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Il piano Tsipras e il rimbalzo di Shanghai danno coraggio alle Borse

Il piano da 12 miliardi presentato dal premier greco all’Europa in vista dei summit del week end e il rimbalzo delle Borse cinesi ridanno coraggio ai mercati – Oggi però sul piano Tsipras incombe il voto del Parlamento greco – Lo spread Btp-Bund torna a quota 150 e stamane asta Bot – Finora la crisi greca è costata alle banche la perdita in Borsa del 17%

Il piano Tsipras e il rimbalzo di Shanghai danno coraggio alle Borse

Potrebbe essere la volta buona. Atene ha fatto pervenire all’Eurogruppo il sospirato piano da 12 miliardi su cui le istituzioni europee si pronunceranno nel week end. Il cammino è irto di difficoltà ma “le prospettive di un accordo – si legge in una nota di JP Morgan – stanno migliorando”.

Anche da Shanghai arrivano buone notizie: dopo una settimana di terrore, i listini, grazie alle misure prese dal governo a difesa del mercato, recuperano. In questa cornice i mercati si avviano ad una seduta Toro.

LA CINA METTE L’ORSO IN PRIGIONE. RISALE WALL STREET 

Forti rimbalzi degli indici Shanghai Shenzhen, con rialzi tra il 5 e il 6%. Determinante l’iniezione di liquidità ma, soprattutto, il divieto agli azionisti con quote di una società oltre il 5% di vendere titoli per i prossimi sei mesi. Una mossa poco ortodossa ma popolare tra i 50 milioni di cinsi che possiedono azioni di tipo A. 

Hong Kong recupera l‘1,9%, circa la metà di quanto perduto nel “mercoledì nero”. Più debole Tokyo (+0,4%): pesa l’andamento negativo dei consumi, come testimoniano i dati deludenti di Fast Retailing, il leader del settore retail.

Riprende quota anche Wall Street: l’indice Dow Jones ha recuperato lo 0,19%, l’S&P 500 circa lo 0,5% e il Nasdaq lo 0,26%. Si moltiplicano i segnali che rendono meno probabile l’aumento dei tassi: le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono salite di 15mila unità, a 297mila, ben sopra le 277mila previste dal consenso.

Il Fmi ha rivisto al ribasso al 3,3% (contro il 3,4%) le stime di crescita per il 2015. E’ l’effetto della contrazione del Pil Usa nel primo trimestre, che ha frenato anche la congiuntura in Canada e Messico. 

In forte rialzo i prezzi del petrolio: il Brent è salito del 3,1% a 58,82 dollari al barile e il Wti, dopo aver perso il 13% dal 30 giugno, di 1,13 dollari a 52,78 dollari. Il negoziato sul nucleare iraniano è entrato nella fase decisiva, ma sembra improbabile una chiusura in giornata.

L’EUROPA CANCELLA GLI EFFETTI DEL NO. MILANO +3,5%

Le Borse europee hanno cancellato gli effetti della grande paura generato dalla vittoria dei no al referendum greco di domenica scorsa. Piazza Affari, la più colpita, guida il rimbalzo dei listini, pronti a scommettere per l’ennesima volta sul lieto fine della tragedia greca. A Milano l’indice FtseMib è salito ieri del 3,5%, la Borsa di Parigi ha guadagnato il 2,5%, Francoforte +2,4%, Madrid +3%.

LO SPREAD SOTTO I 150 BP. OGGI L’ASTA BOT 

Si rafforza anche il Btp, scambiato a un rendimento del 2,17% dal 2,21% di ieri. Spread in calo a 144 (-9 punti base), venti meno in meno dei livelli toccati lunedì, dopo il voto di Atene. Oggi si terrà l’asta dei Bot a 12 mesi, importo 6,5 miliardi, il primo atto delle offerte di metà mese. Sul mercato grigio il titolo ha scambiato a fine mattinata in area 0,162%, sui massimi d’asta dallo scorso febbraio. Ma l’attenzione è concentrata sulle scadenze più lunghe: lunedì 13 andranno in asta tra 5,25 e 7,5 miliardi complessivi di Btp a 3, 7, 15 e 30 anni. Per ciascuno dei due titoli extra lunghi l’offerta è fino a 1,5 miliardi.

ATENE CEDE SU IVA, PENSIONI E DIFESA IN CAMBIO DI FONDI 

Le proposte della Grecia sono arrivate a Bruxelles nella serata di giovedì. Oggi, in un clima reso incandescente dall’esaurimento delle scorte di denaro dei bancomat, il Parlamento greco dovrà decidere, in pratica, se evitare il default o meno. Una parte di Siryza è contraria all’intesa, ma i voti necessari potrebbero arrivare dall’opposizione, ieri in contatto con Bruxelles. 

Tra le misure proposte, via lo sconto Iva alle isole entro il 2016, aliquota aumentata al 23% per ristoranti e catering, e per gli alberghi al 13%. Tagli alle pensioni ed al budget della difesa. La Grecia, in cambio delle riforme proposte, chiede ai creditori 53,5 miliardi per onorare prestiti fino a giugno del 2018 e chiede anche di rivedere l’obiettivo primario di un surplus per i prossimi 4 anni.

Dalla Germania arrivano i primi segnali di disponibilità a rivedere le condizioni del debito. L’accordo in extremis sembra possibile: sabato alle 15 si terrà l’Eurogruppo, domenica si terranno l’Eurosummit e il Consiglio europeo. 

BANCHE IN RECUPERO: LA GRECIA E’ COSTATA IL 17% 

In Europa l’indice Stoxx del settore Banche è salito del 2,8%, Assicurazioni +2,7%. Le banche italiane, a detta di SocGen, rappresentano un modo efficace per scommettere sull’esito positivo della partita greca. 

Un report dell’istituto ha confermato sul settore il giudizio overweight spiegando che “la sovraperformance delle banche italiane partita dagli inizi del 2015 si è arrestata il 26 giugno, momento in cui Tsipras ha chiesto il referendum per votare a favore o contro le condizioni dei creditori. In meno di due settimane, i titoli bancari italiani che copriamo sono scesi in media del 17%”. Le azioni sono quindi tornate su livelli interessanti. 

Rispetto al passato, il rischio di un contagio della crisi greca ai sistemi bancari europei della periferia dell’euro, Italia compresa, è più contenuto, ma non è stato del tutto eliminato, afferma intanto un report dell’agenzia di rating Moody’s.

In questa cornice riprende quota dai minimi MontePaschi (+5,7%). Risalgono anche Intesa (+4,6%), Unicredit (+4,3%), Banca Pop.Milano (+4,8%). Ubi guadagna il 5,6%. Positive anche assicurazioni e risparmio gestito: Generali +3,5%, UnipolSai +3,6%. Mediolanum sale del 4,6%, Anima +4,3%, Azimut +3,4%.

Eni (+3,6%) ha approfittato della ripresa dei prezzi del greggio. Ma spicca nel listino la caduta di Saipem -2,3%, unico titolo in rosso. La società si è vista annullare da Gazprom il contratto per la posa offshore nel Mar Nero del gasdotto Turkish Stream. prime battute la quotazione ha toccato il livello più basso da febbraio a 8,25 euro. In seguito alle ultime novità, Citigroup ha deciso di tagliare la raccomandazione a Neutral sul titolo.

Hanno chiuso in rialzo sia Enel (+3,9%), sia Enel Green Power (+2,8%). Saras +5,6%.

AL VIA L’ASSE MEDIASET-VODAFONE. SRPINT DI FINMECCANICA 

Telecom Italia guadagna il 2,6%. Corre Mediaset (+4,5%) che ha annunciato un accordo con Vodafone per la diffusione dei contenuti di Premium (cinema, serie tv e calcio) ai clienti della società di tlc.

Tra gli industriali Fiat Chrysler guadagna il 2,5%: Kepler Cheuvreux ha tagliato il prezzo obiettivo a 13 da 14 euro (confermando la raccomandazione hold) a causa delle deboli attese sull’America Latina. Prysmian +3,7%, Buzzi +2,3%.

Finmeccanica termina la seduta con un guadagno del 3,3% a 11,57 euro, +8% in due sedute. Il gruppo ha annunciato ieri un’offerta di acquisto di propri bond fino a 450 milioni di euro nominali. Lo scopo è utilizzare la liquidità disponibile per ridurre l’indebitamento lordo dell’emittente, per rafforzare la struttura del capitale e per ridurre gli oneri finanziari, spiega una nota.

Recupera anche il lusso. I rialzi più forti sono di Moncler (+4,6%) e Yoox (+3,4%). Bene infine Salini Impregilo (+4,8%). Il gruppo si è aggiudicato il contratto del valore di 300 milioni per la costruzione di infrastrutture di urbanizzazione primaria a Shamal, un’area di sviluppo residenziale localizzata a circa 100 km dalla capitale Doha nell’estremo nord del Qatar. 

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