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Il petrolio recupera, le Borse corrono

Bene a metà giornata i listini europei, favoriti dal recupero del petrolio, che è passato da un ribasso del 4% a un guadagno dello 0,8% – Sugli scudi a Piazza Affari bancari e industriali – Analisi di Mediobanca sui possibili partner di Mps – Vola Prelios dopo la conferma dell’interesse di una cordata che comprende l’ex ad di Enel Fulvio Conti.

Il petrolio recupera, le Borse corrono

RECUPERA IL PETROLIO, LE BORSE GALOPPANO. BANCHE E INDUSTRIALI IN RIPRESA. VOLA PRELIOS

Continua l’altalena dei mercati. Dopo il brusco ribasso della vigilia le Borse galoppano: alle 13 l’indice Ftse Mib segna +2,57, ben oltre la barriera dei 17 mila punti. Di poco più robusto il rialzo di Madrid +2,61%. Avanzano anche gli altri listini:  Londra +2,26%, Parigi +2,20%. Francoforte +1,34%.

Il rialzo, al solito, è stato favorito dal recupero del petrolio, che è passato da un ribasso del 4% a un guadagno dello 0,8%. Il Wti americano stamattina è scambiato a 31,8 dollari al barile, in calo dell’1,3%. Brent a 33,9 dollari (-1,3%). Avanza Eni +2,3%: il governo del Mozambico ha approvato il piano di sviluppo della scoperta di Coral, nelle acque territoriali del Paese. Eni è operatore dell’Area 4 con una partecipazione indiretta del 50%. 

Positiva anche Saipem (+1,8%): il quarto trimestre si è chiuso con un utile netto di 60 milioni di euro da un rosso di 442 milioni nello stesso periodo 2014, ma sotto le attese degli analisti (76 milioni). In rosso invece Tenaris (-2%), che ha chiuso il quarto trimestre 2015 con ricavi in calo del 9% a 1,42 miliardi di dollari, meno di quanto previsto dagli analisti (1,57 miliardi). 

Sul fronte macro l’Eurostat rivede i conti sull’inflazione a gennaio portandola a +0,3% dal +0,4% precedente. Ma ci sono buone indicazioni per l’Italia. Nel 2015 il valore delle vendite al dettaglio è salito dello 0,7% rispetto all’anno precedente, lo rileva l’Istat, sottolineando che si tratta del primo aumento dopo 4 anni consecutivi di diminuzioni.

Rimbalzano anche le banche. Sale Monte Paschi (+1,55%). In un report dal titolo “Scalare la vetta del Monte” Mediobanca Securities analizza i vantaggi potenziali di un merger. Il vero problema sta nella qualità del credito: cruciale sarà il riconoscimento del badwill e la pulizia della qualità dell’attivo. La banca toscana sarebbe, a detta di Mediobanca, “un asset interessante per Bnp Paribas, “una deviazione interessante” per Unicredit, “un deal prematuro” per Ubi. Brillano Intesa +2,92%, Unicredit +2,81% e Ubi +3,5%. Banco Popolare +0,8%.

Segno più per gli industriali. Finmeccanica +1,42%, Fiat Chrysler +3,6%. Prysmian +2,8%, ha chiuso il 2015 con un utile netto adjusted in crescita dell’86,2%. L’Ebitda adjusted sale del 22,6% nella parta alta della guidance. Il dividendo è stabile a 0,42 euro per azione.

Fra le small cap vola Prelios del 19% dopo la conferma dell’interesse di una cordata a rilevare il 21%. Tra i compratori c’è anche l’ex ad dell’Enel Fulvio Conti. Acquisti anche per Tamburi che sale del 5%.

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