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Il petrolio sostiene le Borse e per i Btp continua il boom

Gli attacchi alle petroliere nello stretto di Hormuz fanno impennare i prezzi del petrolio – 600 corporation Usa chiedono a Trump di chiudre il contenzioso sui dazi con la Cina – Il 64% dei nuovi Btp 20 in mano agli stranieri

Il petrolio sostiene le Borse e per i Btp continua il boom

Mercati sotto stress ma, tutto sommato, con i nervi saldi. Pesa l’emergenza sul fronte del petrolio dopo gli attacchi alle petroliere nello stretto di Hormuz, mentre nessuno s’illude che, dopo le violente proteste dei giorni scorsi, non esploda di nuovo la rabbia di Hong Kong. Ma l’attenzione degli operatori è rivolta soprattutto alle decisioni (e alle promesse) che la Fed prenderà la prossima settimana piuttosto che ai dati macro, che non offrono spunti di ottimismo. Una tendenza che contagia anche l’Europa, dove scendono i tassi nonostante si avvicini la resa dei conti per l’Italia, mentre a Londra si profila un successo schiacciante di Boris Johnson, fautore della hard Brexit. In questa cornice, i mercati si avviano al weekend rifugiandosi nel mercato obbligazionario, senza fare troppo affidamento sui dati che in mattinata arriveranno dalla Cina.

IL BUSINESS USA CHIEDE A TRUMP DI FRENARE

La Borsa di Hong Kong si avvia a chiudere in calo per il terzo giorno consecutivo: mentre la protesta davanti alla sede dell’autorità politica locale si è placata, l’indice Hang Seng perde lo 0,6%.

Piatti i mercati cinesi (-0,1% l’indice Cis 300) in attesa dei dati sulla produzione industriale. Proseguono le schermaglie in attesa del G20. Ci saranno gravi conseguenze se il presidente Xi non si presenterà all’appuntamento, tuona il consigliere economico di Trump, Larry Kudlow.

Ma Pechino può contare su un alleato: 600 corporations Usa hanno invitato ieri l’amministrazione Trump a chiudere con urgenza il contenzioso sui commerci con la Cina e con gli altri partner.

SALE ANCORA IL PETROLIO DOPOLE ACCUSE DI POMPEO

Più urgente la crisi esplosa negli stretti di Hormuz, la via del petrolio più trafficata del pianeta. Il segretario di Stato Mike Pompeo ha accusato l’Iran di essere responsabile dell’attacco a due petroliere. Teheran, che ha partecipato alle operazioni di salvataggio, ha detto che non è vero niente. Il principale effetto dei siluri di ieri è stato di aver oscurato la missione del premier giapponese Shinzo Abe in Iran, alla ricerca di un compromesso per conto di Washington.

L’OIL SALVA IL RIALZO DI WALL STREET

Il petrolio Brent è scambiato stamattina sulle piazze asiatiche a 61,8 dollari il barile, in rialzo dell’1%, dopo i progressi di ieri +2,2%.

La spinta del settore energia ha permesso ai mercati Usa di chiudere in progresso: Dow Jones +0,39%, S&P 500 +0,41%. Il Nasdaq avanza dello 0,57%. Nel resto del listino avanza Walt Disney (+4,4%) dopo l’upgrade di Morgan Stanley sui nuovi contratti dei canali a pagamento.

Settore energia in terreno positivo anche a Milano: Eni +0,7%, Saipem +1,1%, Tenaris +1,9%.

RECORD STORICO PER CINQUE BOND EUROPEI

Si rafforza stamane l’euro a 1.1273 sul dollaro. Per le Borse si prevede un’apertura in lieve rialzo. Ma l’attenzione sulle due sponde dell’Atlantico è concentrata sull’impressionante corsa dei mercati all’obbligazionario, nel tentativo di precedere il probabile calo dei tassi. Il Treasury Note a dieci anni è tornato a rivedere i minimi di periodo a 2,08%. Ancor più clamorosa, però, la tendenza in Europa nonostante non si prevedano prossime mosse della Bce: il bazooka di Draghi, ormai ad un passo dall’uscita, non ha molto munizioni a disposizione.

Ieri i rendimenti dei bond di ben cinque Paesi dell’Eurozona hanno toccato il minimo storico: Germania, Olanda, Irlanda, Francia e Portogallo. Anche l’Italia, nonostante la minaccia sempre più concreta della procedura d’infrazione, partecipa alla festa.

COLLOCATI IN DUE GIORNI 12,5 MILIARDI DI TITOLI LUNGHI

A fine seduta il Btp a dieci anni è sceso al 2,36% (-7 punti base), spread a 261 punti.

In mattinata il Tesoro aveva assegnato 6,5 miliardi di euro in titoli a 3, 7 e 15 anni con rendimenti in calo su tutte le scadenze.

In particolare è andato a ruba il titolo a 15 anni, assegnato al 2,87% a fronte di una fortissima richiesta (bid to cover a 1,56 volte, il massimo dell’anno).

AGLI STRANIERI IL 64% DEI NUOVI BTP 20

La performance è arrivata all’indomani del successo riscosso dal titolo a 20 anni, molto gradito dagli operatori internazionali a caccia di rendimenti: il 64% della domanda è arrivato dall’estero. I fund manager si sono aggiudicati circa il 49% dell’emissione, mentre circa il 30% è stato sottoscritto da banche. Gli investitori con un orizzonte di investimento di lungo periodo hanno rappresentato oltre il 9%, gli hedge fund il 12%.

In due giorni, il Tesoro ha collocato, in un affollarsi di richieste, 12,5 miliardi di euro di Btp.

La corsa del mercato non riduce però le preoccupazioni per il confronto con Bruxelles. Il commissario europeo agli Affari economici e monetari, Pierre Moscovici, ha detto che l’Ue è pronta alla procedura di infrazione se Roma non prenderà nuovi impegni per raggiungere gli obiettivi di bilancio concordati lo scorso dicembre.

Petrolio in ascesa e tassi in calo sono stati una delle note dominanti anche dei mercati azionari.

PIAZZA AFFARI È STATA LA BORSA MIGLIORE D’EUROPA

Piazza Affari è stata la Borsa migliore: +0,82%, a 20.630 punti base.

Segue Francoforte (+0,45%), sostenuta dalla conclusione dell’asta per l’assegnazione delle frequenze 5G. Parigi +0,01%, Londra -0,01%, Madrid +0,06%.

ITALIA-FRANCIA: ACCORDO SU FINCANTIERI, FCA DI NUOVO IN CORSA

Sembra incredibile ma soffia un vento di pace tra Italia e Francia, foriero di buoni affari. Sembra tutto pronto per la sospirata joint venture tra Fincantieri (+4%) e Naval.

Intanto il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, ha ribadito che una fusione con Fiat Chrysler resta un’opzione interessante per Renault +1%.

AVANZANO UTILITIES E BANCHE

Analisti in movimento sulle utilities. Sale Enel (+1,4%): JP Morgan ha avviato la copertura con Overweight.

Italgas +1%. Morgan Stanley e Mediobanca hanno alzato i rispettivi target price sul titolo della società della distribuzione del gas.

Bancari italiani in luce grazie al calo dello spread, in controtendenza rispetto al resto d’Europa, depresso dalla continua discesa delle attese di inflazione (il 5 anni forward ha toccato 1.18% minimo storico).

Guida il rimbalzo Unicredit (+1,47%), davanti a Bper (+1,2%) e a Intesa Sanpaolo (+0,77%).

Nel gestito vola Azimut (+3,4%).

SPRINGER RIANIMA RCS, NOZZE IN CASA GAVIO 

Sull’onda dell’Opa amichevole in Germania di KKR su Axel Springer vola RCS Mediagroup +7,3%. 

Il gruppo Gavio ha annunciato in serata la fusione per incorporazione di Sias in Astm. L’obiettivo, spiega una nota, è di “semplificare la catena di controllo attraverso la creazione di una one company quotata”. È previsto che Astm lanci un’Opa parziale sul 5% di Sias con l’obiettivo di raggiungere il 66,693% della controllata a un prezzo unitario di 17,5 euro.

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