3%, Tod’s -1,2%, Yoox-1,9%.

CNH BOCCIATA DA JP MORGAN. RATING DISCORDI PER FERRARI

Giornata negativa per la scuderia Agnelli. La peggior blue chip è stata Cnh Industrial con una perdita superiore al 5% e un prezzo di 5,955 euro. All’origine del crollo l’analisi di JP Morgan: il report della banca d’affari ha bocciato il titolo a Underweight da Neutral con un target price abbassato a 5 dollari (pari a 4,67 euro) dai 6,5 precedenti. Da inizio anno il titolo perde l’11%. Su 22 analisti censiti da Bloomberg, meno di un quarto (5) raccomanda l’acquisto. Dopo la trimestrale il target medio si è ridotto a 6,75 euro da 7 euro.

Brusca caduta a Wall Street per Ferrari (-4% a 49,83 dollari), il prezzo più basso dal giorno dell’Ipo. Il titolo aveva chiuso venerdì in calo del 5%. Ieri, terminato il periodo di black out, sono arrivate le raccomandazioni delle banche d’affari. I consigli vanno dal Buy di Ubs (target 60 dollari) al sell di Evercore (target 40 dollari). Mediobanca è outperform (64 dollari). JP Morgan Neutral, target 52 dollari. Exane Underperform, target 46 dollari.

Sergio Marchionne, prevede la distribuzione delle azioni Ferrari per lo spinoff il prossimo 4 gennaio 2016. Giornata negativa anche per FiatChrysler (-1,97%). 

VIVENDI STRINGE SU TELECOM ITALIA, CALA LA DOMANDA DI ELETTRICITA’

Poco movimentata Telecom Italia (-0,43% a Piazza Affari), nonostante le grandi manovre in atto. Ieri l’ad di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, si è recato alla Consob. Il giorno prima il socio francese aveva inoltrato la richiesta di nominare nel consiglio del gruppo italiano quattro rappresentanti: lo stesso de Puyfontaine, il chief operating officer Stephane Roussel, il direttore finanziario Hervè Philippe e l’indipendente Felicité Herzog, ex responsabile sviluppo di Areva, la società del nucleare francese, che rimarranno in carica fino alla scadenza del Cda, dunque fino all’assemblea di primavera 2017 per l’approvazione del bilancio 2016. Intanto JP Morgan ha annunciato di detenere il 5,1% del capitale. 

In rialzo Enel (+0,6%) ed Enel Green Power (+1,2%). Nel mese di ottobre 2015 la richiesta di elettricità in Italia ha fatto registrare una flessione dello 0,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Lo riferisce una nota di Terna (+0,6%), la società che gestisce la Rete nazionale di trasporto dell’energia elettrica.

FINANZA, BRILLA SOLO ANIMA 

Contrastate le banche. Unicredit scende dello 0,5%, Ubi -0,5%: Citigroup ha tagliato la raccomandazione a Neutral da Buy su entrambi gli istituti. Intesa guadagna lo 0,3%, Monte Paschi -1,1%, Pop. Emilia -1%. In calo le assicurazioni: Generali -0,1%, UnipolSai -0,1%.

Si mette in luce Anima: +2,8%. Banca Imi e Citigroup hanno confermato sul titolo la raccomandazione rispettivamente ad add e a neutral dopo la trimestrale e l’annuncio della proposta per Arca, valutata in una forchetta di prezzo compresa fra i 700 e gli 800 milioni.

RCS IN CADUTA LIBERA, NUOVO TONFO DI TREVI

Non mancano le note negative tra le mid caps. Rcs è precipitata in ribasso del 10% su nuovi minimi storici: Mediobanca ha tagliato il giudizio a Neutral da Outperform. Il titolo ha chiuso la scorsa settimana in perdita di quasi il 20%.

Astaldi tenta il recupero con un rialzo dell’1,6%: ha perso il 34% la scorsa settimana in seguito ai risultati deludenti. Trevi (-6,6%) e Ima (-4%) hanno deluso con le trimestrali. Geox -3,6%.

Commenta