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Il Pil mondiale crolla: oggi verdetto sull’Italia, Borse a 2 velocità

Il Pil Usa perde il 32% (mai così male dal 1947) e Trump chiede il rinvio delle elezioni ma i profitti riempiono le casse dei giganti di Internet e il Nasdaq rin grazia – Oro ancora su – Volano Bund e Btp

Il Pil mondiale crolla: oggi verdetto sull’Italia, Borse a 2 velocità

Il Pil crolla negli Usa, mai così male dal 1947, e in Germania. Da febbraio a giugno, in Italia si sono persi 600mila occupati. Scadono oggi, salvo accordi in extremis, i contributi al reddito dei disoccupati Usa. E Donald Trump chiede il rinvio delle elezioni di novembre. Tremano, com’è logico che sia, le borse. O forse no? Sui listini americani, sul Nasdaq in particolare, sono piovuti ieri sera i profitti sbalorditivi dei Big della new economy Usa, giusto il giorno dopo il “processo” subito al Congresso. In un trimestre condizionato dalla pandemia, le quattro stelle del Nasdaq hanno messo insieme quasi trenta miliardi di dollari di utile, su circa 200 miliardi di dollari di ricavi.

CROLLA MAIN STREET, 30 MILIARDI DI UTILI PER I 4 GIGANTI

Il rialzo dei quattro titoli nel dopoborsa ha in poche ore aumentato di 214 miliardi di dollari la capitalizzazione totale della Borsa degli Stati Uniti. L’indice l’S&P500 ha chiuso in calo dello 0,4%, ben lontano dai minimi della seduta. E i futures anticipano un avvio al rialzo dei mercati sia in America che in Europa. Si allarga così la forbice tra i pochi vincitori e i molti perdenti della crisi. E non basterà certo una web tax a ristabilire l’equilibrio.

PERDE COLPI IL NIKKEI, MIGLIORA IL PMI CINESE

Stamattina in Asia il Nikkei di Tokyo perde il 2%, mentre l’Hang Seng di Hong Kong è in rialzo dello 0,2%. Piatto lo Shanghai Composite dopo la pubblicazione degli indicatori Pmi, quello relativo all’industria manifatturiera è salito a 51,1 da 50,9, meglio delle aspettative.

Negli Usa i dati più rilevanti riguardano il dopo Borsa, illuminato dai conti dei Big Four.

BEZOS RADDOPPIA I PROFITTI, SPLIT PER I TITOLI APPLE

Amazon sale del 5% dopo aver chiuso il trimestre con 5,2 miliardi di dollari di utile, pari a 10,3 dollari per azione, il doppio del risultato di un anno prima e sette volte sopra le aspettative del consensus.

Stesso rialzo per Apple (+5%) che ha guadagnato 11 miliardi di dollari su 60 miliardi di dollari di ricavi. La Mela ha anche annunciato lo split delle azioni, salite dell’80% da inizio anno: 4 nuove ogni una attuale.

Fa ancor meglio Facebook: +7% negli scambi after hours. La società di Mark Zuckerberg ha registrato un raddoppio dei profitti rispetto allo scorso anno, a 5,2 miliardi di dollari. I ricavi, per quanto frenati dal boicottaggio di alcuni grandi investitori pubblicitari, sono saliti dell’11%, a 18,7 miliardi di dollari. Gli utenti attivi su base mensile sono saliti a 2,7 miliardi.

Poco mosso invece il titolo Alphabet. La casa madre di Google è stata condizionata dalla frenata della pubblicità in tutto il mondo. I ricavi di Google sono scesi a 31,6 miliardi di dollari, ma un miliardo meglio delle attese. Sopra le previsioni anche l’utile, a sette miliardi di dollari.

TORNA A CORRERE L’ORO, L’EURO ANCORA SU

In questo clima torna a correre l’oro: 1970 dollari l’oncia, +0,6%. L’euro dollaro sale per il terzo giorno consecutivo, a 1,889 (+0,3%), in attesa del dato sul Pil italiano.

GERMANIA KAPUTT, MA L’EURO RESTA FORTE

I dati orribili, seppur attesi, del prodotto interno lordo della Germania (-10,1% contro il -9% previsto) e degli Stati Uniti (-32,9 annualizzato, ovvero l’8,25% se diviso per 4 per essere paragonabile con quello tedesco) hanno segnato ieri la giornata dei mercati europei, condizionati per giunta dalla forza dell’euro e dal nuovo calo delle obbligazioni. Gli umori volgono al brutto stabile, come emerge dall’indagine di Grant Thornton tra le aziende italiane: solo il 23% è ottimista sulla ripresa economica entro i prossimi 12 mesi.

MILANOAZZERA L’EFFETTO RECOVERY FUND

Milano lascia sul terreno il 3,28% e chiude a quota 19,228 punti. Dai massimi del mese ha ceduto circa il 9% del suo valore. È stato così azzerato l’effetto del Recovery Fund.

Il tasso di disoccupazione è salito all’8,8% (+0,6 punti su mese) e, tra i giovani, al 27,6%.

A FRANCOFORTE SBANDA VOLKSWAGEN

La maglia nera spetta però a Francoforte (-3,52%): Volkswagen cede il 5,62% dopo aver annunciato una perdita operativa del primo semestre e il taglio dei dividendi.

GIÙ DANONE, BBVA DIMEZZA GI UTILI

Copione simile a Parigi (-2,13%). Renault è in calo del 3,17% dopo una perdita netta record di 7,292 miliardi di euro nella prima metà dell’anno. Danone -6%.

Vanno a fondo anche Madrid (-2,9%) e Londra (-2,26%). Il gruppo britannico Lloyd Banking Group cede il 6,9% dopo una perdita al lordo delle imposte nel primo semestre del 2020, mentre la spagnola Bbva scambia in ribasso del 6,7% dopo un -50% circa dell’utile netto del secondo trimestre.

VOLANO BUND E BTP, CHE DOPO L’ASTA DECENNALE È ALLO 0,97%

Positivi i Btp dopo una seduta contrassegnata dalla buona accoglienza del collocamento a medio e lungo termine di fine mese, in cui il Tesoro ha assegnato l’ammontare massimo di 7,25 miliardi finanziandosi al costo minimo da quattro mesi.

L’avversione al rischio favorisce la corsa al reddito fisso. Il Bund decennale si rafforza con un rendimento giù a -0,54%, minimo da maggio, -3 punti base.

Frena anche il rendimento del Btp, a 0,97% -2 punti base. In lieve aumento lo spread, a 152 punti.

ENI AFFONDA PIAZZA AFFARI: IN CALO IL DIVIDENDO

A guidare il ribasso del listino di Piazza Affari è stato il titolo Eni (-7,04%) che ha chiuso il secondo trimestre con una perdita operativa di 434 milioni di euro, duecento milioni di euro in meno rispetto alle previsioni degli analisti. La sorpresa in positivo viene dall’area raffinazione. Riviste al ribasso le previsioni sul 2020 a livello di produzione. La società ha comunicato i nuovi termini della politica di remunerazione dei soci: il dividendo sarà di almeno 36 centesimi di euro, purché il Brent resti sopra i 45 dollari. A inizio 2020 Eni aveva detto che avrebbe pagato un dividendo di 0,89 euro per l’anno. Per Equita, “sebbene il taglio del dividendo vada oltre le nostre aspettative, apprezziamo che la generazione di cassa nel secondo trimestre sia stata nettamente migliore delle attese e che Eni si stia concentrando sui progetti dell’energy transition”.

NON SI FERMA LA CADUTA DI SAIPEM

Continua la frana di Saipem (-6,55%). Alla luce dei risultati e delle prospettive per l’anno, Mediobanca Securities ha ridotto le stime di ricavi per il periodo 2020-22 fra l’8 e il 15% e le stime di Ebitda fra il 13 e il 23%. “Di conseguenza il prezzo obiettivo sul titolo viene tagliato del 21% a 2,2 euro per azione”. Tenaris -2,52%.

IN CALO ENEL, TIENE L’ENERGIA VERDE

In calo anche Enel (-3,6%), che Ha tagliato la guidance per l’anno in corso a causa degli effetti valutari, dopo aver registrato nel primo semestre un margine operativo lordo (Ebitda) da 4,02 miliardi di euro, lievemente superiore alle attese del mercato. Tiene il settore dell’energia verde e delle reti. Equita ha confermato le stime di utile per il 2020 e “la view positiva sul titolo”. Poco peggio del previsto il debito, pari a 50,4 miliardi di euro.

BRUSCO STOP PER GENERALI, IN CALO GLI UTILI DI MEDIOBANCA

Non va meglio ai finanziari. Generali (-5,4%) ha chiuso il secondo trimestre con 2,7 miliardi di euro di utile operativo, in linea con le attese del consensus. Poco sotto le previsioni il margine di solvibilità Solvency 2 a 194%.

Frenano Intesa San Paolo (-3,04%) e Ubi (-4,49%) nel giorno di chiusura dell’Opas. Giù Mediobanca (-2,71%): l’esercizio 2019/2020 al 30 giugno ha registrato un utile netto pari a 601,4 milioni e un utile per azione in calo del 27% su base annua. Banca Generali -5,7%. Banco Bpm -5,5%

TIM, AL CDA L’OFFERTA KKR SU FIBER COP

Tim -4,2%. Il cda del 4 agosto esaminerà l’offerta di Kkr sulla società della fibra. L’Ad di Enel, Francesco Starace, ha dichiarato ieri che è presto per vendere la quota del 50% che l’utility detiene in Open Fiber.

Atlantia -2%. Si terrà oggi al ministero dei Trasporti una riunione con Autostrade per l’Italia per valutare il piano economico finanziario presentato dalla società e la bozza di accordo definite nel consiglio dei ministri del 14 luglio, ha fatto sapere il ministero dei Trasporti.

POSITIVA PRYSMIAN, RIMBALZA FERRAGAMO

Tiene Prysmian (+0,05%) che ha chiuso il primo semestre con un utile netto di 78 milioni di euro, in calo rispetto ai 190 milioni dello stesso periodo del 2019.La miglior blue chip è Ferragamo +1,46%

PROFONDO ROSSO PER BREMBO E WEBUILD

In decisa flessione Brembo (-4,53%): Banca Akros ha ridotto la raccomandazione da accumulate a neutral, con Target che passa da 8,5 a 8,4 euro, dopo i conti del secondo trimestre 2020.

Crolla WeBuild (-9,29%), che per la seconda parte del 2020 prevede il completamento dell’acquisizione di Astaldi (-3,73%).

Tonfo anche di Fiera Milano (-6,14%): Banca Akros ha ridotto la raccomandazione da buy a neutrale, dopo i risultati del primo semestre 2020.

FESTEGGIANO SOLO DE’ LONGHI E SARAS

Tra i pochi titoli positivi De Longhi (+5,95%), che ha chiuso il primo semestre con un utile netto di 43,1 milioni di euro, in crescita rispetto ai 42,8 milioni dello stesso periodo del 2019. Seguono Saras (+1,72%) e Mondadori (+1,15%) dopo i dati del secondo trimestre.

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